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Guida per signore allo sbando

Essere vestite di merda non vi aiuterà a rendere meno deprimente il tempo trascorso in clinica psichiatrica o con un tampone per la candida su per i genitali, perciò datevi una regolata.

In passato vi abbiamo dato i consigli più disparati, spesso anche difficili da accettare, ma stavolta è tempo di assumerci un briciolo di responsabilità sociale, e affrontare la questione del "savoir-faire sartoriale" che vi è necessario quando fate visita a quei luoghi popolati di persone estremamente diverse tra loro ma accomunate dal desiderio di essere da qualunque altra parte. Gli ospedali! (O qualsiasi altro posto pieno di gente in camice bianco che se la mena perché ha passato dieci anni a studiare cadaveri.)

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Giusto per chiarire, non stiamo parlando della visita alla prozia a cui hanno ricostruito l’anca per la quinta volta (è tutto ok, al pronto soccorso i pazienti hanno un aspetto tremendo e voi siete emotivamente a pezzi, quindi conservate gli abiti migliori per il funerale). No, qui si tratta di sottoporsi a un tampone per escludere la presenza di verruche genitali e di farsi risucchiare un feto gelatinoso dal ventre con un minuscolo aspirapolvere. Vi sono venuti i brividi? Bene, significa che, nonostante gli immani sforzi di Google Immagini, siete ancora umane, e se siete umane, siete deboli. E quindi, i seguenti consigli sono per voi impagabili.

Sappiamo quanto sia difficile gestire le “questioni personali”, ma è ancora più difficile gestirle se siete vestite di merda.

LO PSICANALISTA

In senso orario da sinistra in alto: maglione H&M, calze Joules Allsorts, borsa Olympia Le-Tan, jeans Cheap Monday, anello Pamela Love, cappello Ugg, sciarpa Mulberry, camicia JW Anderson X Topshop, stivali Ash.

Dal momento che siete pazze, dovete camminare in bilico sulla sottile linea tra il mostrare al vostro psicanalista che volete farvelo (che è effettivamente una cosa talmente facile da risultare deprimente) e il volerlo convincere che non avete bisogno di controllo costante, test per le droghe e tranquillanti. Per riuscirci, dovrete pensare proprio come l’arrapato psichiatra di mezza età che vi siede di fronte, capire dove fa acquisti e cosa esprime con i vestiti che indossa. Assecondate il suo enorme ego: se vi vestite come lui si veste nel tempo libero, diventerà un gioco da ragazzi.

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Uno stile un po' beatnik gli suggerirà che l'insanità mentale ha reso la vostra anima un luogo oscuro e poetico: immaginatevi nei panni di una Winona Ryder riabilitata, un po’ bizzarra, ma essenzialmente innocua. Rubate i prodotti di bellezza all'Uomo, ma non fate saltare in aria i suoi hotel. Questa è l’idea, ora come realizzarla: una semplice camicia maschile abbottonata fino al collo da arrotolare fino ai gomiti, una gonna da bibliotecaria e orecchini importanti.

Altrimenti, optate per jeans neri dritti (non super-skinny, e sicuramente non con le tasche posteriori decorate—lo dico soltanto perché siete malate e potreste in qualche modo pensare che sia una cosa accettabile, ma non lo è affatto), sono sempre un buon inizio. Dei classicissimi stivali neri, e un maglione morbido. Il contrasto tra il duro e il morbido che indossare farà pensare al vostro strizza che siete una persona completa e che il vostro stato mentale non ha niente che non va. Stupido credulone. Buona fortuna per la scopata, pazzerelle!

LA CLINICA ABORTIVA

In senso orario da sinistra in alto: camicia Zara, bombetta Topshop, leggings Topshop, sciarpa Vivienne Westwood, scamiciato ASOS.com , scarpe Reebok, spille di perla ASOS.com, maglia in lana Cos, fondotinta Kiehl's.

Immaginate: avvolte in un paio di aderentissimi jeans bianchi, vi buttate a capofitto nello shopping. Mentre state frugando tra le ultime e insignificanti offerte di Topshop, la catastrofe piomba su di voi, nella forma del Mar Rosso che sgorga dalla vostra vagina per macchiare copiosamente i jeans. Ma che cazzo?!

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No, niente "ma che cazzo". È successo davvero, a una mia amica. E in quel periodo il tie-dye non era nemmeno di moda. Terribilmente imbarazzante. Per evitare questo genere di errori da principiante e mantenere nel contempo la reputazione virginale a cui tenete tanto, abbiamo creato l'elegante e accattivante proposta che vedete qui sopra.

Primo, l’ultima cosa che vorrete fare è indossare vestiti stretti e scomodi. Io non ho mai abortito, ma immagino che sia a) orribile, e b) doloroso. Quindi niente hot pants in denim a vita alta, anche se sono il vostro pezzo forte dell’estate, ok? Inoltre, i jeggings sono assolutamente OFF LIMITS. Non potete andare ad abortire con i jeggings. Non dovete mai perdere di vista chi siete, perché se lo fate, rischiate di diventare come i nazisti di colore.

Al posto di vestiti chiari che potrebbero rivelarsi… poco consoni, puntate a enfatizzare la vostra purezza indossando silhouette serie e contegnose. Pensate a Prada, pensate a Karl, con un tocco del glamour dell'autunno/inverno 2013 di Celine. Niente di troppo "saio da padre pellegrino", però—non dovete sembrare eccessivamente vogliose di riavvicinarvi a Dio, e poi i padri pellegrini buttavano nei pozzi le donne che abortivano.

No, avete bisogno di qualcosa di semplice, sull’orlo della formalità. Non dimenticate: per ogni azione c’è una reazione, e quella in questione consiste nella rabbia di tutte le persone convinte che ci si ammazzi continuamente per una cosa sussurrata da un serpente a un tipo nudo migliaia di anni fa.

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IL CENTRO PER LA TUTELA DELLA SALUTE SESSUALE

In senso orario da sinistra in alto: maglione Ashish, proteggislip Always, cappello-preservativo Plush, abito Cos, Mascara Super Volume The Body Shop, abito in panno Cos, giacca Barbour, lucidalabbra Lip Tar Obsessive Compulsive, underwear a stelline e pois Oysho, anfibi Cos.

Per cominciare, queste cliniche hanno uno strano potere, capace di trasformare anche la zoccola più sicura di sé in un’ingobbita massa di vergogna e pentimento. E questo malgrado siano uno dei pochi luoghi in cui potete stare certe che tutti lo fanno, a parte la signora col burqa dietro il bancone.

Tutti nella stanza danno già per scontato che il vostro cazzo/la vostra vagina somigli a un palloncino dopo una lunga seduta di lettino abbronzante alla Final Destination, quindi dovete confondere quei cinici bastardi e mostrarvi perfettamente a vostro agio con le azioni e le rispettive conseguenze che vi siete portate dietro—pensate al direttore generale della BP quando ci fu quell'enorme perdita di petrolio nel Golfo del Messico. Solo che questa volta il petrolio sono dei putridi liquidi corporei, e l’unica cosa che va a fuoco è l'organo con cui fate i bambini.

Se volete rimane impassibili al momento delle domande orali/anali (quindi c'è davvero chi usa il preservativo per un pompino?), dovrete sbarazzarvi completamente della vostra identità sessuale. Quindi optate per capi sartoriali e linee pulite ed evitate indumenti stretti sul cavallo, o preparatevi a pisciare per un mese nella doccia nel tentativo di alleviare il dolore. Un paio di pantaloni con la piega e il cavallo basso, con una maglietta bianca, abbinati ad anfibi neri, magari, e il giubbotto di vostro fratello, ad esempio, faranno meraviglie. Ancora meglio potrebbe essere una sottoveste che vi permetta di aspettare con tranquillità nei 20 minuti in cui il dottore chiacchiera con l'infermiera prima di visitarvi. Con le mutande in faccia, ma a testa alta. Sgualdrine indipendenti.

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E per carità; non pensate neppure a qualcosa che somigli a una tuta (che sia una tuta da ginnastica, una tuta da catwoman o qualsiasi altro tipo di tuta) perché avere le gambe sulle staffe con tre dottori che vi strizzano i genitali cercando di capire se quel coso è una verruca o un pelo incarnito è già abbastanza imbarazzante. Farlo completamente nude potrebbe uccidervi sul colpo.

Questo è quanto: completate il tutto con degli slip di cotone (non lo sottolineerò mai abbastanza; le cose laggiù devono respiraaaaare) e un cappello a forma di preservativo che dimostri che avete imparato la lezione, e voilà!

IL REHAB

In senso orario da sinistra in alto: borsa Comme des Garçons Shirt, cappotto Topshop Unique, stivali Ugg, maglione Muveil , moffole in eco-pelliccia ASOS.com, scarpe New Balance, sciarpa-cappuccio SpiritHoods.

Un paio di anni fa, la mia amica Bonni faceva la fila al check-in dell’aeroporto quando un enorme orso l’ha abbracciata da dietro. Lei si è messa a urlare; al che l’orso si è tolto in fretta la testa per rivelarsi non un vero orso, ma il suo ragazzo del liceo, Pete. Pete era appena uscito per la terza volta dal rehab e lavorava all’aeroporto vestito da orso perché era stato un idiota e si era rovinato la vita. Morale della favola: le droghe sono molto divertenti, ma c’è un limite e quando lo superate una volta, è assolutamente essenziale che vi mettiate nell'ottica, e nell'abito, di non superarlo mai più. Nessuno vuole finire come Pete. Pete, ora, è morto.

Io la penso così: i centri di riabilitazione dovrebbero creare un ambiente olistico e rilassante che permetta ai pazienti di essere veramente se stessi e di liberarsi dell’ansia di inserirsi e fare le cose in modo “giusto”, giusto? Allora significa che è il momento di far fuoriuscire tutta la vostra instabilità mentale dal setto nasale, che vi siete comunque già fottute, come un faro che proietta una luce alimentata dalla delusione di sé e dalle cellule cerebrali bruciate. Indossate un po' il cazzo che vi pare, specialmente se è il genere di cosa che farebbe sogghignare la gente a casa; i dilatatori che il capo vi ha chiesto di far sparire e i Levi’s a zampa per cui il vostro ragazzo vi sfotteva—indossateli con orgoglio, aggiungete svariati strati di trucco assurdo e una tonnellata di roba male abbinata sopra. Portate almeno un accessorio di pelliccia, sempre.

Completate il tutto con un paio di stivali Ugg o di New Balance, e qualche orribile borsa. Metteteli ai piedi, sulle braccia, in testa o infilateli su per il sedere, non ce ne frega nulla. Vi aspetta un mese in cui vi saranno tolte molte cose e vi verrà detto come dovete sentirvi e come dovete comportarvi, quindi potete tranquillamente fregiarvi di qualunque cosa terribilmente fuori moda abbiate mai posseduto, e apparire al vostro peggio nel farlo. Chi se ne frega. Se finite a letto con il vostro avvocato, è come un film della Disney.

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