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Tutto quello che impari iscrivendoti in palestra in una grande città

Le palestre delle grandi città sono piene di casi umani, musica insopportabile e Instagramer. E se è vero che arriva sempre quel momento della vita in cui il decadimento ti costringe ad andarci, almeno non dire che non te l'avevamo detto.

L'autore che si fa un selfie in palestra.

Andare in palestra è un'attività che quando superi i vent'anni devi cominciare a considerare seriamente. A meno che tu non sia un patito della corsa (l'artrite ti aspetta, sappilo), quei mausolei all'esibizionismo e alla salute saranno la tua casa per almeno una volta alla settimana fino ai 30.

Magari ti piace—magari vai in palestra per tenerti fuori dai guai, magari l'esercizio fisico è uno sfogo. O, più banalmente, hai paura di andare in arresto cardiaco sul cesso di un locale, e aspettare che un'ostessa taurina sollevi il tuo debole corpo molliccio e lo metta su un'ambulanza.

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Ho cominciato ad andare in palestra a 25 anni, ovvero l'anno scorso, e qualcosa ho imparato a riguardo. Per esempio:

LE PALESTRE SONO COME LE DISCOTECHE, MA NOIOSE

Molto spesso i locali notturni vengono chiusi e sostituiti da ristoranti vegani, ma anche da molte palestre.

Ora, amici: ci sono luoghi e momenti adatti a buttare giù composti chimici e saltare su Skrillex. In effetti, è difficile che quando non sei drogato ti possa piacere Skrillex. E se c'è un momento non adatto ad ascoltare Skrillex, è quell'ora tra le otto e le nove del mattino del lunedì in cui ti convinci che l'ufficio può aspettare. Sì, nel tentativo di attirare i millennial, le palestre sono diventate le patria della EDM. Ascoltare EDM come prima cosa la mattina ti fa capire: uno, che la EDM fa schifo davvero. E due, che la palestra per cui spendi 80 euro al mese è come una discoteca, ma più noiosa, e che le uniche droghe che ci puoi trovare sono costosissimi frullati alla creatina.

I PERSONAL TRAINER SONO DEGLI AVVOLTOI

Sei riuscito a trascinarti giù dal letto nel mezzo di un sogno bagnato per andare in palestra. Mezzo addormentato, sollevi un paio di manubri leggeri e cominci a muoverli come consigliano su Men's Health.

All'improvviso, due mani ti afferrano per la vita. "Se non ti metti nella posizione giusta diventi storpio," dice l'uomo con i capelli leccati indietro, vestito di lycra dalla testa ai piedi. Ti strizza le maniglie dell'amore e ti dice di continuare a sollevare i pesi. "Così è sbagliato!" urla. "Dai! Mia nonna è meglio!"

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C'è qualcosa di strano nel proporre il tuo aiuto ai clienti insultandoli, ma funziona. Dieci minuti dopo averti preso all'amo, il personal trainer ti sta facendo fare gli squat. "Più in basso col culo!" urla, anche se praticamente stai toccando terra. Ti fa fare i giri di corsa con le ginocchia al petto seguendo il beat di Skrillex. "Ancora due serie!" ti urla in faccia. Non solo ti sembra di nuovo di stare a educazione fisica al liceo, quando tutti ti chiamavano "tettine" e ti ridevano in faccia—ora paghi un sacco di soldi per fartelo urlare.

INSTAGRAM HA ROVINATO TUTTO

Chiunque abbia un account Instagram sa che il social è pieno di hashtag sul fitness, e di chi li prende troppo sul serio. Tipo quello con cui giocavi a Warcraft al liceo quando bigiavate educazione fisica e che ora posta foto delle sue flessioni con didascalie tipo "No pain no gain! #Instafit #fitfam #justdoit". E quando non sta facendo le flessioni sta photoshoppando frasi di Rocky, Fast and Furious 2 o, ahimé, Martin Luther King sopra le foto di lui che solleva pesi.

Il risultato è che in palestra la battaglia per lo specchio è parte della routine. Ci sono quelli che provano le pose e quelli che ti urlano che gli stai "rovinando il canale YouTube" quando per sbaglio passi davanti alla telecamera. E quando cerchi di sollevare un manubrio pesantissimo, ci sono un sacco di aspiranti star di Instagram che ti odiano perché gli hai rubato il palcoscenico.

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C'È SEMPRE UNO CHE SI ASCIUGA LE PALLE CON IL FON

L'unico posto peggio della palestra è lo spogliatoio della palestra. È sempre stato così. Anche se cercano di farli sempre più accoglienti, ci sarà sempre qualcuno—spesso è proprio il personal trainer—che si sta asciugando le palle con il fon. E lo fa mentre tu sei lì, accanto a lui, che aspetti che finisca per asciugarti i capelli. Ci mette un sacco, e se le massaggia anche come se fosse normale. Poi ti passa il fon dandoti una pacca sulla spalla. "Tutto tuo!" dirà. "A proposito, devi cominciare a mangiare molte più proteine o non riuscirai mai a sollevare i pesi degli uomini veri."

PENSI CHE DI VENERDÌ NON CI SARÀ NESSUNO, MA TI SBAGLI

Il problema delle palestre è che sono sempre piene di persone che cercano di migliorarsi. Nel tentativo di dimostrare che siamo tutti uguali, i proprietari mettono fianco a fianco i ciccioni (io, forse anche tu) e quelli in forma. Perciò, in una fila di dieci vogatori, si alternano un Übermensch e un rachitico. Il tuo corpo ti imbarazza, ma vuoi migliorare. Ma non vuoi che tutti gli altri ti guardino mentre cerchi di migliorare, perciò decidi di andare di venerdì sera perché chi cazzo va in palestra di venerdì sera? Giusto?

Sbagliato. Sbagliatissimo. La palestra è piena rasa di stronzi di venerdì. Ci sono i veri fanatici del fitness. Sono i tizi che fanno quegli esercizi mortali in cui devi tenerti a una sbarra con i piedi per aria e tirarti su e giù come se non pesassi niente. Gente che voga per 30 minuti senza pausa—manco per bere. Non voglio allenarmi vicino a loro! Potrei essere al pub, e invece sto cercando di nascondermi vicino ai materassini.

LA PALESTRA È IL POSTO SEXY MENO SEXY DEL MONDO

La palestra è un posto così poco sexy da essere surreale. È una stanza piena di fissati che grugniscono, vestiti di merda. E però c'è qualcosa negli odori corporei e i feromoni che catalizzano, uniti alla costante esibizione di carne nuda o avvolta di lycra, che fa impazzire gli ormoni. Molto poco sexy, ma irresistibile.

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