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No, media italiani: un miliardario ebreo non sta finanziando le proteste contro Trump

La notizia di Soros dietro le manifestazioni anti-Trump di questi giorni è arrivata anche in Italia, uscendo definitivamente dal circolo dei siti di fake news per approdare su testate normalmente affidabili.

È passata una settimana, ma il mondo sembra ancora sotto shock per la vittoria di Donald Trump. Nei primi giorni questo shock si è manifestato soprattutto sotto forma di analisi del voto—che è stato interpretato un po' in tutti i modi—mentre adesso l'attenzione di tutti è concentrata sulle proteste anti-Trump in corso in diverse città americane.

Il paese è spaccato a metà, un candidato ritenuto improbabile ha appena vinto le elezioni, i suoi avversari politici scendono in piazza per protestare al grido di "non è il mio presidente." Una dinamica comprensibile, no? Anche noi dicevamo le stesse cose di Berlusconi ai tempi dei girotondi e del Popolo Viola. E invece no.

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Stando a un'opinione piuttosto diffusa e che mi è capitato di leggere spesso in questi ultimi giorni—sia su testate che consideravo affidabili, sia negli status dei miei amici di Facebook—queste proteste non sarebbero affatto manifestazioni spontanee di rabbia e paura da parte di cittadini frustrati dall'esito elettorale, ma piuttosto un complotto "pluto-giudaico-massonico" organizzato e finanziato da George Soros.

Per chi non lo conoscesse, Soros è un finanziere americano e uno degli uomini più ricchi del mondo. È noto per le sue speculazioni finanziarie—tra cui quella sulla sterlina e sulla lira del "mercoledì nero" 1992, da cui guadagnò (si stima) un miliardo di dollari e costrinse l'Italia a uscire per qualche tempo dal sistema monetario europeo—e per essere un liberal vicino al Partito Democratico americano che tramite la sua Open Society finanzia diversi gruppi per i diritti umani in giro per il mondo.

Proprio quest'ultima attività—sommata naturalmente alle sue origini ebraiche—l'ha fatto diventare negli ultimi anni una specie di personaggio macchiettistico al centro di tutte le teorie del complotto più note, al pari delle famiglie Rothschild e Rockfeller. In breve, Soros è stato accusato di essere il mandante di praticamente tutti i cambiamenti politici globali degli ultimi anni, dalla rivoluzione arancione in Ucraina alle primavere arabe, passando anche per Black Lives Matter.

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Russia Today is demonizing the anti-Trump protests in the same language they used against Arab Spring — Molly Crabapple (@mollycrabapple)12 novembre 2016

Fino a qualche tempo fa, però, le tesi complottiste su Soros come grande burattinaio nel mondo rimanevano confinate ai siti complottisti e di ultra-destra alla Breitbart. Adesso però—probabilmente anche per via del momento di gloria che stanno vivendo le fake news e l'alt-right americana—sembrano essere entrate in circolo nei media "affidabili," anche italiani.

Le si può ritrovare su Linkiesta, per esempio, che ieri ha pubblicato un pezzo sul tema: anche qui si parlava di "file e file di pullman noleggiati per spostare i manifestanti da un posto all'altro, paga oraria tra 15 e 20 dollari l'ora per gridare 'Not my president' contro Trump, panini e bibite gratis." Alla fine del pezzo ci si chiede: non ricorda nulla? "Tipo Ucraina 2014, Georgia 2003 o Siria 2011?"

Sempre ieri, sull'edizione italiana dell'Huffington Post è uscito un pezzo che ho visto girare molto su Facebook e che parlava di presunti annunci di lavoro comparsi su Craigslist in cui si cercavano manifestati anti-Trump offrendo "assistenza medica, ferie pagate, giorni di malattia retribuiti, aspettativa" e una paga "tra i 15 e i 20 dollari all'ora." Nell'articolo si citava anche la testimonianza di uno di questi manifestanti, che diceva di essere stato pagato 3500 dollari per protestare contro Trump lo scorso marzo in Arizona. La fonte di questa notizia, dice l'articolo, sarebbe l'Associated Press riportata dalla testata americana Abc News.

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Solo che in realtà la vera fonte—come ha ricostruito Snopes—sarebbe un'altra: la galassia dei siti americani di destra, che da diversi mesi sta spingendo questa bufala. E l'autore dell'articolo dell'HuffPost lo ammette candidamente, in un update pubblicato qualche ora dopo l'articolo.

"Ci tengo a chiarire, nei confronti di chi legge, che il sito Abc news linkato nel post (malgrado sia praticamente un mirror dell'originale) non corrisponde al sito ufficiale dell'emittente Usa," afferma. "E, di conseguenza, la stessa agenzia AP riportata non risulta autentica."

Il sottotesto di tutti questi articoli è piuttosto esplicito: una specie di versione riveduta e corretta (per renderla più credibile) della vecchia teoria del complotto sul Nuovo Ordine Mondiale. Ne ha tutti gli elementi: i poteri forti, le manifestazioni pagate, la verità che si trova solo su siti di quart'ordine pieni di banner AdSense.

Ora, lungi da me difendere un personaggio come Soros, ma tutto questo mi fa pensare a una cosa. Il miliardario ebreo che manipola le persone per ostacolare il candidato populista di destra che si presenta come un campione del popolo: dove ho già sentito questa storia?

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Thumbnail: un articolo de Il Populista sui "falsi manifestanti" contro Trump.