La vita di un albero di Natale è più deprimente della vostra

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La vita di un albero di Natale è più deprimente della vostra

Ogni anno, al termine della prima settimana di gennaio, passeggiando per le strade, i vicoli e i cortili di Londra vi potreste imbattere in una grande quantità di alberi di Natale. Spogli, e pronti per essere buttati. Questa visione mi provoca sempre un po' di tristezza, e l'anno scorso, più o meno in questo periodo, ho deciso di scoprire qualcosa di più sulla vita e le sorti degli alberi di Natale.

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Così sono andato nel Cheshire, in un'azienda agricola che mi è stata presentata come "quella da cui arrivano gli alberi di Natale di mezza Londra." Lì ho incontrato uomini con la motosega e famiglie esagitate che compravano gli alberi appena tagliati e li portavano via legandoli al tetto della macchina.

Altre famiglie li comprano direttamente in città, a un prezzo chiaramente maggiorato. Gli alberi variano a seconda della qualità e dell'età, da quelli più piccoli a quelli più robusti. Ma solo i più belli arrivano nelle mani dei clienti.

Poi vengono trascinati sulle strade, portati a braccia come se fossero ubriachi o sistemati in un angolo dell'autobus, e una volta a casa sono adornati ed esposti, possibilmente vicino alla finestra, per farsi belli agli occhi dei passanti.

Alla fine, qualche giorno dopo Capodanno, eccoli per strada, riversi, tra i sacchi della spazzatura. I più fortunati verranno sistemati in un parco, così da dare l'impressione di essere tornati alle origini. Ma per la maggior parte degli alberi, la fine è dura e triste come lo sarà per tutti noi.

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