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Gazeby, Baby!

Poniamo i nostri dubbi sulle elezioni ai gazebisti in giro per il centro di Milano.

Sono abbastanza convinta del fatto che tutto ciò che viene detto dai politici in campagna elettorale sia da buttare nel cesso. Onestamente non ho ancora sentito parlare un candidato leader senza che i suoi proclami o parte di essi mi provochino effetti collaterali che vanno da eruzioni cutanee a nausee mattutine a gravidanze isteriche. Andando a fondo di questo mio problema, mi trovo di fronte a un bivio: ritirarmi per sempre in un eremo e dimenticarmi completamente della classe politica che ci governa oppure tentare scendere a un compromesso e dare un senso al mio diritto di voto. La mia riflessione prosegue così: il sistema partitico è molto più complesso del solo àmbito di palazzo, c'è una vita dei partiti, una militanza, che a quanto pare arriva fino alla strada: sto parlando di persone che detengono una tessera di partito e scelgono volontariamente di andare per strada e rappresentarlo. Queste persone mi affascinano perché sono all'opposto della mia condizione attuale, dal momento che non so più se credere nella politica.

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So che fino all'ultimo non saprò con certezza chi/come votare, e non ho assolutamente intenzione di mettere i miei dubbi in mano a conferenze di politici o programmi elettorali che sembrano redatti scegliendo concetti a caso del dizionario di retorica, quindi ho deciso di fornire un servizio a me stessa—e a tutti coloro che non hanno voglia o tempo—e di andare in giro per la città a cercare i gazebi dei partiti, per sottoporre i miei dubbi ai gazebisti, ovvero a coloro che stanno volontariamente a fare turni di lavoro per un partito in cui credono.

Ovviamente, siccome la mia disillusione è super partes, ho deciso di interrogare i rappresentanti di tutti i partiti che andavo incontrando, senza discriminare in questa ricerca nemmeno coloro che onestamente non avrei mai avvicinato e spero di non incontrare in giro mai più (non faccio nomi, ma credo che potrete capire di chi parlo).

Approdo al presidio del PD con un entusiasmo paragonabile solo alla fantasia di colori con cui ero vestita, mi rivolgo prima agli onesti signori di una certa età presenti nel gazebo, come questo gentile ometto che vedete nella foto sotto, il quale ci ha tenuto a segnalare la targa affissa fuori dalla storica sede del Piccolo Teatro, che così recita: "Qui tra l'otto settembre 1943 e il 25 aprile 1945 hanno subìto torture e trovato la morte centinaia di combattenti per la libertà prigionieri dei fascisti" e ad affermare che lui c'era, lui ha vissuto quell'epoca e che qui c'era la peggiore feccia dei fascisti, che se osavi guardarli in faccia ti portavano lì dentro e ti sparavano. Questa, afferma, è la storia vissuta e non quella raccontata dai libri.

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Successivamente i responsabili del gazebo, notando la mia giovane età (grazie, tutta apparenza) mi rimbalzano ai giovani del Partito, appena arrivati con una delegazione di giovani democratici provenienti da altri Paesi d'Europa. Ecco che vengo inviata da Giacomo, il boss dei Giovani Democratici, che acconsente a rispondere a un paio di domande.

VICE: Ciao Giacomo, ci spieghi qual è la tua attività per il partito?
Giacomo: La mia attività è una propaganda davanti alle scuole, per strada, abbiamo un banchetto in cui stiamo ogni venerdì sera dalle 9 alle 2, tutto questo senza guadagnarci nulla, anzi ci spendo anche dei soldi…

Da quanto sei iscritto al PD? Credi negli ideali di questo partito?
Sono iscritto al PD da due anni; per quanto riguarda gli ideali, io faccio filosofia, quindi credere in qualcosa mi risulta un po' difficile, diciamo che riconosco che nel Partito Democratico c'è un clima per cui le ideologie sono un po' tramontate e si riesce ad avere una visione relativa delle cose in cui forse c'è posto anche per gli "eretici" come me. Sto qui perché penso che sia un cantiere, una buona situazione di partenza per i giovani che vogliono fare politica.

Credi che tra te e Bersani ci sia una distanza insormontabile? Quanti anni hai tu?
25. Be', c'è almeno una distanza di una trentina d'anni.

Cosa ti piace del tuo leader?
Mi piace il suo metodo, la sua personalità, è una persona pacata, seria, timida. Per il momento che stiamo vivendo meglio uno così che non un Berlusconi di sinistra che si atteggia a fare il capo-popolo. Certo è che per questo momento di emergenza è giusto che vada Bersani al governo, poi mi auguro che il PD operi un rinnovamento interno per stare al passo coi tempi.

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Alle Primarie avevi votato Bersani?
Sì, avevo votato lui. Non è il momento di fare salti nel vuoto, abbiamo bisogno di un leader sicuro.

Perché voterai PD?
Perché è l'unica alternativa valida di governo. Non solo un'alternativa alla destra, ma anche alle esperienze precedenti di governo di sinistra.

Non sei preoccupato per le possibile derive centriste (democristiane) che il tuo partito potrebbe prendere, una volta al governo?
Sono preoccupato, sì. Per questo spero che il PD vada bene, cosicché possa rimanere saldo nella sua alleanza con SEL e coltivare un vero governo di sinistra.

Grazie Giacomo.
Grazie a voi.

Continuo a camminare tranquilla per le vie del centro in cerca di gazebi da intervistare, quando mi imbatto in LUI: nella storica piazza San Carlo tradizionalmente c'era il gazebo di Alleanza Nazionale, e ora giustamente c'è il neonato movimento Fratelli D'Italia (L'Italia s'è destra… mica male questa). Per la regione Lombardia uno dei candidati è il buon Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano, ex assessore alla sicurezza, che si è occupato di chiudere varie cose. Incredibilmente De Corato in persona è presente nel suo gazebo. Quindi, con molta gioia, mi accingo a parlargli.

VICE: Buonasera sig. De Corato.
Riccardo De Corato: Buonasera.

Come mai è qui?
Sono qui a spiegare i motivi per cui mi sono candidato e ovviamente a cercare di distribuire materiale elettorale.

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Mi parli di questa nuova esperienza con Fratelli D'Italia.
È un nuovo partito che è nato un paio di mesi fa e che si pone come partito che non vuole più accordi con la sinistra. Noi diciamo "mai più con la sinistra," crediamo che i condannati in primo grado non debbano essere messi in lista e siamo per restituire l'IMU non come dice Berlusconi, ma facendo un BOT decennale. Abbiamo messo nel programma anche l'impignorabilità della prima casa.
Nel frattempo qui raccogliamo anche delle firme di solidarietà con i Marò, nessuno ne parla e noi esprimiamo solidarietà.

Nessuno ne parla.
Poi anche per quanto riguarda la sicurezza nelle strade.

È importante.
Uno dei punti su cui ci batteremo sarà quello per cui la regione deve dare un maggiore aiuto ai comuni, alle polizie locali, perché Milano vive un momento molto difficile e complicato dal punto di vista della sicurezza, soprattutto le fasce più deboli: donne, anziani, bambini, c'è una fascia che soffre molto il fatto di aver disattivato a Milano una serie di presidi di sicurezza che erano carabinieri, militari, polizie.

Quindi lei vede un peggioramento da quando non è più assessore.
Be' non lo vedo solo io, lo ha detto il Ministero degli Interni, ha detto che Milano è la città più a rischio d'Italia.

Addirittura.
Dati elaborati dal Sole 24 Ore per conto del Ministero dell'Interno. Ha il più alto numero di reati rispetto alla popolazione residente. E poi il console americano non è che abbia scritto una lettera ai suoi residenti per caso: ha avvertito i residenti a Milano che Milano è una città pericolosa. Non l'hanno mai fatto i suoi predecessori.

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Ma secondo lei Milano è più pericolosa di una qualsiasi città americana?
No, io dico che Milano è pericolosa in Italia. Il numero dei reati sta aumentando.

Cosa si aspetta dalle prossime elezioni?
Intanto abbiamo un grosso problema che riguarda la trasparenza degli atti della regione, il contrasto alla criminalità organizzata, il contrasto anche alla corruzione, devono essere questi i principali segnali… L'eliminazione del rimborso ai partiti. La legislatura dei prossimi cinque anni dev'essere per molti versi di cambiamento rispetto a quanto è stato fatto fino ad oggi. Non c'è da buttare il bambino e l'acqua sporca. La regione Lombardia è una delle regioni che in termini sanitari ha più eccellenze di tutta Italia, vengono tutti qui a farsi curare. Però c'è stata una fase che si è conclusa con questo mandato di Formigoni, adesso con il nuovo mandato bisognerà affrontare temi come la presenza della ndrangheta.

E per il governo cosa si auspica?
Io mi auspico che il centrodestra riesca a farcela, perché è chiaro che il governo di sinistra, in un Paese che viene da una cura da cavallo come quella che è stata fatta da Monti che ha impoverito il ceto medio perché oggi abbiamo molti più poveri di qualche anno fa. C'è bisogno di una politica di sviluppo e il centrodestra la può garantire.

Lei ha fiducia in Berlusconi?
io ho fiducia nel centrodestra, anche perché Berlusconi non è il candidato premier. Ho fiducia in persone nuove, come la Meloni, che possono dare quell'impulso fondamentale per un governo che ritorni a parlare di sviluppo e non solo di tasse. Soprattutto che non sia un Paese a direzione tedesca, perché Monti fa e agisce per conto della Merkel ma ancora peggio per conto delle banche tedesche, e questo Paese è a sovranità limitata, come abbiamo visto. Anche in queste ore sia Obama sia la Merkel sono entrati a gamba tesa nella nostra campagna elettorale dicendo agli italiani di votare Monti, il che non mi sembra un bell'esempio di amicizia. Votiamo da mezzo secolo, non abbiamo bisogno di suggerimenti.

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Cosa pensa dello sviluppo di questi movimenti a forte impronta popolare?
È chiaro che in un momento di crisi in cui la politica ha dato un brutto esempio, è fatale che poi nasca una fascia di protesta. Il problema è che questo Paese ha bisogno di essere governato da persone oneste soprattutto, ma anche capaci. Grillo sa fare molto bene la protesta, ma poi bisogna governare, perché con la protesta non si mangia. Non ho visto elementi in grado di governare. Il sindaco di Parma viene dal Movimento 5 Stelle ma Parma è ferma. Provate a chiedere a Parma cosa ha fatto il nuovo sindaco grillino. Le aspettative erano molte, ma a un anno dall'elezione non è successo niente.
Poi i parlamentari di Grillo sono scelti attraverso Internet.

Che non è uno strumento democratico, secondo lei?
No no, democratico è democraticissimo. Ma io come faccio a sapere se quella persona è quella che dice, è in grado di governare e di dare garanzie?

Be' questo potrebbe valere anche con altre modalità.
Infatti una classe politica si sceglie attraverso una conoscenza diretta, attraverso Internet è molto difficile capire se una persona è in grado. Lui sta scegliendo anche gli assessori così. Ci si deve parlare, ci si deve confrontare, ci si deve interloquire, non è che via internet si può capire la persona.

Ma neanche con una conoscenza personale si arriva a capire fino in fondo una persona.
Ma invece la conoscenza personale è l'unico modo, per questo io sono qui, chi passa di qui mi saluta, parla con me come state facendo voi in questo momento.

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Come sta andando la sua attività nel gazebo?
Abbastanza bene, nel senso che vedo molta gente avvicinarsi, esprimere la loro soddisfazione; di questi tempi per uno che fa politica non è semplice. Io sono trent'anni che faccio politica e non ho mai visto un periodo così difficile, complicato e con molta gente che ha problemi di vita, di mettere insieme il pranzo con la cena, non è facile tenere aperta una finestra sulla città.

Continua nella pagina successiva, con grillini e altri.

Prima del loro grande comizio in piazza del Duomo in occasione dello Tsunami Tour, ho incontrato anche alcuni rappresentanti del gazebo del Movimento 5 Stelle. In particolare ho parlato con Laura, una delle candidate alla Regione Lombardia.

VICE: Ciao come ti chiami?
Laura: Laura Cenerini Farinella

Da quanto tempo fai parte di M5S?
Sono attivista da circa tre anni, ho partecipato alle amministrative del 2011, dopo le quali siamo entrati nel Consiglio Comunale e in quelli circoscrizionali di Milano.

Da tre anni ad oggi, come vedi l'evoluzione del movimento di cui fai parte?
C'è stata sicuramente una crescita esponenziale, tieni presente che inizialmente nel nostro gruppo di zona eravamo due o tre persone, ci trovavamo ogni settimana, ma abbiamo perseverato e adesso siamo almeno in 20 e diamo voce al nostro consigliere di zona Alessandro Battaglia.

Prima di far parte di M5S quali erano le tue scelte di voto?
Non riuscivo a sentirmi rappresentata dal punto di vista politico, da un bel po' di tempo. Io sono una mamma, ho tre figli, e a un certo punto ho dovuto decidere se chiudermi nelle mie quattro mura o partecipare attivamente. Ho iniziato con i consigli d'istituto della scuola dei miei figli, ma a un certo punto sentivo sempre un muro istituzionale oltre il quale non riuscivo ad andare. Quindi l'unica scelta per noi cittadini è entrare attivamente nelle istituzioni per poterle cambiare.

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Come sei entrata in contatto con M5S?
Ho iniziato a documentarmi tramite il blog di Grillo sui meet-up che iniziavano a nascere, in particolare qui a Milano, poi con i gruppi di quartiere e da lì è maturato il mio spirito di attivismo.

La critica che sento più spesso muovere al M5S è che sia una reazione, un movimento in negativo, che dice no a tutto e non propone nulla.
In realtà noi non siamo quelli dei NO, siamo quelli che i NO li possono dire, perché siamo svincolati da alleanze e intrecci politici, quindi se ci poniamo contro qualcosa, per esempio le grandi opere, la TAV, la EXPO, a differenza di altri che possono anche esprimere il loro dissenso, ma poi hanno le mani legate a causa degli equilibri politici di cui fanno parte, noi possiamo veramente andare a fondo con questo dissenso.
Poi non è vero che non siamo costruttivi, in tutti i consigli comunali e regionali di cui facciamo parte portiamo emendamenti, proposte, mozioni. Questo è partecipare attivamente in maniera propositiva.

Un'altra critica è che i cittadini che, tramite i vostri metodi online vengono scelti come portavoce, siano impreparati a gestire un ruolo istituzionale.
Per quanto riguarda la competenza, mi sembra assurdo dire ai cittadini che non sono competenti, quando abbiamo visto che i nostri rappresentanti politici sono certe volte i peggiori incompetenti, o sono competenti solo a far sparire soldi. A seconda degli argomenti che si trattano, ci sarà sempre un cittadino estremamente competente in materia. I consiglieri da noi sono portavoce, quindi non serve che siano competenti su qualsiasi cosa, perché ognuno di noi ha una parte delle competenze che servono per gestire un ruolo istituzionale. È un sapere condiviso.

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Il Sig. De Corato mi faceva notare che la vostra modalità di scelta e presentazione dei candidati online non è trasparente, perché in questo modo non vi si conosce. 
Oddio, a parte che online c'è anche il Curriculum di ogni candidato e chiunque fosse iscritto non solo poteva votare quelli che erano in lista, ma poteva anche candidarsi, a differenza dei partiti che hanno messo alle primarie cinque nomi decisi da loro. Noi le primarie le abbiamo fatte su più di 100 persone solo a Milano.

Tu come te la sei cavata?
Non ricordo di preciso quanti voti ho ricevuto, ho presentato la mia candidatura anche per la presidenza alla Regione e sono arrivata quarta su 60, e come consigliere decima su più di 100. Poi però, siccome la legge regionale prevede l'alternanza dei sessi, e noi della "top ten" eravamo praticamente tutte donne, sono dovuta scalare per dare spazio ai maschi. Questa è una cosa molto bella, la sanno in pochi.

Cosa mi dici del video che girava su Grillo e Casapound?
Quello forse è uno degli esempi più lampanti di distorsione mediatica. Nel momento in cui è uscito quel video, eravamo impegnatissimi e ci sono arrivate caterve di richieste di chiarimenti a riguardo. A tutte queste richieste abbiamo risposto inviando la versione integrale del video. Nel momento in cui vengono tagliati pezzi di intervista e vengono mandati in onda in modo distorto, si creano ovviamente casi mediatici.

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Avresti voluto vedere Grillo in televisione?
Non ne sento necessità, onestamente.

Credi che sia un leader dittatoriale?
Guarda, noi lavoriamo da due anni sul territorio e non ci ha mai detto cosa fare. Certo che il marchio è suo, ha messo insieme lui in rete i cittadini che volevano un luogo dove confrontarsi. Per aderire al M5S bisogna accettare quattro regole, ed è giusto che qualcuno faccia da garante per queste regole, anche perché sennò non riusciremmo neanche ad essere costruttivi, ad andare in una direzione.
Poi ci dà voce, perché noi non appariamo sui media, li consideriamo anche molto limitati, quindi il nostro mezzo di visibilità è lui.

Incontro il gazebo di Sinistra Ecologia e Libertà, in cui mi accoglie infreddolito Camillo.

VICE: Salve Camillo, come va?
Camillo: Molto bene, ho solo un po' freddo, spero di non uscire troppo intirizzito in foto.

Non ti preoccupare, sei molto elegante. Come sta andando la tua attività nel gazebo?
Benissimo, abbiamo grande simpatia, grandi consensi, ci chiedono informazioni e c'è parecchia curiosità.

Parlaci delle tue speranze per queste elezioni.
Spero che SEL raggiunga una percentuale abbastanza alta da poter influire in tutte le riforme che si faranno, tutte legate a una sinistra che possa incidere risollevando il ceto medio, il ceto meno abbiente, incrementando il lavoro soprattutto per i giovani ed eliminando tutti i privilegi di cui oggi gode una casta politica che non ha più ragione di esistere. Una politica che guardi soprattutto alle future generazioni.

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Cosa ne pensi dei movimenti con un ampio bacino popolare nati ultimamente? Che poi è lo stesso bacino, più o meno, cui mira SEL. Quindi alcune persone che avrebbero votato SEL magari si sentono attratte da queste nuove realtà. Cosa dovrebbe spingere un elettore a rimanere con SEL e non affidare il suo voto a questi movimenti?
Perché questi movimenti non hanno un background di esperienza politica che dev'essere riflessa su un terreno costruito nel corso degli anni. Questo è un voto legato alla rabbia, a una rabbia giustificata, per carità, però la vedo più come una reazione emotiva. Questi movimenti però non danno una soluzione certa, non so se appoggiarli possa aiutare a corroborare una democrazia che per molti versi deve ancora assestarsi.

Cosa ne pensi in particolare del Movimento 5 stelle?
Per ora lo vedo come un grande contenitore in cui le persone si rivolgono a princìpi che per ora sono abbastanza astratti, vedremo come andrà nel caso avessero una buona rappresentanza parlamentare. Un conto è proporre grandi soluzioni, un conto è mettere in atto un programma.

E di Ingroia?
Ingroia dovrebbe chiarire alcuni aspetti delle sue scelte, anche in questo caso ci sono delle incognite che dovranno essere concretizzate.

Una delle preoccupazioni degli elettori di sinistra è che, siccome SEL è in coalizione con il PD, possa esserci una deriva centrista, soprattutto nel caso in cui Monti prenda un buon numero di voti. 
Guarda, questo è un timore condivisibile, legato all'accondiscendenza da parte del governo Monti verso le richieste andate in porto a scapito del centro medio-basso, mentre le richieste a livello di diritti non sono state prese in considerazione. Però Bersani è stato chiaro. Poi è ovvio che l'apertura ci può essere, ma Vendola ha già chiarito con fermezza i limiti di quest'apertura.

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Tu credi che in tema di diritti civili nel caso vincesse il PD i cambiamenti saranno forti?
Ovviamente sì, noi ci impegneremo a mettere in atto un programma nel quale sono previsti anche grossi investimenti in questo senso.

Grazie Camillo.
Grazie a voi.

Lasciamo alle nostre spalle Camillo e ci imbattiamo come per magia in un gazebo che sulle prime non ci sembra affatto amichevole, salvo poi essere investito da un'orda di ragazzine che davano abbracci gratis. Stiamo parlando del gazebo di Forza Nuova. Dopo un po' di sforzi in cui tentiamo di vincere le apparenti riluttanze dei ragazzi in Ray-ban e giubbotto nero a parlarci, riusciamo a prendere da parte Ermanno, il capo del gazebo, che allontana tutti gli altri amici ("Se vogliono possono assistere, non intervenire"). Mi accingo rigidamente a fargli qualche domanda.

VICE: Ciao Ermanno, da quanto sei iscritto a Forza Nuova?
Ermanno: Da cinque anni.

Come sta andando la vostra campagna elettorale?
Tendenzialmente veniamo oscurati dai sondaggi, ci mettono nella voce "altri", mescolandoci con altri partiti di destra. Nei sondaggi in cui siamo visibili, siamo intorno all'1,5 percento. I nostri banchetti vanno bene, soprattutto quando siamo in zone popolari, ai mercati, funzioniamo di meno in zone dove la gente va a fare shopping.

Quali sono gli ideali che ti hanno portato ad aderire a questo partito?
Be', Forza Nuova si fonda su otto punti, in base ai quali dipende l'ingresso nel movimento: vanno accettati tutti. Sono punti coerenti a un disegno di ricostruzione nazionale, prevedono rinatalizzazione dell'Italia attraverso la lotta contro l'aborto, incentivi per le famiglie italiane, lotta contro l'immigrazione, rifiuto del pagamento del debito pubblico in quanto frutto di invenzioni finanziarie da parte delle banche centrali, tornare a stampare moneta e tentare in questo modo di uscire dalla crisi.

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Voi siete un partito di destra.
Diciamo che sotto a una certa ottica possiamo accettare la definizione di destra, bisogna vedere cosa significano questi termini oggigiorno, noi non ci identifichiamo con Berlusconi, anzi ci sentiamo equidistanti da PD e PDL. Poi se vogliamo dare definizioni possiamo dire destra radicale, però ci interessano poco. Noi siamo dalla parte degli italiani.

Alcuni direbbero che siete dei neofascisti.
Non ci identifichiamo in un'ottica di neofascismo, il fascismo è un periodo storico con un inizio e una fine. Noi sostanzialmente abbiamo sul fascismo un giudizio che non esitiamo a definire positivo, però non ci sentiamo suoi eredi.

Tutto il fascismo è stato positivo?
Secondo noi l'esperienza del fascismo è stata complessivamente positiva, poi sulle singole cose se ne può discutere, ma è una discussione storica e non ha interesse attuale.

Cosa pensi della discesa in campo di Casapound?
Con Casapound non abbiamo alcun tipo di rapporto, siamo due movimenti scollegati. Mi stupisce la loro discesa in campo perché hanno sempre fondato la loro ragion d'essere sul fatto di essere diversi da noi o da Fiamma Tricolore o da La Destra proprio per il fatto di non essere un partito, di non essere interessati alla logica elettorale.

Cosa vi differenzia da Casapound?
Per esempio che loro si sono espressi in favore delle unioni omosessuali e dell'aborto, forse per avere un'immagine più presentabile sono scesi a compromessi su certe problematiche.

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Quali sono le tue speranze per queste elezioni?
La nostra militanza non è strettamente legata alle elezioni. Non vogliamo per forza ottenere un posto in Parlamento. Spero però di vedere una crescita nei consensi.

Eccoci giunti al banchetto di Rivoluzione Civile, in cui incontriamo Marcello.

VICE: Ciao Marcello, da che ora sei qua?
Marcello: Io sono arrivato un'ora fa, ma è dall'una che c'era gente a volantinare, starò qua ancora un paio di ore.

Rivoluzione Civile non è un partito, tu sei iscritto a qualche partito?
Sono iscritto a un partito che sostiene Rivoluzione Civile, ovvero Rifondazione Comunista.

Credi che in queste elezioni RC otterrà un numero soddisfacente di voti?
Be' sicuramente alla Camera, in cui lo sbarramento è posto al 4 percento, abbiamo buone possibilità di superarlo, al Senato invece la vedo un po' più grigia, dato che lo sbarramento è posto all'8 percento…

Cosa pensi del fenomeno dell'espansione di Movimenti in contrasto ai partiti?
Credo che ci sia un fastidio nei confronti della politica tradizionale che viene manifestato in diversi modi, e anche il fenomeno Movimento 5 Stelle è un esempio. Personalmente, credo che i partiti siano ancora necessari perché comunque sono un baluardo della democrazia, ma ci deve essere un nuovo modo di intenderli.

Quindi l'intervento di un Movimento può aiutare quantomeno a smuovere le acque.
Esatto, è una via, un inizio per cambiare questo modo vecchio di fare politica.

Una delle perplessità di un possibile votante di Rivoluzione Civile potrebbe essere per esempio che l'ascesa di Silvio Berlusconi sia un pericolo reale, e che quindi non bisogni "disperdere i voti". Tu come la vedi?
Io credo che se ci fosse stato più coraggio anche da parte di SEL di fare un'unica grossa lista a sinistra, questo avrebbe creato più coesione. Invece ha attuato una politica di subalternità al PD che a sua volta è subalterno a logiche centriste. Quindi avere una rappresentanza di sinistra in Parlamento che sia fuori da queste logiche è molto importante. Spero che ci arrivi con una discreta rappresentanza.

Preferiresti Berlusconi al governo con un po' più di Rivoluzione Civile in Parlamento o PD al governo in direzione centro?
Spero tanto che Berlusconi non arrivi a essere eletto. Non lo voglio più al governo. Questa è una domanda molto difficile. È chiaro che vorrei una buona rappresentanza di Rivoluzione Civile in Parlamento, ma spero che lo scotto da pagare non sia questo.

Etimologicamente il nome di questo Movimento è molto bello, come potresti riassumere questa Rivoluzione Civile?
Forse in un ritorno della civiltà in una società che sta degenerando. Nei toni della politica, nel modo di intenderla. Poi la voglia di tornare a lottare per i nostri diritti fondamentali, che poi sono quelli sanciti dalla costituzione. In primis il diritto al lavoro. Questo gazebo è intitolato a Giuseppe Burgarella, il sindacalista siciliano che si è ucciso una settimana fa impiccandosi con la copia della Costituzione a fianco. Il primo articolo della Costituzione dice che siamo una Repubblica fondata sul lavoro, ma ce ne dimentichiamo molto spesso.

Cosa pensi della proposta di Grillo di abolire i sindacati?
Mi sembra una boutade populista che cavalca l'onda più retriva del pensiero di reazione. Il Movimento 5 Stelle è un fenomeno che fra qualche anno non ci sarà più, appena finirà l'onda di questo malcontento non definito. La tendenza a dire no a tutto senza essere propositivi non porta niente di buono.

La mi giornata tra i gazebi milanesi si è conclusa così. Se tra gli intervistati non trovate i gazebi di alcuni partiti, sappiate che non è dipeso da me, ma dai gazebi stessi che non hanno voluto farsi trovare, nonostante le mie intenzioni di andare a dialogare con chiunque. Quindi, mi dispiace, ma i partiti mancanti la prossima volta calcolino meglio l'ubicazione dei propri gazebi.

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