FYI.

This story is over 5 years old.

Anti-Santi

Taxi Drammi

Un caso complesso che va avanti da anni e che ha spaccato il Paese in due: da una parte giovani, donne, vecchi e bambini che odiano i tassisti e dall’altra i tassisti.

Dopo gli scioperi di gennaio, i tassisti sono tornati sulle prime pagine dei giornali questa settimana perché indagati dall’Autorità garante degli scioperi. A quanto pare, interrompere consecutivamente per giorni un servizio pubblico necessario a far funzionare l’industria del turismo e a non venire violentati la notte è considerato “illegale”. D’altronde si tratta di un caso complesso che va avanti da ormai più di cinque anni, dai tempi del Governo Prodi. Un caso che ha spaccato il Paese in due: da una parte giovani, donne, vecchi e bambini che odiano i tassisti e dall’altra i tassisti.

Pubblicità

Non c'è una persona nel nostro Paese che non ti racconterà di quella volta che ha preso un taxi per una emergenza—dato che il sistema monopolistico esclude la maggior parte della popolazione dall’utilizzarlo, eccetto per corse all'ospedale e ritorni da viaggi intercontinentali—in cui ha pagato 50 euro o altre cifre assurde per un breve tragitto.

Chiunque abbia viaggiato all’estero invece scopre subito come, a differenza del nostro, in ogni Paese e città moderna, vedi New York o Barcellona o Londra, prendere un taxi è normale quanto salire su un autobus. Ma a questo punto i tassisti replicano che la licenza è “troppo alta”, come se questo non fosse una loro stessa colpa. A Berlino per averla devi pagare 500 euro e fare tre semplici esami per controllare se conosci la città e non usi il profilo per tragitti Eco-Stronzo del TomTom. Il risultato sono taxi a buon prezzo e sempre disponibili. La storia  del dover “pagare per trent’anni il mutuo di 200.000 euro per la licenza” dovrebbe rappresentare un incentivo per essere a favore delle liberalizzazioni, non un punto per mettersi di traverso. Se non fai nulla, il costo non diminuisce solo grazie alla “buona volontà” e ai cuccioli di dalmata infelici.

Ma la motivazione di gran lunga più assurda che ho letto è questa: i sindacati dei tassisti hanno ammonito la gente di un possibile aumento di tariffe nel caso passasse la legge. Cioè nel caso in cui le nostre città venissero attrezzate di un livello da Paese medio-industrializzato di auto a pagamento. Questo sarebbe uno sviluppo letteralmente straordinario, la prima volta nella storia dell’uomo in cui con una offerta maggiore il prezzo, invece di scendere naturalmente, addirittura esplode. Ma probabilmente i tassisti credono che, costando di meno, la gente, invece di cominciare a utilizzare il taxi in massa per fare acquisti o tornare a casa dopo una serata come si fa nel resto del mondo, si rifiuterebbe schifata di salire. “Cosa? Sei arrivato e il tassametro non segna già 6.70 euro? No grazie, preferisco essere inseguita dal degrado coi coltelli che urla minacciandomi in lingue che non conosco, faccio prima.”

Il Governo Monti dovrebbe stringere un patto coi sindacati ben chiaro, dire che se poi effettivamente i prezzi salgono si torna tutti alla legge di prima ma, nel caso contrario, ci dovrebbe essere l’obbligo al silenzio eterno. Credo sia una situazione vincente per entrambi: se il Governo ha ragione entriamo nel ventunesimo secolo, se hanno ragione i tassisti guideranno turisti giapponesi dopo aver riscritto la teoria economica che ha governato il mondo negli ultimi duemila anni. Potrebbero pure integrare le uscite facendo turni per coprire il buco che si è creato alla Bocconi per il posto di “Magnifico Rettore”.

Sul serio, non capisco come un gruppo che solitamente siede a destra di Goebbels nello spettro politico faccia così fatica a capire un concetto che si chiama “libero mercato”. Volete giustificare i vostri prezzi? Fornite un servizio migliore rispetto alla concorrenza. Portatemi alla destinazione mentre guardo un telegiornale e bevo un frullato o ricevo un massaggio thailandese con una figa. Qualcuno potrebbe addirittura offrire servizi ancora più esotici e stravaganti utilizzando le marce successive alla seconda.

Segui Matteo su Twitter: @bknsty