Foto di crimine e morte dagli archivi della polizia di Parigi

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Foto di crimine e morte dagli archivi della polizia di Parigi

Fin dagli anni Settanta dell'Ottocento la polizia di Parigi ha usato la fotografia nelle sue indagini. Il risultato è un archivio di immagini che raccontano la storia della criminalità cittadina. Ora Philippe Charlier l'ha raccolto in un libro.

Un corpo non identificato ritrovato nel lago Daumesnil, nel parco pubblico di Vincennes, a novembre del 1912. Foto pubblicate per gentile concessione della prefettura di Parigi.

Inventata nel 1839 da Louis Daguerre, la fotografia moderna venne messa a disposizione delle inchieste giudiziarie del dipartimento della Senna intorno agli anni Settanta dell'Ottocento. Qualche anno dopo, nel 1887, il criminolgo Alphonse Bertillon affiancò l'uso di fotografie al servizio di identificazione. Padre dell'antropometria giudiziaria, Bertillon gettò le basi per le indagini che la polizia scientifica compie tutt'oggi. Inoltre, grazie a questa novità, dalla fine del diciannovesimo secolo la polizia di Parigi ha creato un archivio di migliaia di immagini che raccontano nei dettagli la storia della criminalità cittadina.

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Dopo avere indagato sulle morti che hanno segnato la storia, guadagnandosi il soprannome di Indiana Jones dei cimiteri, il medico legale Philippe Charlier si è dedicato proprio a queste fotografie. Nel suo Seine de crimes, pubblicato qualche settimana fa, ha raccolto e cercato di dare ragione di circa un centinaio di immagini scattate tra il 1871 e il 1937, raffiguranti omicidi, suicidi, incidenti e molto altro.

"Prendere in esame vari decenni di foto di scene del crimine a Parigi significa innanzitutto scoprire come si sono evolute le tecniche d'inchiesta e di lotta alla criminalità," spiega l'autore nella prefazione. "Al di là del loro chiaro interesse da un punto di vista medico, queste immagini sono una testimonianza tanto della malvagità umana quanto dello stile di vita di quanti ci hanno preceduto."

Scheda antropometrica di Raoul Villain, il nazionalista francese che nel 1914 uccise Jean Jaurès. Villain è stato arrestato nel 1919, e questa scheda è il classico esempio del funzionamento del sistema introdotto da Bertillon.

Se nel libro compaiono alcuni eventi passati alla storia ( l'attentato al Louvre del 1905 e l'assassinio di Jean Jaurès del 1914), la maggior parte delle foto riguarda personaggi anonimi, spesso finiti nei modi più terribili. Scopriamo per esempio le circostanze della morte di tale Julien Delahieff, "ritrovato nel 1896 in un baule," o della signora Candal, "che amava i gatti," uccisa nel 1914 da quelli che sembrano ripetuti colpi di punteruolo, o ancora di Suzanne Lavollée, prostituta strangolata e selvaggiamente mutilata nel 1924.

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Proprio in ragione del contenuto di alcune delle foto riportate nel libro, Philippe Charlier si è trovato spesso a interrogarsi sulla legittimità del suo lavoro. "Queste fotografie sono storiche, e risalgono a più di trent'anni fa, di conseguenza possono tranquillamente essere messe a disposizione del pubblico. Il problema però non è tanto legale, quanto etico. Anche se la pubblicazione è lecita, è accettabile in un campo che fa del segreto professionale e del rispetto dell'intimità altrui i suoi punti fondanti?" Per rispondere a queste domande, il medico legale parla di una "scienza rispettosa dell'altro, che tuttavia non impedisce di avanzare sulla strada del progresso e della conoscenza." Questo consente, oggi, di avere una panoramica più completa sulle tecniche impiegate dalla criminologia parigina dei secoli passati (tecniche che, a detta di Philippe Charlier, non si sono praticamente evolute).

Philippe Charlier.

Valentine Botelin durante l'autopsia, il 14 settembre 1904. Nella foto si possono individuare chiaramente i fori di tre proiettili.

Il 31 maggio 1905, in piena notte, il re di Spagna Alfonso XIII ed Èmile Loubet, presidente della Repubblica francese, furono il bersaglio di un attentato anarchico fallito.

La scena potrebbe far pensare a un suicidio per via dell'arma tra le mani della vittima, ma le indagini avevano poi rivelato la presenza di impronte dell'amante della signora Ferrari, che l'avrebbe uccisa con una pugnalata al cuore.

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Il 9 agosto 1913, una donna anziana venne ritrovata accasciata al suolo in rue des Rosiers, a Saint-Ouen. Unici testimoni del crimine, gli uccelli da compagnia che la donna teneva in casa.

Clémentine Pichon sul tavolo dell'autopsia.

Il 30 novembre 1897, Xavier-Ange Carrara, funghicoltore di 34 anni, uccise Augustin Lamarre per poi darne il corpo alle fiamme. Dichiarato colpevole in giudizio, l'uomo fu giustiziato a luglio del 1898 in place de la Roquette.

Se spesso le foto delle scene del crimine sono accompagnate da bozzetti planimetrici e schizzi per ricostruire le dimensioni precise dei corpi e la situazione, un altro metodo è l'inquadramento prospettico. In questo caso, la macchina fotografica viene posizionata sopra il corpo, perpendicolarmente a esso. Questa foto è stata scattata per mostrare il corretto posizionamento dell'apparecchiatura.

Inquadramento prospettico del signor Falla, assassinato nel sonno nel suo appartamento di rue du Temple il 27 agosto 1905.

L'immagine mostra il metodo impiegato per fotografare un cadavere al momento dell'identificazione antropometrica precedente all'autopsia. La testa viene tenuta in posizione eretta grazie al poggiatesta, e il corpo è reclinato. Mentre il fotografo si appresta a scattare una foto del profilo, un uomo misura la distanza tra l'apparecchio fotografico e il defunto. Un terzo uomo attende il segnale per poter spostare il cadavere.

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