Henry Hargreaves fotografa i pasti di chi si prepara alla fine del mondo

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Henry Hargreaves fotografa i pasti di chi si prepara alla fine del mondo

L'ultimo progetto di Henry Hargreaves si concentra sui survivalisti, le persone che si preparano alla fine de mondo.

Invece di puntare una macchina fotografica in faccia a una persona per provare a catturarne l'essenza, Henry Hargreaves preferisce concentrarsi su ciò che mangia quella determinata persona. In passato l'ha fatto per musicisti famosi e condannati a morte, e il risultato sono stati scatti quasi pubblicitari di piatti molto semplici, che assumono una forza particolare per via del contesto in cui si trovano. Una porzione di pollo fritto non è niente di speciale—finché non ti immagini che a mangiarlo sia stato Busta Rhymes o John Wayne Gacy.

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L'ultimo progetto di Hargreaves si concentra sui survivalisti, le persone che si preparano alla fine de mondo. Conosciuti anche come "prepper," sono famosi per fare incetta di armi, oro e altri beni di prima necessità casomai un evento catastrofico dovesse distruggere infrastrutture, mezzi di trasporto e di comunicazione dando inizio a una nuova era di carestia. Dopo aver conosciuto per caso uno degli autori di Doomsday Preppers, la serie tv di National Geographic sul mondo dei survivalisti, Hargreaves ha avuto la possibilità di incontrarne i protagonisti e di chiedere loro cosa avrebbero cucinato dopo la fine del mondo. Ha poi riprodotto i piatti nel suo studio di New York e affiancato a ogni fotografia una descrizione delle paure del suo autore e delle sue previsioni sulla fine del mondo. Qui sotto potete vedere altre foto e leggere un'intervista all'autore.

VICE: Cosa hai imparato parlando con queste persone? Ti hanno fatto cambiare idea su qualcosa?
Henry Hargreaves: Quando ho iniziato mi aspettavo venisse fuori una cosa molto più sensazionalistica, tipo: Ci sono queste persone un po' matte che fanno questa cosa. Ma poi, parlando con loro, mi sono ritrovato a pensare che non avevano tutti i torti. Ci siamo trovati d'accordo su un sacco di cose. Per quanto riguarda il cibo, c'è quest'ideale autarchico che risulta davvero impressionate se lo si scinde da tutti gli altri aspetti del fenomeno.

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Puoi raccontarmi qualcosa su John Major, il tizio che compare come autore di un piatto a base di insetti?
Lui ha paura delle armi atomiche, perciò tiene tutte le sue scorte sottoterra, perché la terra è uno dei migliori isolanti contro le radiazioni. È fissato con gli insetti per le loro proprietà nutritive, e anche con le scorte di sementi. Ha addirittura messo su un'attività, vende semi ad altri survivalisti. In Doomsday Preppers c'è una scena in cui cucina degli insetti, e dopo una grattata di parmigiano li serve ai suoi figli.

Lavorare a questo progetto ti ha fatto imparare qualcosa di sorprendente?
Mi ha fatto capire che sarei del tutto impreparato a qualcosa del genere. Adesso ho la dispensa stracolma di scatolette. Prima di realizzare questo progetto, non avevo mai pensato a quanto le nostre esperienze e credenze influenzino il modo in cui facciamo la spesa. Per esempio, un ebreo ortodosso deve seguire determinate regole; un diabetico altre. Allo stesso modo, alcuni survivalisti avevano paura delle radiazioni e pensavano di dover nascondere tutto sottoterra. Ognuno aveva la sua storia.

Hai già lavorato a progetti del genere nella tua carriera. Hai scoperto se siamo effettivamente ciò che mangiamo?
Per me è interessante poter capire chi sono queste persone dalle loro scelte culinarie. anche se non sappiamo niente di loro. Invece di guardare le persone negli occhi, io guardo il loro stomaco.