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Per questi poliziotti è normale chiamare un convegno sul G8 di Genova "L'estintore quale strumento di pace"

Sono passati esattamente 15 anni dal G8 di Genova del 2001 e dall'uccisione di Carlo Giuliani. Tra le varie manifestazioni sul tema, un sindacato di polizia ha organizzato un convegno provocatorio intitolato "L'estintore quale strumento di pace."

Scontri durante il G8 di Genova. Immagine

via Wikimedia Commons

Sono passati esattamente 15 anni dal G8 di Genova del 2001, dall'uccisione del 21enne Carlo Giuliani in piazza Alimonda e dall'irruzione del VII Nucleo nella scuola Diaz per cui l'Italia è stata condannata per tortura dalla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo. Ma l'influenza di quei giorni sulla società italiana è stata profondissima e l'accaduto è ancora oggi materia di dibattito, che si è intensificato sempre più con l'avvicinarsi della ricorrenza.

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Una decina di giorni fa, per esempio, ha fatto discutere la notizia della multa di appena 47 euro inflitta a Massimo Nucera, un agente di polizia che aveva partecipato all'irruzione nella scuola Diaz. In quell'occasione, Nucera aveva dichiarato di aver incontrato una "resistenza armata" e di essere stato accoltellato da un manifestante. Tempo dopo si è poi scoperto che aveva detto il falso; condannato a tre anni e quattro mesi finiti in prescrizione, l'unica conseguenza subita da Nucera è stata una sospensione di un giorno "in considerazione del suo ottimo stato di servizio."

Un'ulteriore prova di come il dibattito su Genova sia polarizzato è la polemica scatenata ieri pomeriggio da Zerocalcare per la sua decisione di partecipare a una manifestazione in ricordo di Carlo Giuliani prevista per il 20 luglio, anniversario della morte del manifestante. Il fumettista ha pubblicato su Facebook la locandina dell'evento e ai moltissimi commenti contrari alla commemorazione della figura di Giuliani, ha risposto secco che "[Genova] non è una cosa su cui sono disponibile a fare dibattiti e scambi di opinione con chi si esprime in questi termini."

Infine, proprio oggi il SAP—Sindacato Autonomo di Polizia—ha comprato una pagina pubblicitaria sul Quotidiano Nazionale per protestare contro l'introduzione del reato di tortura, definendo la legge "un lasciapassare per i delinquenti" e affermando che se passerà "i cittadini non saranno più protetti dalle forze di polizia."

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Il — Marco Trotta (@mrta75)19 luglio 2016

A questi esempi si aggiunge il convegno organizzato dal COISP—un altro sindacato di polizia, lo stesso che aveva organizzato un sit-in sotto l'ufficio della madre di Federico Aldrovandi—che si terrà in un albergo di Genova contemporaneamente alla manifestazione di piazza Alimonda. Il titolo del convengo, volutamente provocatorio, è "L'estintore quale strumento di pace," in riferimento al fatto che al momento della sua morte Giuliani teneva in mano un estintore. Al convegno sarà presente anche Mario Placanica, il carabiniere ausiliario 19enne che colpì a morte Giuliani.

A detta del COISP, le presenze annunciate al convegno hanno superato ogni aspettativa. Secondo il sindacato, questo dimostrerebbe che c'è ancora interesse ad analizzare i fatti di Genova e a discuterne "per pervenire finalmente a una verità storica libera da ideologie retrograde e pericolose, che vorrebbero dipingere le forze dell'ordine sempre e comunque come colpevoli." Ma già dal titolo scelto per il convengo ci si può fare un'idea su quale sia il tipo di "verità storica libera dalle ideologie" che il COISP vorrebbe affermare.

Domani a — COISP Polizia (@COISPpolizia)19 luglio 2016

Un'idea che diventa ancora più chiara considerando il fatto che in origine, al posto del convegno, il sindacato avrebbe voluto organizzare una conferenza stampa in piazza Alimonda. "Avevamo chiesto di tenere una conferenza stampa in piazza Alimonda una settimana prima rispetto alla commemorazione," ha detto al Tempo il segretario generale del COISP Franco Maccari. "Ma ci sono stati imposti continui divieti."

Divieti imposti per ragioni di ordine pubblico e probabilmente legati al fatto che da tempo il COISP si fa promotore di una raccolta firme per rimuovere il monumento alla memoria di Carlo Giuliani da piazza Alimonda. "Chi manifesta a volto coperto contro le forze dell'ordine non può essere considerato un eroe o essere ricordato con un cippo," ha detto Maccari spiegando la ragione della raccolta firme.

"Non possono tacciarci di essere fascisti," ha spiegato il portavoce ligure del COISP Matteo Bianchi, tra gli organizzatori dell'incontro, "[perché] abbiamo raccolto migliaia di firme in tutta italia per la rimozione del monumento alla memoria di Carlo Giuliani. Non siamo fascisti, ma fermi cultori e difensori della verità come bene essenziale e della legalità, parola che a quanto sembra non a tutti porta gli stessi sentimenti."

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