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L'altro film da sceneggiatore, Un meraviglioso batticuore del 1987, è una storia in cui forse il taglio è più punk (a questo proposito da ricordare il personaggio di Duncan, vera icona). Watts, la ragazza batterista dei titoli di testa che percuote un rullante con pelle a forma di cuore, è una maschiaccia che scopre di innamorarsi del suo amico pittore, ovviamente incompreso in una famiglia modesta che ne vuole fare un commerciante. Lui si innamora di una ragazza ricca e Watts deve difenderlo dall'ex fidanzato di lei: il futuro è ridotto ad un paio di orecchini. La commedia più sottovalutata fra quelle scritte da Hughes risulta migliore di Bella in rosa, se non altro per il discorso politico/sociale più approfondito, e ha una colonna sonora da urlo firmata da Stephen Hague, ovvero uno dei più grandi produttori di synthpop della terra. Anche qui la festa è vista come spinta propulsiva del cambiamento, dello scontro/incontro di classe e dell'amore. Più che la scuola.
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L'ultimo film da regista di Hughes è però Una pazza giornata di vacanza, del 1986. E si sente l'amarezza per un'età che deve giocoforza finire, o meglio trasformarsi. Il protagonista Ferris, un ragazzo di una famiglia ricca, fa un giorno di sega a scuola: si finge malato, trova tutti i modi divertenti e ingegnosi per non farsi sgamare e parte all'insaputa di tutti con la ragazza e l'amico imbranato, sulla Ferrari del padre di quest'ultimo, verso Chicago. Da qui un interminabile bomba di storie, alla ricerca della pura evasione, della leggerezza tipica dell'edonismo anni Ottanta visto però come implacabile sentore di fine, come liberazione dal male e non come diabolico e superficiale Reaganesimo (che anzi è sbeffeggiato e aggirato con la figura del preside che lo cerca per fargli il culo).Fine sì, se non altro dell'innocenza, poiché i protagonisti sembrano divertirsi come se fossero (e lo sono) in gabbia. Tant'è che la macchina preziosa del padre già di per sé portata in giro per disubbidienza viene alla fine sfracellata come simbolo di un amore che non c'è. Insomma ok, ci siamo svagati ma da domani saremo yuppies, e il cinismo disincantato è visibile nei commoventi occhi di Ferris che sembrano gli stessi di Hughes conscio che non potrà più girare film sui giovani.In quella che sembra forse una delle migliori, critiche e paradossalmente "mature" prove, Hughes tira fuori altre trovate futuribili. All'epoca chi avrebbe potuto permettersi un campionatore Emulator per simulare i colpi di tosse al telefono? Nessuno: oggi forse qualche nerd riesce ad avere un Ensoniq in casa a prezzo di un Microkorg, ma all'epoca era assurdo pur avendo i soldi.Ferris simula una pertosse grazie alla tecnologia EmuVedendolo oggi sembra infatti quasi credibile, come credibili sono i finali nonostante spesso prevedibili. Perché in fondo anche un finale prevedibile va sudato, ed è questo che fa grandi i film di Hughes. Il quale, terminata la fase giovanilista, purtroppo è ricordato dal pubblico solo per Mamma ho perso l'aereo e a dire il vero neanche troppo: poiché la sua personalità è diafana, evapora dietro le sue opere lasciando il sale sul fondo della pentola. Come i giovani col mondo adulto: qualcosa da proteggere nella sua amara purezza. All'epoca era l'anti Porky's, oggi della sua opera rimangono citazioni sparse (memorabile quella di Bella in rosa in Grindhouse), ispirazioni, omaggi, revival. Ma c'è paradossalmente un regista in grado di fotografare i ragazzi di oggi meglio di lui? Mentre cerchiamo la risposta speriamo che Violetta prima o poi si metta a fare lo schifo coi cornflakes come Allison. Sennò che cazzo di giovane è?Segui Demented su Twitter: @Dementedthement