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La guida di VICE alle Elezioni Europee

L'altra Europa dell'altra Italia dell'altra Grecia

"L'Altra Europa con Tsipras" è la lista nata da un appello sul Manifesto per la candidatura del leader di Syriza alla presidenza della Commissione Europea. Se siete arrivati fin qui, avete già più informazioni di quante non ne abbiano date i media o di...

In previsione delle Elezioni Europee del 25 maggio abbiamo creato una guida che prenderà in esame i principali partiti e candidati per l'Italia.

Foto via Flickr/Mirko Isaia.

"L'Altra Europa con Tsipras" o "Lista Tsipras" o "Ultimo Pretenzioso Cartello della Sinistra" è la lista elettorale italiana nata da un appello su il manifesto che appoggia la candidatura del leader del partito greco Syriza Alexis Tsipras alla presidenza della Commissione Europea. Se siete arrivati fin qui avete già più informazioni di quante non ne abbiano date i media o di quante loro stessi siano riusciti a comunicare.

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A gennaio infatti un gruppo di intellettuali di professione capeggiati da Barbara Spinelli, Moni Ovadia, Marco Revelli e questo vecchio meme aveva lanciato la proposta di una lista unitaria alla ricerca di una "terza via" fra il disfattismo No Euro e la muta accondiscendenza alle larghe intese, in appoggio alla candidatura del leader greco che attualmente rischia di portare il suo partito dal 4 al 26 percento e costringere il gabinetto telecomandato dalla Troika il governo attuale a indire nuove elezioni. In Grecia.

COSA STANNO FACENDO IN QUESTA CAMPAGNA ELETTORALE

La vita già difficile di una nuova formazione "alla sinistra del PD"-spendibile per un arco di tempo che comprenda almeno una tornata elettorale-appare compromessa fin da subito quando i passeggeri storici della tratta "Sinistra-Fallimento Totale" si sono accomodati a bordo portando con loro i fasti di un passato quantomeno ingombrante.

Insieme a Paolo Ferrero (Rifondazione) e Antonio Ingroia (Azione Civile), immediata è giunta anche l'adesione di Fausto Bertinotti, che dismesso uno Scottish Fold dalle ginocchia parla sull'Huffington Post di "vuoto lasciato da una sinistra di classe e di popolo" con la stessa sfrontatezza di chi a bordo di tre SUV contemporaneamente attribuisce ai culi delle mucche le responsabilità del riscaldamento globale.

Paolo Flores D'Arcais e Andrea Camilleri, tra gli animatori dell'iniziativa, sono invece due rodate presenze di raccolte firme, con un cursus honorum ricco di rivendicazioni di vario genere che li ha portati a lanciare anche questa nuova proposta politica, salvo poi lasciarne la Commissione Garanti per tenersi alla larga dalle scelte successive. Camilleri peraltro aveva addirittura ottenuto una candidatura che ha poi definito "priva d'ogni fondamento", ma probabilmente si trattava di una specie di rituale benaugurante tipico di una provincia siciliana a caso di sua invenzione.

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La travagliata storia della nuova formazione continua poi con le spaccature sull'inserimento in lista dell'ex leader dei Disobbedienti Luca Casarini e dell'ex dipietrista Sonia Alfano, la fuoriuscita del Partito dei Comunisti Italiani (che lamentava una bassa rappresentanza) e l'incredibile storia della candidatura dell'attore Luca Marescotti, che per questioni di par condicio si è visto tagliare le parti in cui recitava nella fiction Rai Una buona stagione. Questa qui.

"La Lista" non si è comunque persa d'animo, producendosi in un'allucinata campagna elettorale passata principalmente attraverso il bikini della responsabile della comunicazione Paola Bacchiddu.

La mossa della portavoce della Lista Tsipras, volutamente provocatoria o meno, è comunque riuscita nell'intento che l'ha animata sin da subito: far parlare della portavoce della Lista Tsipras. Su Facebook alcuni audaci utenti hanno persino lanciato uno "sciopero della fame" del quale però non si è più avuto notizia, quindi o è riuscito troppo bene o è fallito.

Considerate le candidature-che da Loredana Lipperini al giornalista di Repubblica Curzio Maltese arrivano fino al delegato FIOM Pino Viola e l'operaia Electrolux Paola Morandin-la sfida è sembrata prima di tutto presentarsi come una proposta fortemente di sinistra, unitaria, intransigente. Tuttavia la comunicazione online è stata segnata da una evidente deriva giovanilistica, nella chiara intenzione di far suonare tutto relativamente "nuovo", ammantando la campagna di gradienti alla Jony Ive e incredibili aperitivi milanesi a base di "Tspritz" (sic).

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Senza però rinunciare ai dogmi della sinistra sinistra, come pubblicare su una piattaforma di social networking quotata al Nasdaq un bel banner contro il profitto boia.

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Pubblicazione di Sinistra Ecologia Libertà.

Ma come tutti i sedicenti esperti di comunicazione online sanno bene è necessario proporre il proprio prodotto in modo ironico, se non addirittura auto-ironico, così da rendere il messaggio più empatico e finire in una gallery del Corriere. E L'Altra Europa non ha fatto eccezione, affidando la promozione SYMPA della lista a uno slogan sul quale non ci soffermeremo eccessivamente ("Bella Tsì") e ad alcuni video dall'intuizione satirica discutibile.

Questo, per esempio, descrive un po' tutta la faccenda dell'oscuramento mediatico e dell'infaticabile e fallimentare tentativo della sinistra italiana di farsi conoscere e sembrare divertenti.

A primeggiare fra tutti c'è però questo filmato, che con lucido slancio innovativo rivisita uno dei vecchi classici della sinistra italiana di tutti i tempi: Ironizzare Amaramente Sulle Divisioni Interne Risultando Assolutamente Incomprensibili.

Noi sappiamo come pescare nell'elettorato alfaniano

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LA POSIZIONE SU EURO ED EUROPA

Il no a quest'Europa è netto, pur non volendone uscire: l'idea della lista è che le politiche di austerity abbiano devastato paesi interi e cronicizzato ogni possibilità di ripresa, e che quindi sia necessario abolire il fiscal compact e i vincoli sul debito pubblico, favorire la crescita, ridiscutere il ruolo della BCE, tassare le transazioni finanziarie e distribuire Micromega nelle piazze. Ferma anche la posizione NO TAV, testimoniata dalla presenza in lista di personaggi storicamente ostili alla costruzione dell'opera come Nicoletta Dosio, Gigi Richetto e Carla Mattioli.

Scorrendo ulteriormente il programma, si apprende che l'Euro è considerato un processo irreversibile ma non immutabile, che l'accoglienza in termini di immigrazione è un dovere prima di tutto umanitario e che l'adeguamento ecologico è un imperativo che si fa ogni anno più urgente per rilanciare salute e qualità della vita. La signora Piera Silvana mangia un panino vuoto.

Qui è dove si ride ancora.

CHE TIPO DI PERSONA LO VOTA

Animate da un solido impianto ideologico, le idee e la bandiera di Tsipras in Italia hanno finito per essere sventolate sostanzialmente da quella sinistra intellettuale e riformista che non si identifica nella silhouette di Renzi e che adora tenere incollata in clipboard l'espressione "società civile". Buona parte di questo ceto culturale (che adesso va da Michele Serra a ANDREA SCANZI) si è lasciata affascinare dall'uomo e dall'esperimento unitario, più che dal laboratorio politico greco-estremamente complesso-e internazionale.

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Va da sé, dunque, che l'elettorato tsiprasiano in Italia include chi "Ma come parli? LE PAROLE SONO IMPORTANTI", il DAMS di Bologna, gli autori dei saggi sul travaglio della sinistra post-berlingueriana, quelli che vanno in giro con le borse 100 percento cotone certificato Fairtrade 140 gr modello oroscopo di Brezsny (no Salone del Libro) e chi usa il termine "Babilonia" anche fuori dalle aule di Istituzioni di Storia Antica 1.

QUANTE POSSIBILITÀ HANNO DI FARCELA

Dall'indimenticabile avventura dell'Arcobaleno bertinottiano, che nel 2008 estinse la sinistra a sinistra di Veltroni, l'area del post-comunismo/post-socialismo/movimentismo no global/radicalismo ecologico non è mai riuscita a presentarsi compatta né a racimolare risultati anche solo mediocri. L'obiettivo è sicuramente superare lo sbarramento del 4 percento e le possibilità di farcela appaiono in bilico, sempre stando alle ultime rilevazioni effettuate prima del silenzio elettorale che li danno al 3,7 percento. In caso contrario sarà valsa la pena vedere degli anziani progressisti milanesi lasciarsi trascinare da una versione eurodance del sirtaki a fine comizio di lancio-che poi è una metafora per dire "stiamo a vedere".

Segui Vincenzo su Twitter: @wyncenzo