Alcol e cazzi gonfiabili: gli addii al celibato e nubilato inglesi in foto

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Alcol e cazzi gonfiabili: gli addii al celibato e nubilato inglesi in foto

Ritrovarsi nudi e legati a un lampione con della pellicola di plastica non è esattamente una figata. Tranne per chi sta partecipando a un weekend di addio al celibato a Blackpool.

Ritrovarsi nudi e legati a un lampione con della pellicola di plastica non è esattamente una figata. Tranne per chi sta partecipando a un weekend di addio al celibato a Blackpool. Il fotografo di Glasgow Dougie Wallace ha trascorso gli ultimi tre anni ad approfittarsi della mancanza di freni inibitori che comporta questo “ultimo giorno di libertà”, è stato a Blackpool una trentina di volte e ha fotografato futuri sposi e spose in vari stati di nudità e ubriachezza.

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Inizialmente Dougie pubblicava le foto su Facebook, poi gli amici di amici hanno iniziato a condividerle e il progetto ha preso il via. Ora sarà pubblicato un libro intitolato Stags, Hens and Bunnies. Mi sono incontrato con Dougie per parlare di Blackpool, alcol e cazzi gonfiabili.

VICE: Quand’è che l’industria degli addii la celibato è diventata così florida a Blackpool? 
Dougie Wallace: Negli anni Ottanta stavo a Blackpool, e uscivo con una squadra di calcio di Glasgow. Allora non c’erano molti addii al celibato, ma era comunque un posto folle. Dove andavi a spaccarti nel weekend.

Le feste di addio al nubilato sono nate con la Rivoluzione sessuale degli anni Sessanta. Ora più che altro è diventato tutto una scusa per ubriacarsi.

Ti dà fastidio? Nell’introduzione al tuo libro dici: “Blackpool merita qualcosa di meglio che caracollare nel mare con un cazzo gonfiabile.”
Penso si possa paragonare al modo in cui la gente parla di Shoreditch. Un tempo era fantastico, quando c’erano solo un paio di locali, ed è fantastico anche adesso. Non lo sarebbe se fosse rimasto com’era—sarebbe noioso. Il cambiamento è una buona cosa. Poi non è un raduno di feste di addio al celibato… puoi andare in giro per ore prima di incontrarne una.

Da dove vengono questi gruppi?
Ci sono un sacco di scozzesi, nordirlandesi e gallesi, ma pochi vengono da Londra. Credo che Blackpool sia un po’ troppo fuori di testa per la gente del sud.

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Chi sono i festeggiati più assurdi in cui ti sei imbattuto a Blackpool?
Ho una foto di un’infermiera che fa crowdsurfing. Quello era un bel gruppo. Erano tutti vestiti da infermieri. Dietro di lei uno schermo trasmetteva Dirty Dancing. Sembra che le tette stiano per caderle a terra. Somiglia un po’ a Tracey Emin, anche.

C’è qualcuno che si comporta davvero male?
In realtà no. Bevono tanto, ma non si vede tanto sesso. C’è l’idea dell’”ultima notte di libertà”, ma finisce tutto dopo che si sono ubriacati. Le ragazze se ne vanno in gruppo, e anche i ragazzi abbandonano il campo. Ci sono i padri, gli zii, i capi e qualcuno dell’altro lato della famiglia. Correrei più rischi a fotografare un gruppo di ragazzini di Manchester.

C'è chi reagisce male quando gli punti addosso l'obiettivo?
Una ragazza sì—ma non mi stava guardando veramente male, è solo la sua espressione. In realtà stava ridendo. È scozzese. Probabilmente stava solo chiedendo chi sarebbe salito per primo sul taxi.

Il fatto è che giochi con i limiti delle persone. Dico sempre, se vai in giro per Oxford Street a regalare una banconota da dieci a tutti, qualcuno prima o poi ti dirà : “Ma cosa credi, che sia un poveraccio?” Da quando è nato Heat Magazine tutti sono esperti di liberatorie, si credono tutti avvocati. Ogni tanto capitano anche cose del genere.

Tutto quell’alcol rende il tuo lavoro più facile o più difficile?
Dipende. Alcuni gruppi mi davano praticamente ordini, credevano fossi il fotografo ufficiale della serata. Quando si ubriacano alcuni diventano particolarmente aggressivi. Devi usare l’intuito, interpretare il linguaggio del corpo e non avvicinarti a qualcuno che sembra troppo pazzo. Ma non è il caso di avere paura. Non sono mai stato preso a pugni o cose del genere.

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Hai mai organizzato una festa di addio al celibato?
No.

Dove ti piacerebbe farla? 
Blackpool non sarebbe male. Ma magari anche in un posto un po’ più caldo.

Segui Rachel su Twitter: @rachsh

Per vedere il resto della serie vai sul sito di Dougie.

Stags, Hens and Bunnies verrà pubblicato il 17 luglio su Dewi Lewis Media.