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Attualità

Gli ex-dipendenti della tv di stato greca non si arrendono

Dopo lo sgombero a conclusione di un'occupazione durata cinque mesi, molti dipendenti dell'ERT continuano a trasmettere dai luoghi più disparati. Il 17 novembre è stato il turno del politecnico di Atene, dove li abbiamo raggiunti.

Il politecnico di Atene

Ogni 17 novembre, la Grecia si riunisce per rendere omaggio a coloro che persero la vita durante la rivolta studentesca del 1973 contro la dittatura militare del paese. La commemorazione prevede l'apertura di tre giorni del politecnico di Atene (luogo in cui iniziò la rivolta) per permettere al pubblico di lasciare dei fiori in ricordo delle 20 persone che persero la vita, e si conclude ogni anno con una manifestazione.

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Sabato sera, circa 20.000 persone hanno marciato dal politecnico fino all'ambasciata americana della città per commemorare la battaglia degli studenti contro la giunta appoggiata dalla CIA negli anni Settanta, collegandola alle lotte contemporanee contro l'austerity e l'oppressione statale.

Il tributo di quest'anno includeva una marcia di solidarietà da parte della comunità degli immigrati di Atene, a cui hanno partecipato anche i fratelli di Shehzad Luqman, l'immigrato ventisettenne pakistano che è stato pugnalato a morte lo scorso inverno da alcuni sostenitori di Alba Dorata. Per la prima volta, anche la comunità LGBT ha marciato pubblicamente al fianco dei gruppi che ogni anno partecipano alla manifestazione: i civili esiliati e torturati dalla giunta militare, i gruppi di sinistra, i comunisti, gli anarchici e tutta una serie di associazioni studentesche.

Quest'anno si sono uniti al corteo anche gli ex dipendenti dell'ex emittente pubblica greca ERT, che la settimana scorsa sono stati sgomberati dagli uffici della rete dopo un'occupazione durata cinque mesi. Durante la loro occupazione, i lavoratori della ERT avevano continuato le trasmissioni dei programmi televisivi via internet e attraverso un canale satellitare fornito dalla European Broadcast Association (EBU). Quest'anno hanno portato le loro apparecchiature nel politecnico per trasmettere i programmi dall'interno della scuola.

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Nikos Tsimpidas trasmette su ERT dall'interno del politecnico di Atene.

Durante la marcia i sostenitori di Syriza, il partito di sinistra all'opposizione, cantavano "In tutta Europa, in ogni piazza, si lotta per il ripristino della democrazia." Ho incontrato Nikos Tsimpidas, l'ultimo giornalista ad essere scortato fuori dalla ERT dalla polizia antisommossa la scorsa settimana.

"Più di un milione e mezzo di persone hanno ascoltato il nostro programma trasmesso dal politecnico questo fine settimana," mi ha raccontato Nikos mentre ci avvicinavamo alla manifestazione. Gli ho fatto notare come la trasmissione abbia qualcosa in comune con la radio che gli studenti avevano messo su proprio il 17 novembre 1973. Quella notte, un carro armato buttò giù il cancello e i poliziotti irruppero nell'edificio.

 
Uno striscione ai cancelli del politecnico che recita "La ERT è in funzione. Spegnete il governo."

"C'è sicuramente un'analogia," ha detto Nikos, "ma per noi la cosa più importante è aver avuto la possibilità di partecipare alla manifestazione e aver ospitato dibattiti in radio. Dato che lavoravamo per una rete pubblica, in passato eravamo obbligati a raccontare gli eventi con un punto di vista neutrale e distante."

Un paio di ore prima, Nikos e io avevamo lasciato lo studio improvvisato della ERT all'interno del politecnico mentre due turchi protestavano contro l'arresto di attivisti politici nel loro paese. Erano stati intervistati circa il rapimento di Bulut Yayla—l'attivista preso a Exarchia, un quartiere di Atene, e consegnato alle autorità turche—e sull'attuale condizione dei diritti umani in Turchia.

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Lo studio improvvisato dell'ERT all'interno del politecnico di Atene

All'interno Aris, un tecnico del suono 55enne che ha messo su lo studio, mi ha parlato dei preparativi. "Gli studenti e i professori erano entusiasti di ospitarci," ha detto, "ma il preside della scuola e il consiglio direttivo esitavano a causa di un divieto netto della polizia; rischiavano un'irruzione dei poliziotti all'interno della scuola."

Tuttavia, il comitato di organizzazione dell'evento, incoraggiato dall'entusiasmo degli studenti, ha deciso di sfidare gli ordini della polizia e dare al gruppo della ERT lo spazio di cui aveva bisogno per trasmettere. "Siamo come un teatro ambulante adesso," ha spiegato Aris. "Girovaghiamo di qua e di là, ma non ci arrendiamo."

A seguito dello sfratto dalla vecchia sede, gli ex dipendenti hanno iniziato a trasmettere in qualsiasi momento, ovunque fosse possibile. Venerdì scorso hanno trasmesso il live di un concerto che si è tenuto all'interno del politecnico; domenica invece hanno condotto uno show radiofonico di due ore da Creta, e ogni sera trasmettono un programma televisivo da Salonicco. Il consenso generale sembra spingerli a continuare con le trasmissioni indipendenti il più spesso possibile.

Alcuni poliziotti cercano di trascinare via dei manifestanti ad Atene

Nonostante le minacce della polizia alla scuola e la pesante sorveglianza messa in atto dallo stato (più di 6000 poliziotti antisommossa e un elicottero per monitorare la situazione dall'alto che hanno reso l'atmosfera molto tesa), la manifestazione è finita pacificamente per la maggior parte delle persone.

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Tuttavia, come spesso accade durante le proteste ad Atene, le cose non sono rimaste tranquille a lungo. Sono tornato a Exarchia sabato sera sul tardi per scoprire che la polizia aveva invaso la manifestazione a bordo di motociclette, rotto le vetrine di un bar trascinando fuori la gente senza motivo e spedito all'ospedale almeno tre persone con la testa spaccata. La polizia ha parlato un piccolo incidente accaduto dopo che alcuni manifestanti hanno inizato a tirargli delle pietre, ma la maggior parte di coloro con cui ho parlato sono sicurissimi del fatto che sia stata la polizia a dare inizio alla violenza. "Hanno trascinato fuori persone che stavano semplicemente bevendo un caffè, e quando ho iniziato a prendere nota dei nomi delle persone che stavano portando via, mi hanno gettato per terra e mi hanno preso il bloc notes," ha detto una donna.

Il team legale che rappresenta la manifestazione ha accusato la polizia anche di ingiustificata violenza nei confronti dei giovani ateniesi. "Un 23enne è stato colpito e portato in questura dove gli hanno preso tutti i soldi, ed è finito in ospedale senza ragione," ha detto uno degli avvocati. "La sua unica colpa era quella di trovarsi ad Exarchia in quel momento."

Secondo un comunicato ufficiale della polizia, 230 persone sono state trattenute in questura come misura preventiva, e 19 sono state arrestate per reati minori.
Anche se il futuro della ERT è precario, è chiaro che l'emittente e tutti gli altri media indipendenti greci sono più necessari che mai. Il governo greco ha recentemente istituito una nuova emittente di stato, ed è altamente improbabile che faccia il suo lavoro in maniera critica ed indipendente.

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