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A10N2: L'ottavo numero di VICE dedicato alla moda

Amore e pantofole

Autoritrarsi è avere il coraggio di dire qualcosa di se stessi, bella o brutta che sia, e farlo vedere con narcisismo e coraggio. È bello vedersi e provare libidine, come se si stesse guardando un altro.

Mi sono fatto dei ritratti, o meglio autoritratti, il giorno in cui ho sentito un fotografo, Gianni Berengo Gardin, dire: “Chi si fa un autoritratto è un narcisista e ha un suo interesse a riguardarsi. Questa non è fotografia, che dovrebbe interessarsi alle cose che non ci saranno più.” Ecco, lui non volendo ha scatenato in me la voglia di fotografarmi. Io mi faccio molti autoritratti per guardarmi, come se fossi il mio pubblico.

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In questi scatti sono in compagnia del mio boyfriend, li ho fatti in Francia. Mi piace guardarmi mentre uso le pantofole. Mi piace far vedere il mio corpo ciccione, peloso. In queste foto parlo di chi amo, di come siamo; in queste foto vi faccio entrare dentro di me, mi metto in gioco—non fotografo panettieri, operai, fabbriche.

Autoritrarsi è avere il coraggio di dire qualcosa di se stessi, bella o brutta che sia, e farlo vedere con narcisismo e coraggio. È bello vedersi e provare libidine, come se si stesse guardando un altro. In queste foto siamo nella casa di Tours.

Ho passato dieci giorni con il mio boyfriend Augustin tra pantofole, amore, carne e vino, champignon e formaggi, e una mostra di Vivian Mayer, una delle mostre più belle che io abbia visto nella mia vita. (Anche lei si faceva autoritratti, caro G.B.G.) Tutte queste cose stavano assieme, in un’orgia. Sono uscite le foto che metto sulla carta di VICE. Sapere che chi mi guarda conoscerà qualcosa di me mi fa arrapare.

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