I fotografi Magnum ci mostrano le loro foto più intime

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I fotografi Magnum ci mostrano le loro foto più intime

Per il nuovo progetto di Magnum Photos, a circa 60 fotografi e artisti dell'agenzia è stato chiesto di interpretare il tema dell'intimità e di scegliere un loro scatto inedito per illustrare il concetto.

VICE vuole un gran bene a Magnum Photos. Abbiamo anche una rubrica che si intitola VICE Loves Magnum e contiene i lavori di alcuni dei nostri fotografi preferiti tra quelli della nostra agenzia fotografica preferita.

Così, quando ci hanno offerto di pubblicare alcune immagini inedite tratte dal loro nuovo progetto online, abbiamo detto di sì. Il progetto in questione si chiama Up Close & Personal: The Most Intimate Photos from Magnum: a circa 60 fotografi e artisti dell'agenzia è stato chiesto di interpretare il tema dell'intimità e di scegliere un loro scatto inedito per illustrare il concetto. Le foto saranno in vendita qui fino a venerdì 13 novembre.

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Quelli che seguono sono alcuni degli scatti in vendita, con le testimonianze dei fotografi che spiegano perché hanno scelto proprio quella foto.

Richard Kalvar

"Cosa c'è di più intimo di una scuola di sesso (qualsiasi cosa sia) a Tokyo? E in particolare della lezione 437B sul 'succhiare le dita dei piedi'? Ho passato cinque mesi a cercare di entrare in intimità con il Giappone, ma anche se mi ci avvicinavo, rimanevo sempre tagliato fuori. A separarci era la parete di vetro del linguaggio. Potevo vedere dentro, ma non riuscivo a capire davvero quello che vedevo.

Forse se avessi capito quello che stava succedendo lì dentro sarebbe stato meglio. O forse no, perché nella mia curiosità ignorante sono stato costretto a immaginare. E in questo modo abbiamo raggiunto un'intimità maggiore e del tutto inaspettata."

Thomas Hoepker

"Ho scattato questa foto dell'autunno del 1983, al tramonto, nella zona del vecchio porto in New Jersey, con vista sulle torri gemelle di New York. Mi avevano detto che quel posto era famoso per essere un ritrovo dove i ragazzi arrivavamo in auto e portando alcol e a volte anche droga. Il sole stava tramontando e le torri dall'altra parte del fiume ne riflettevano la luce, appena prima che diventasse troppo buio per scattare."

Nikos Economopoulos

"Alcuni anni fa ero alla ricerca dei vecchi cantastorie delle isole dell'Egeo. Mi sono imbattuto in questa 90enne a Karpathos, uno dei luoghi più remoti e incontaminati del paese. Mi ha accolto nella sua dimora con grande generosità. Tra le poche cose che aveva c'era questo uccello, un giocattolo abbandonato lì da chissà chi. Dava nell'occhio, perché era forse l'unico oggetto che non aveva un impiego preciso, e così le ho chiesto cosa fosse. I suoi occhi si sono riempiti di gioia. Mi ha chiesto di seguirla fuori per mostrarmi tutte le cose che il suo uccello sapeva fare. Ed eccola in piedi, sulla piccola terrazza con vista sul mare, a giocare con il suo uccello giocattolo come un bambina piccola e innocente."

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David Alan Harvey

"In una foto l'intimità può manifestarsi letteralmente, mostrando cioè ciò che lega due persone, oppure in modo implicito, attraverso un atto di profonda interiorizzazione. Qualcosa di misterioso, insomma, che qualcuno potrebbe ritenere una presa in giro.

Per anni ho fatto il fotoreporter e il mio compito consisteva nell'essere didascalico. Ma ora le cose sono cambiate: credo ancora nella testimonianza, ma sono molto più incline a lasciare il mio pubblico con domande senza risposta. Perché tutto deve essere risolto? Non è un piacere immaginarsi quello che potrebbe succedere?

Oggi sono troppo coinvolto, troppo parte della storia, perché il mio lavoro possa essere ancora considerato fotogiornalismo. Eppure in un certo senso anche con questo mio nuovo lavoro sto documentando qualcosa. Non mi interessa. Sono semplicemente immerso in un fiume che mi sta portando dove vuole lui."

Constantine Manos

"Questa fotografia potrebbe intitolarsi "primo incontro." È stata scattata nel 1988 su Main Street, a Daytona Beach, in Florida, durante l'annuale Bike Week—un evento nel quale migliaia di motociclisti si riversano in quella piccola città. Main Street era piena di moto parcheggiate su cui i proprietari stavano seduti a godersi la sfilata. Volevo scattare delle foto e mi è caduto l'occhio su questa motociclista bellissima proprio mentre le si avvicina un uomo bellissimo. Ho tagliato i volti, mi sono concentrato sulla loro stretta di mano: il primo contatto tra i loro due corpi. Quando me ne sono andato, erano impegnati in una profonda conversazione. Chissà cosa sarà successo dopo."

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Burt Glinn

"Chicago, Illinois. Due giovani manifestanti si riposano fuori dalla sala convegni durante la turbolenta convention nazionale del Partito Democratico del 1968. Burt Glinn era un convinto democratico proveniente da una famiglia di sinistra. Nel 1948, appena uscito da Harvard, ha documentato le convention democratica e repubblicana.

Inoltre, in quel momento, aveva già alle spalle due anni di servizio nell'esercito. Burt ha catturato molti momenti infuocati, appassionati e cruciali della storia politica americana. Mi è dispiaciuto molto che non abbia vissuto abbastanza a lungo per vedere l'elezione di Barack Obama nel 2008. Sarebbe stato un grande sostenitore di Obama."

– Elena Glinn, vedova di Burt Glinn

Cornell Capa

"Molti fotografi credono che per vivere debbano scattare foto 'professionali', produrre roba commerciale di cui in realtà non gli importa granché, lasciando da parte i lavori di cui gli importa e le foto che stimolano la loro sensibilità e gli danno soddisfazione.

Io sono stato molto fortunato. Le foto che ho scattato per Life e altre riviste non solo mi hanno dato un reddito costante ma coincidevano anche con il lavoro che mi interessava fare. Per me non c'è mai stata distinzione tra commerciale e personale. Ho lavorato su storie che mi interessano e che mi hanno dato sensazioni forti e grandi speranze, e l'ho fatto mettendoci tutto il mio impegno e il mio talento."

— Tratto da Cornell Capa. Peter Fetterman Gallery, 2002

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Antoine D'Agata

"Oltre la fondamentale ipocrisia della produzione fotografica che si nutre della miseria umana con il pretesto di diffondere informazioni e sensibilizzare sul tema, la proliferazione dell'iconografia compassionevole che neutralizza la capacità di comprendere le cose, addomestica i nostri istinti brutali e aumenta il rischio che un'intimità sicura possa esistere solo sotto il regno autocratico dell'apparenza.

Ho scelto di adottare strategie da hacker, di forgiare un linguaggio segreto, illegale e immorale, con cui smontare i protocolli dell'ideologia dominante con l'esplicita intenzione di contaminarla, pervertirla, distruggerla. L'atto di fotografare non accetta compromessi: si tratta di superare i limiti fisici della vita e di possedere il mondo attraverso il suo assorbimento.

La fotografia è fonte di disturbo perché porta con sé i germi dell'azione, scatenando la rabbia che crea paura e desiderio. Essere, amare, pensare e soffrire non è più abbastanza. Dobbiamo essere santi oppure folli."

Tim Hetherington

"È difficile immaginare una foto di Tim che non sia intima. Lui si approcciava sempre a tutti con curiosità e con un cuore aperto a cui pochi riuscivano a fare resistenza. Si è lasciato dietro un mondo pieno di persone per cui era un amico, anche se l'avevano incontrato solo per poco. Tim ha incontrato Jonathan per le strade di Kinshasa nel 2001. Jonathan viveva per strada da cinque anni, da quando era stato cacciato di casa dalla sua matrigna. Stando agli appunti di Tim, i suoi sogni erano di imparare a leggere e scrivere e di essere un buon padre."

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— Stephen Mayes, Tim Hetherington Trust

Carolyn Drake

"Credo che l'intimità derivi dalla conversazione, e nei giorni giusti possa portare a momenti inattesi. Dopo aver passato tre giorni tra orsi, lupi e insetti in compagnia di Çagan Sekercioglu, ho raggiunto con lui il suo allevamento di uccelli, in villaggio vicino alla frontiera con l'Armenia. Çagan è un ornitologo e un biologo specializzato nella salvaguardia delle specie a rischio. La sfida era fargli un ritratto insieme ai suoi uccelli—perché uccelli ed esseri umani esistono in due modi totalmente diversi. Dietro suo suggerimento, convinta dal tempo che avevamo passato insieme, sono rimasta fuori mentre lui liberava gli uccelli da dentro."

Per vedere altre foto e comprarne le stampe, visita il sito del progetto Up Close & Personal: The Most Intimate Photos from Magnum cliccando qui.


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