La storia dell'uomo che ha speso più di un milione di euro in droga

FYI.

This story is over 5 years old.

Stuff

La storia dell'uomo che ha speso più di un milione di euro in droga

Paul Hannaford era il capo di una gang, è stato accoltellato sette volte ed è finito dipendente dal crack e dall'eroina. C'era una possibilità su un milione che sopravvivesse, eppure è successo, e oggi Paul racconta la sua storia nelle scuole.

Paul Hannaford. Tutte le foto di Chris Bethell.

Dopo aver sviluppato una dipendenza dall'eroina ed essere stato sbattuto fuori dalla gang di cui faceva parte, Paul Hannaford si è finalmente ripulito e ha deciso di lasciarsi alle spalle la vita criminale. L'unico problema era che non aveva alcuna qualifica e non sapeva come guadagnarsi da vivere. Essendo uno pieno di risorse, comunque, ha usato il passato a proprio vantaggio e ha cominciato a "vendersi" alle scuole e alle associazioni giovanili come esempio di come la droga può fotterti la vita.

Pubblicità

La franchezza anche eccessiva delle "lezioni" di Paul lo rende unico rispetto a tutti gli altri speaker che si occupano di droga e gli assistenti sociali—e presto si è ritrovato a tenere anche cinque lezioni al giorno; far morire di paura i ragazzi è diventato il suo lavoro a tempo pieno. Sono rimasto colpito non solo dalla sua capacità di trasformare questa vocazione in una vera e propria carriera, ma anche dal fatto che vuole rendere note molte informazioni che la maggior parte degli ex drogati preferisce tenere nascoste.

La sua storia personale rende i suoi discorsi così efficaci che se li avessi sentiti da piccolo non mi sarei mai più drogato. L'ho raggiunto per scoprire di più sulla sua vita da vittima della droga professionista.

VICE: Perché hai cominciato a tenere queste lezioni?
Paul Hannaford: Uno dei miei amici stava facendo un discorsetto ai suoi figli e ho pensato, "Anche io posso farlo." Perciò sono andato a un'associazione giovanile, ho tenuto un discorso davanti a dieci ragazzi e a loro è piaciuto un sacco. Il giorno dopo sono andati a scuola e l'hanno detto al loro maestro. Lui ha contattato il consiglio scolastico, che ha contattato me, e io ho tenuto una conferenza. Da lì è cominciato tutto, e ora credo di aver parlato davanti almeno a 250.000 ragazzini, alcuni anche solo di sei anni.

Immagino che per parlare con bambini di quella fascia d'età cambierai un po' i toni, no?
Ovviamente. Quando vado nelle scuole elementari, non gli racconto che mi tagliavo i polsi e mi cagavo addosso per poi ricoprirmi della mia merda. Non lo capirebbero.

Pubblicità

Ti ricoprivi della tua merda?
Sì, non ho un bel rapporto con la polizia. Quando mi prendevano mi incazzavo, e reagivo. Una volta ho dato un pugno a un agente di custodia, e gli altri poliziotti mi hanno chiuso in una cella. Ho pensato, "Qui mi fanno nero. Devo fare qualcosa." Perciò mi sono spogliato, ho cagato per terra, ho raccolto la mia merda e mi ci sono cosparso, e appena sono arrivati per picchiarmi, gli sono corso incontro. È finita che mi pregavano di lavarmi e andarmene.

Un'altra volta, stavo uscendo da un grande magazzino e la polizia mi ha arrestato e portato in questura. Ero davvero incazzato che mi avevano arrestato e stavo andando a rota da eroina e crack, perciò ho pensato, "Ok, devo scappare." Ho premuto l'interfono in cella e quando è arrivato il poliziotto gli ho chiesto se potevo fare una doccia e radermi e lui ha detto, "Ok, torno subito." Un'ora dopo, ha aperto la porta della cella e ha detto di seguirlo. L'ho seguito fino alla doccia e lui mi ha dato del sapone, un asciugamano e un rasoio e ha detto, "Muoviti, poi ti rimetto in cella."Io ho preso la lama del rasoio, me la sono infilata nelle mutande e un paio di minuti dopo sono andato da lui e davanti ai suoi occhi mi sono tagliato le vene. "E adesso cosa fai?" gli ho detto. Ero pieno di sangue. La polizia mi ha portato in ospedale, e mi hanno operato. Quando mi sono svegliato, non c'erano poliziotti nella stanza, che era proprio quello che speravo. Quella notte sono scappato dall'ospedale.

Pubblicità

Perciò il tuo piano ha funzionato?
Ha funzionato, ma ho mutilato il mio corpo per scappare.

Immagino non sia molto una vittoria, se la metti così. Di cos'altro racconti ai ragazzi?
Be', gli dico com'era. Il primo anno che ero eroinomane, ho perso 30 chili. In due anni, mi facevo in vena. Ho cominciato con gli aghi piccoli. Ma poi le vene delle mani hanno cominciato a essere inservibili, così ho cominciato a farmi nelle braccia, nel collo, nel pene, nelle dieta dei piedi, ovunque. Poi ho cominciato a fumare il crack. Quando l'ammoniaca o il bicarbonato di sodio del crack ti entrano in circolo, dopo un po' le vene diventano così rigide che gli aghi si spezzavano dentro la vena e io non andavo all'ospedale che settimane dopo. In seguito ho cominciato a usare aghi più grandi. Aspetta, ti mostro gli aghi, ce li ho in borsa.

[A questo punto Paul tira fuori un po' di siringhe e le sparge per il tavolo di Starbucks.]

Ho cominciato a usare questo ago qui, ma poi mi sono ritrovato a corto di vene utili e il dottore ha detto, "L'unico posto dove ormai puoi iniettarti è l'arteria femorale." L'arteria femorale va dalla gamba all'inguine al cuore. Il modo migliore per arrivarci è dall'inguine, ma l'ago era troppo piccolo, perciò ho cominciato a usare uno di questi [tira fuori l'ago più grosso che io abbia mai visto in vita mia]. Ma a quel punto, il mio fabbisogno giornaliero di droga era di 400 sterline [circa 560 euro].

Pubblicità

Sei molto esplicito nelle tue conferenze, per esempio mostri la foto della tua gamba con la ferita aperta piena di vermi. Come è successo?
Dovresti usare ogni siringa una volta sola e poi buttarla, ma io usavo la stessa siringa più di 50 volte. Le ultime dieci volte, era spuntata e dovevo forzarmela nell'inguine. Estraendola, dalle gambe fuoriuscivano sangue e pezzi di pelle, da quanto il sangue nelle mie gambe era coagulato. Quando ti fai di crack o eroina, ti gratti un sacco, e questo porta alla creazione di croste spesse come unghie. Per far guarire una ferita c'è bisogno che il sangue scorra, e i coaguli impedivano al sangue di arrivarmi alle gambe, quindi la crosta da sottile era diventata un buco che mi arrivava all'osso, che partiva dalla caviglia fino a inizio ginocchio.

La gamba di Paul sanguina ancora, anche se è pulito da nove anni.

Deve essere stato terribile.
Sì, ero arrivato a uno stato tale che non riuscivo neanche più a camminare. Prima uscivo dai negozi con caterve di vestiti rubati da rivendere per fare soldi, ma a quel punto facevo fatica anche a camminare—ma avevo ancora bisogno di più di 400 sterline al giorno, tutti i giorni. Anni prima, quando ero il capo di una gang, avevo una pistola che avevo sotterrato dietro un ristorante. Ho scavato, l'ho ritrovata e funzionava ancora, quindi ho cominciato a rapinare gli spacciatori. Comunque, gli spacciatori di crack ed eroina indiani che rapinavo non erano dei santi. Hanno messo in chiaro che quando mi avrebbero beccato, mi avrebbero immobilizzato al suolo, torturato, ed ucciso.

Pubblicità

Un giorno ho rubato una busta piena di eroina pura. Quando me la sono fatta, sono andato in overdose e ho avuto un infarto. Mi sono svegliato ore dopo all'ospedale, e un dottore mi ha detto, "Per due minuti sei stato clinicamente morto. Ti abbiamo fatto ripartire il cuore." Gli ho detto, "Dove sono i miei vestiti? Me ne vado." Lui mi ha risposto, "No non te ne vai. Se te ne vai, morirai. Hai una setticemia e la polmonite." L'ho spinto da parte e me ne sono andato, perché avevo lasciato le buste di droga che avevo rubato in una casa di crackomani, e sapevo che in due o tre giorni qualcuno l'avrebbe trovata, venduta o usata. Ho pensato, "Non deve succedere. È roba mia." Mentre andavo a recuperarla sono passato davanti a una centrale di polizia. Ero ricercato, ma ho pensato, "Ci siamo; posso andare a riprendermi la mia roba e morire, o posso andare dalla polizia e vivere."

Sono entrato zoppicando in centrale, mi sono diretto alla scrivania nell'ingresso e sono scoppiato a piangere. Mi hanno arrestato e riportato in ospedale, dove mi hanno messo dei vermi nel buco per ripulire la pelle morta. Ho contattato un rehab nel Somerset e mi sono lentamente rimesso. Adesso è da nove anni che non bevo alcol né faccio uso droga.

Potremmo dire che l'emozione che provi nel renderti utile ai ragazzi compensa le sensazioni che un tempo ti davano le droghe?
Sì. Sono fortunato a essere vivo e poter raccontare la mia storia. Un dottore una volta mi ha detto che le chance di sopravvivere a sette accoltellamenti, due overdose e una quantità di crack corrispondente a un milione di sterline [1,4 milioni di euro] era una su un milione.

Che mi dici degli accoltellamenti?
Gang e debiti con gli spacciatori. A volte si trattava di meno di 50 sterline [70 euro]. Per quello ti accoltellavano nel sedere o nella gamba. Mi hanno anche quasi tagliato le dita, mi hanno accoltellato la mano destra, e il braccio destro. Sono pieno di buchi. Se finisci dentro il giro delle gang e diventi dipendete dal crack e dall'eroina, è questa la tua vita. Violenta, disonesta e brutale. Ecco perché il mio lavoro è assicurarmi che quei ragazzi non finiscano a fare quello che ho fatto io.

Paul è su Twitter @paulhannaford


Segui la nuova pagina Facebook di VICE Italia