La protesta di Atene contro il nuovo piano di salvataggio della Grecia

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La protesta di Atene contro il nuovo piano di salvataggio della Grecia

Ieri, il movimento giovanile di Syriza e molti altri gruppi si sono radunati in piazza Syntagma, ad Atene, per protestare contro il nuovo memorandum.

Una donna brucia la bandiera di Syriza.

Il nuovo piano di salvataggio della Grecia sta provocando forti divisioni all'interno di Syriza, la prima forza politica del paese e il primo partito di sinistra radicale al governo in Europa. I dissapori non coinvolgono solo i membri del parlamento, ma anche i suoi sostenitori, particolarmente quelli giovani.

Ieri, il movimento giovanile di Syriza e molti altri gruppi si sono radunati in piazza Syntagma, ad Atene, per protestare contro il nuovo memorandum. Le persone presenti erano circa 1500. I giovani hanno espresso la loro frustrazione per l'accordo stretto dal primo ministro Alexis Tsipras con l'Eurozona. A un certo punto, fuori dalla sede di un circolo del movimento una manifestante ha dato fuoco a una bandiera del partito. Qualche settimana fa questo gesto avrebbe scatenato una rivolta, ma ieri non è successo nulla.

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Elias Panteleakos, il segretario del circolo di Syriza Giovani, era in piazza per protestare. "Quest'accordo è un golpe di cui sono responsabili i leader dell'Unione Europea e dell'Eurozona. Questo governo non è stato eletto per portare avanti queste politiche," mi ha detto.

Subito dopo la firma dell'accordo di lunedì mattina, la Piattaforma di Sinistra di Syriza, una corrente del partito che sostanzialmente vuole la Grecia fuori dall'Unione Europea, ha pubblicato un documento in cui definisce l'accordo umiliante per la Grecia. Il documento esorta a una lotta contro l'approvazione delle nuove misure recessive previste nel memorandum.

Anche Mania Sotiropoulos era in piazza Syntagma ieri sera. "Sono un membro attivo del movimento giovanile di Syriza da quando avevo 18 anni. Mi sono iscritta nel dicembre del 2008. Un sacco di persone che hanno votato 'No' appartengono a quella generazione. È perfettamente compresibile, visto che si tratta di una generazione che fatica da quando è adolescente," ha detto.

È anche convinta che il movimento, che nel 2008 e nel 2011 ha portato centinaia di migliaia di persone a scendere in piazza Syntagma, continuerà a crescere.

Korina

Korina, invece, crede che per la Grecia l'unica soluzione sia uscire dall'euro. "Non voglio andarmene dalla Grecia. Mi piacerebbe restare qui. Essere costretti a lasciare il proprio paese è una vergogna. Ecco perché credo che sia necessario uscire dall'Europa." Per lei, il modo in cui i leader europei stanno cercando di intervenire negli affari interni della Grecia è del tutto inaccettabile.

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Patraklos Psaltis, un membro dell'ala comunista dei giovani di Syriza, ha dichiarato: "L'accordo prevede un'austerità molto aggressiva, pesanti aumenti delle tasse, una privatizzazione radicale e tagli a salari e pensioni. Significa vendersi e sottomettersi alle richieste della Troika. È anche una punizione per quell'orgoglioso 'No' che i greci hanno espresso al referendum. Syriza è stata soggiogata, ma con la classe lavoratrice e i giovani non sarà lo stesso. Adesso l'obiettivo è quello d'impedire l'attuazione del memorandum e di fermare questa junta parlamentare. I membri di Syriza che hanno votato per queste misure di austerità, insieme ai ministri che le implementaranno, si sono automaticamente posizionati al di fuori del partito."

Dimitris

Un altro ragazzo che ho incontrato sempre durante la protesta di ieri, Dimitris, mi ha detto che non crede che la società greca possa reggere l'urto di un altro memorandum così duro. "Io e i mie genitori siamo in uno stato psicologico molto difficile. Ho paura che la mia vita peggiori. Abbiamo già cambiato il nostro stile di vita in seguito ai precedenti accordi con i creditori internazionali. Ora la situazione peggiorerà ulteriormente. Questo non solo per me, ma per la società in generale."

Il parlamento greco voterà questo mercoledì il nuovo pacchetto di misure di austerità. I sindacati greci hanno indetto uno sciopero generale per lo stesso giorno.

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