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La mia settimana di microdosing di LSD è stata un fallimento dell'autocontrollo

È andato tutto bene finché mi sono attenuto alle microdosi. Ma poi ho avuto la tipica reazione di un bambino grasso lasciato a se stesso durante una festa di compleanno piena di dolci e il mio esperimento è fallito.

"Microdosing" significa prendere una quantità di droga psichedelica sufficiente a darti una leggera spintarella alla creatività, all'energia e all'umore, ma inferiore a quella necessaria per il vero trip. Negli ultimi anni se ne è sentito parlare soprattutto in relazione a chi lavora nel campo della tecnologia, per il presunto supporto creativo fornito. Magari hanno ragione, ma io ho sempre pensato che prendere acidi in piccole dosi fosse un controsenso. È come avere una canna enorme davanti agli occhi ma farne solo un tiro, pulirti la bocca col tovagliolo e dire, "a posto così, grazie."

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Ma dato che i benefici sono tutti documentati, e che non ho mai provato, ho deciso di farlo ora.

Il problema è stato trovare l'acido. I cartoni si trovano ovunque, ma io volevo LSD liquido. Me ne bastavano il corrispettivo di uno o due cartoni; quando finalmente l'ho trovato, lo spaccino me l'ha messo a poco perché gli era piaciuto il mio pezzo sul sopravvivere a una dieta a base di Nutella.

Anche se alla fine mi ha dato il corrispettivo in LSD liquido di dieci cartoni, era solo un goccio di liquido in una bottiglietta. Per dosare con precisione avrei dovuto diluirlo e farne una soluzione. Ho chiamato il mio amico chimico "Bob" che mi ha insegnato a fare una soluzione salina su rapporti volumetrici.

Un po' di matematica per me.

Ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Erano le uniche siringhe che aveva Bob. Ma non avevo intenzione di farmi in vena. Tranquilli.

LUNEDÌ
15 MICROGRAMMI

Un normale cartone ha tra gli 80 e i 100 microgrammi di acido, perciò non pensavo che con soli 15 avrei sentito qualcosa. Ma qualcosa è successo: era un po' la sensazione di aver bevuto mezza birra a stomaco vuoto, niente di che ma comunque qualcosa. Ero di buon umore e motivato nello scrivere, cosa che ultimamente capitava di rado.

Al pomeriggio sono andato a fare una passeggiata da solo nel parco. Praticamente qualunque artefatto umano mi disgustava. Volevo la natura e l'LSD che avevo ingerito dava agli alberi una particolare vibrazione che non avevo mai avvertito. Il primo giorno è stato una bomba.

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MARTEDÌ
18 MICROGRAMMI

Al mattino mi ha chiamato l'amico spacciatore, circa un'ora dopo che mi ero fatto la mia microdose, e mi ha chiesto di descrivere come mi sentivo. Non sapevo proprio che parola usare. Alla fine ho scelto "potente".

Venivo preso da intense ondate di concentrazione. Mi trovavo in quello stato in cui le parole compaiono sulla pagina e il tempo non ha più alcun senso. Un'ora passava in cinque minuti. Ma il senso di potere ha avuto vita breve. Dopo un paio d'ore di intensa concentrazione, mi è venuto molto sonno. Continuavo a perdere coscienza. Il secondo giorno è stato fantastico all'inizio, ma poi troppo stancante.

MERCOLEDÌ
25 MICROGRAMMI

Il terzo giorno ho alzato la dose perché stavo già diventando tollerante. E poi era il mio compleanno.

È stato surreale stare con la mia famiglia con dell'LSD in circolo. Non che temessi che lo scoprissero, piuttosto la leggera alterazione percettiva derivante da un magnifico cocktail Peroni-vino rosso-acido li ha resi tutti ancora più meravigliosi.

Mi sono guardato intorno ed era tutto luminoso. Poi ha fatto la sua comparsa una grande torta preparata da mia sorella, con quel grosso 23 di cera che mi fissava. Io invece non l'ho fissato, ho guardato tutte le persone nella stanza e ho quasi pianto perché non ero più un bambino e loro erano tutti così belli. Continuavo a guardare mia madre e sperare che un giorno avrei avuto un quarto della forza che ha lei. È stata una grande giornata, tutto sembrava andare liscio.

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GIOVEDÌ
30 MICROGRAMMI

Avrete notato che continuo ad aumentare le dosi. Mi sono detto che era necessario perché stavo costruendo una tolleranza, ma non era vero. Arrivato al giovedì ho capito che era perché non avevo autocontrollo. Io volevo farmi.

Per questo motivo intorno alle sei di pomeriggio ero steso sul divano con l'unico desiderio di passare una serata tranquilla. Poi mi ha chiamato il mio amico Sean.

Sean: Ho i biglietti gratis per andare a vedere gli Hot Dub Time Machine.
Io: Non so cosa siano.
Sean: Nemmeno io. Andiamo.
Io: Ok.
Sean: Stai facendo ancora quella roba dell'acido?
Io: Sì.
Sean: Portalo.

Così tutti i miei amici si sono fatti l'LSD—e io non potevo stare lì a guardare. Ho pensato che me ne sarei preso solo un pochino.

Siamo arrivati a quel cazzo di evento, qualunque cosa fosse, fatti come pere. Ero super all'erta e ho scoperto tutti i misteri dell'universo. Sapevo tutto. Davvero.

Quella sensazione di onniscienza che arriva con ogni acido mi ha colpito, anche se l'altra parte di me sapeva che stavo solo pensando a cazzate che già sapevo. Illusioni di grandezza e troppa birra gratis. Musica pazzesca. Persone pazzesche. La tappezzeria, pazzesca.

VENERDÌ
12 MICROGRAMMI

Quando mi sono svegliato mi sentivo una merda. Mi sentivo la testa in purea ma ho deciso di prendere comunque una piccola dose di LSD per la scienza. Entravo nelle stanze e mi dimenticavo perché ci ero andato. Fissavo vacuo il frigorifero per poi tornarci qualche minuto dopo. Ho cercato di scrivere ma quello che ne è uscito sembrava un temino delle elementari sul mio fine settimana. Ci ho rinunciato e ho guardato Invader Zim finché un'amica a è arrivata a trovarmi nel pomeriggio. Ha riso ai miei tentativi sconclusionati di descrivere la mia settimana, perciò ci ho rinunciato e abbiamo dormito tutto il giorno, mentre continuavo a rivivere flashback della sera prima.

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SABATO
15 MICROGRAMMI

Non volevo prendere altro acido, perciò ho deciso di attenermi alla quantità base. Volevo evitare qualunque contatto umano ma la mia famiglia aveva organizzato una grande cena per salutarmi prima che partissi per l'Asia. Abbiamo mangiato tutti insieme ed ero completamente bruciato, ma felice. Penso che per tutta la settimana la sensazione che ho provato più spesso sia stata di gratitudine e apprezzamento per il cibo che ho mangiato, il letto in cui ho dormito, le persone che mi stavano intorno. Sono molto, molto fortunato.

DOMENICA
60 MICROGRAMMI

Non ho dormito per niente sabato notte, perciò il sesto e il settimo giorno sono quasi stati un giorno solo. Invece di dormire ho passato la notte a scrivere e a fare le valigie per i successivi tre mesi. In poche ore sarebbe stato mezzogiorno, e io sarei stato su un aereo diretto a Singapore. Ero esausto, ma erail mio ultimo giorno, Così ho alzato la dose. Avevo preso un volo economico, e ho pensato che l'acido mi avrebbe intrattenuto in assenza degli schermi che si possono permettere i passeggeri più ricchi di me.

Speravo che aumentare la dose mi avrebbe tenuto attivo, ma è stato l'opposto. Ho fatto una cosa stupida, ho cercato su internet le leggi sulla droga di Singapore—e quindi mi sono avviato molto nervoso al gate. Sembravo calmo, ma continuavo a dimenticarmi dove avevo messo il biglietto, e gli annunci erano troppo forti.

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Non avrei mai pensato di stare in aereo in acido, non era proprio una cosa che mi ero prefissato nella vita, ecco. Ero così stanco che mi sono addormentato mentre l'aereo era ancora sulla pista e mi sono svegliato tra le nuvole. Quello mi ha fottuto il cervello. Forse è stata l'altitudine, ma comunque mi sembrava che diventasse sempre più intenso. Ho salutato mentalmente tutti i miei cari perché ero convinto che ci fosse il 40 percento di probabilità che questo uccellone si inabissasse nell'oceano.

Ero abbastanza in me da sapere che era una cosa stupida, ma anche abbastanza fatto da avere la necessità di prepararmi mentalmente al peggio. Ho pensato molto alla morte mentre mangiavo il mio spuntino. Non che mi facesse paura la morte, ero solo spaventato di come sarebbe arrivata, e dell'impatto che avrebbe avuto sui miei cari.

Capisco i benefici del microdosing, se fatto responsabilmente, e se mi fossi attenuto alle dosi giuste forse non avrei mandato tutto a puttane, ma non l'ho fatto perché ho l'autocontrollo di un bambino grasso a una festa di compleanno. Non era proprio possibile.

Comunque, non rimpiango la mia settimana e onestamente non mi ha causato quel malessere da post-festival musicale. In effetti, nei pochi giorni in cui mi sono attenuto alle microdosi ho sentito un incremento nella creatività e produttività. E ancora oggi, mentre scrivo in questo caldissimo bar di Singapore, avverto quella sensazione di gratitudine che ho provato nella mia settimana di montagne russe psichedeliche.

Tutte le foto di Sean Foster.

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