Barbès, quartiere fantasma

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Nel fine settimana sono stato a Barbès, una zona parigina solitamente molto trafficata. Non lontano da qui ha sede la redazione di Charlie Hebdo, dove mercoledì è avvenuto l'attacco in cui hanno perso la vita 12 persone. Da allora il movimento in zona si è notevolmente ridotto, a eccezione di domenica, quando una parte considerevole della popolazione è scesa in strada per partecipare alla marcia di solidarietà. L'atmosfera generale era piuttosto strana. Sabato la polizia aveva bloccato l'accesso alle auto a partire dalla stazione di Barbès-Rochechouart e in giro non c'era un solo turista.

Ho parlato con alcune delle persone che ho incontrato per raccogliere le loro reazioni. Residenti, commercianti, poliziotti: tutti hanno rifiutato di farsi fotografare. Molti commercianti hanno ringraziato la polizia della protezione offerta.

In questo periodo di saldi i negozi sono tutti aperti. È così anche a Barbès, ma i passanti non erano interessati a fare shopping. Su boulevard de Magenta, il titolare di un negozio mi ha detto che non sapeva cosa gli avrebbe riservato il futuro. Aveva deciso di tenere aperto anche di domenica, preoccupato per le poche entrate. Persino i venditori di sigarette e profumo sembravano scomparsi. Eppure nessuno si dichiarava spaventato o paranoico.

Sono tornato a Barbès stamattina, per fare un confronto col fine settimana. Ora la vita ha ripreso il suo corso, anche se i numeri restano bassi.

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