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Un collettivo artistico ha proposto di costruire un ponte sul Mediterraneo per risolvere il problema dei profughi

Mentre i vari stati europei non riescono a trovare un accordo sulla gestione dei profughi, l'Austria ha proposto di costruire un ponte da 230 km tra Italia e Tunisia per evitare le stragi in mare. Abbiamo chiesto a un esperto se è fisicamente possibile.
Foto via Wikimedia Commons

Certo, le rotte dei profughi cambiano di continuo, così come cambiano i modi per raggiungere l'Europa—ma ci sono comunque persone costrette ogni giorno a imbarcarsi per attraversare il Mediterraneo. È un viaggio rischioso, potenzialmente suicida, ed è già costato la vita a molte persone.

Le idee per fermare questo massacro sono tante quanto diverse. La maggior parte degli esperti concorda sul fatto che che bisogna affrontare il problema partendo dai paesi in crisi—lavorando anzitutto per portare migliori condizioni di vita lì. Inoltre, anche a livello europeo non si riesce a mettersi d'accordo: in paesi come l'Ungheria recinzioni e violenze cercano di impedire ai migranti di raggiungere l'Europa, mentre dall'altra parte ci sono iniziative come quella di una compagnia aerea svedese che fa di tutto per riuscire a portare in Europa i rifugiati con i propri aerei.

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Lunedì però è stata proposta una nuova soluzione, anche se un po' megalomane: un ponte che colleghi l'Europa con l'Africa. La prima sostenitrice di questa iniziativa è la Repubblica d'Austria. "Il nuovo capolavoro dell'umanità" sarebbe lungo 230 chilometri e collegherebbe il porto tunisino di Al Huwariyah con Agrigento, e non solo rappresenterebbe solo una misura umanitaria ma garantirebbe anche la ripresa economica dell'Europa. Il fautore di questo piano da 230 miliardi di euro sarebbe il coordinatore per la gestione dei profughi austriaco Christian Konrad, e la fine prevista dei lavori sarebbe nel 2030. Alla fine, la notizia è rientrata come progetto del collettivo artistico Zentrum für politische Schönheit. Tuttavia, la notizia è stata annunciata talmente bene, con un comunicato stampa ufficiale e un video—così realistico che molte persone hanno creduto che si trattasse di un ponte vero, già esistente—che su internet era già andata virale.

Certo, collegare l'Europa all'Africa attraverso un ponte per risolvere il problema dei profughi è la soluzione senza ombra di dubbio più assurda al problema. E nemmeno tra cent'anni l'Europa avrà 230 miliardi per finanziare il progetto. Ma a un livello puramente teorico, la faccenda è comunque interessante.

Non è mai stato costruito un ponte da 230 chilometri. Il ponte più lungo del mondo, che sta nell'immensa Cina, non supera i 164 chilometri. In ogni caso si tratta di un ponte sopra la terra ferma, mentre il ponte sull'acqua più lungo del mondo misura 40 chilometri. Certo, se lo consideriamo da un punto di vista artistico ha sicuramente il suo fascino—al netto della politica— ma sarebbe possibile, tecnicamente parlando, realizzare davvero un ponte così?

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È una domanda a cui solo un esperto come Martin Lechner, direttore tecnico della ditta di ponti austriaca Waagner Biro, famosa in tutto il mondo per le loro costruzioni d'acciaio, può rispondere. Se c'è qualcuno che sa come si realizza un ponte smisurato, è lui. Mi ha raccontato quanto trova realistico il progetto.

VICE: Lei ha già realizzato in passato ponti molto grandi. Secondo lei, sarebbe possibile creare davvero un ponte che colleghi l'Africa con l'Europa?
Martin Lechner: Realizzare progetti del genere è difficilissimo, e lo dimostra la vicenda del ponte sullo Stretto di Messina—il progetto è stato ideato nel 2000, con un budget di circa nove miliardi di euro. Ma alla fine non se ne fa mai nulla, al momento è tutto fermo e sembra che il ponte non si farà. Anche solo per una questione di soldi, trovo il progetto del ponte sul Mediterraneo irrealizzabile.

Nel progetto si parla di un finanziamento da 230 miliardi di euro. Se davvero riuscissero ad avere quei soldi, si potrebbe pensare di costruirlo?
Sicuramente con una tale quantità di denaro si possono fare davvero tante cose. Ma bisognerebbe stare molto attenti ai dettagli. Eppure anche nell'ipotesi di avere soldi, non mi sembra il luogo adatto per un ponte del genere, ci sono altri posti migliori.

Screenshot via Youtube

Quali problemi si incontrerebbero nella realizzazione?
Il problema più grande sarebbe la profondità del mare—raggiungere i fondali sarebbe difficilissimo. C'è un punto profondo circa 300 metri, e questo rende il progetto praticamente irrealizzabile. Stiamo parlando di un ponte che, seppure possibile in via teorica, in pratica sarebbe impossibile da realizzare.

Può descrivermi brevemente come si costruiscono ponti su lunghe distanza acquatiche?
Esistono molti ponti di dimensioni ragguardevoli, di cui alcuni anche sopra le acque. Solitamente si divide il lavoro in "tappe", diciamo di 80 metri alla volta. E quindi ogni 80 metri bisogna arrivare al fondale e gettare le fondamenta. Ovviamente nel punto più alto del ponte bisogna fare più attenzione, e bisogna permettere anche la circolazione di navi etc.

Sarebbe forse meglio pensare di costruire in un punto dove Europa e Africa sono più vicine? Tipo lo Stretto di Gibilterra?
Sì. Il problema dello Stretto di Gibilterra è che in quella zona l'acqua è profondissima. Già più volte è stato preso in considerazione di costruire ponti sul Mediterraneo: ma il problema è sempre la realizzazione pratica. Nessuno è mai riuscito a farlo. Di base, credo che i traghetti svolgano la stessa funzione di un ponte, ma costano meno.

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