Pubblicità
Pubblicità
A questi esempi si aggiunge il convegno organizzato dal COISP—un altro sindacato di polizia, lo stesso che aveva organizzato un sit-in sotto l'ufficio della madre di Federico Aldrovandi—che si terrà in un albergo di Genova contemporaneamente alla manifestazione di piazza Alimonda. Il titolo del convengo, volutamente provocatorio, è "L'estintore quale strumento di pace," in riferimento al fatto che al momento della sua morte Giuliani teneva in mano un estintore. Al convegno sarà presente anche Mario Placanica, il carabiniere ausiliario 19enne che colpì a morte Giuliani.A detta del COISP, le presenze annunciate al convegno hanno superato ogni aspettativa. Secondo il sindacato, questo dimostrerebbe che c'è ancora interesse ad analizzare i fatti di Genova e a discuterne "per pervenire finalmente a una verità storica libera da ideologie retrograde e pericolose, che vorrebbero dipingere le forze dell'ordine sempre e comunque come colpevoli." Ma già dal titolo scelto per il convengo ci si può fare un'idea su quale sia il tipo di "verità storica libera dalle ideologie" che il COISP vorrebbe affermare.
Un'idea che diventa ancora più chiara considerando il fatto che in origine, al posto del convegno, il sindacato avrebbe voluto organizzare una conferenza stampa in piazza Alimonda. "Avevamo chiesto di tenere una conferenza stampa in piazza Alimonda una settimana prima rispetto alla commemorazione," ha detto al Tempo il segretario generale del COISP Franco Maccari. "Ma ci sono stati imposti continui divieti."Divieti imposti per ragioni di ordine pubblico e probabilmente legati al fatto che da tempo il COISP si fa promotore di una raccolta firme per rimuovere il monumento alla memoria di Carlo Giuliani da piazza Alimonda. "Chi manifesta a volto coperto contro le forze dell'ordine non può essere considerato un eroe o essere ricordato con un cippo," ha detto Maccari spiegando la ragione della raccolta firme."Non possono tacciarci di essere fascisti," ha spiegato il portavoce ligure del COISP Matteo Bianchi, tra gli organizzatori dell'incontro, "[perché] abbiamo raccolto migliaia di firme in tutta italia per la rimozione del monumento alla memoria di Carlo Giuliani. Non siamo fascisti, ma fermi cultori e difensori della verità come bene essenziale e della legalità, parola che a quanto sembra non a tutti porta gli stessi sentimenti."Segui Mattia su TwitterSegui la nuova pagina Facebook di VICE Italia: