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Ho provato il test per vedere se sono dipendente da internet

La mia ossessione è davvero una forma di dipendenza? Ho deciso di rispondere a questa domanda sottoponendomi al quiz di Psych Central " Sei dipendente da Internet?"

Nel DMS-5 la dipendenza da internet non è riconosciuta ufficialmente, ma cercando "aiuto per la dipendenza da internet" online, è venuto fuori che esistono diversi centri di riabilitazione, terapisti specializzati e persino gruppi di sostegno che intervengono sul fenomeno.

Dato che conosco abbastanza a fondo le dipendenze, però, so cosa mi succede quando sono online: internet mi dà dopamina, attenzione, visibilità, contatti e svago. Ma altre volte mi distrae, mi irrita e mi blocca. Ultimamente è come se non ci fosse più nessuna barriera tra me e internet. E questo mi spaventa un po'.

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sonLa mia ossessione è davvero una forma di dipendenza? Ho deciso di rispondere a questa domanda sottoponendomi al quiz di Psych Central " Sei dipendente da Internet?" Il quiz è a risposta multipla, mentre il mio rapporto con internet è molto più complesso. Quindi ho deciso di scrivere le mie risposte in forma estesa. Ho anche deciso di rendere pubblici i miei risultati, perché non c'è posto migliore di internet per affrontare i propri demoni digitali e discutere della cosa con tutte le altre persone alle prese con questa dipendenza (specialmente voi della sezione commenti, ragazzi).

OK. Iniziamo.

1. Con quale frequenza ti capita di stare online più di quanto avresti voluto?

Quando vado in bagno mi porto dietro l'iPhone. Ci passo delle ore, e senza nemmeno fare pipì. A volte mi capita nel bagno di casa mia. Altre volte sono in compagnia, chiedo il permesso di usare il bagno e poi scompaio. Mi dico sempre "non più di cinque minuti," ma non sono mai soltanto cinque. La gente mi dà per morta, e mi piace.

Cerco di impormi delle regole per limitare l'uso che faccio di internet, ed è proprio questo dettaglio a farmi pensare che probabilmente ne sono dipendente. Chi non lo è non ha bisogno di imporsi delle regole. Tra le mie regole ci sono: la mattina, fare dieci minuti di meditazione prima di accendere il telefono o il computer, niente social media prima di mezzogiorno, due tweet al giorno e solo dopo le 7 di sera, disintossicazione da internet nel fine settimana. Ma le infrango tutti i giorni.

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2. Preferisci internet all'intimità con il tuo partner?

Sì, certo. A meno che il mio partner non sia qualcuno conosciuto su internet sul quale ho proiettato tutte le mie fantasie e con cui mi trovo faccia a faccia per la prima volta.

3.Trascuri le faccende di casa per poter passare più tempo online?

Quando devo sbrigare compiti pratici, tipo fare il letto o pagare le bollette, ho la sensazione di trovarmi alle spalle una madre oppressiva che mi sta col fiato sul collo. Una volta stavo facendo il bucato a mano, sono andata su Twitter e il bagno si è allagato. Quindi la risposta è sì.

4. Il tuo lavoro (o lo studio) risente di tutto il tempo che passi online?

Io lavoro online.

5. Instauri rapporti con altre persone grazie a internet?

Preferisco rapportarmi con persone semi-immaginarie piuttosto che avere a che fare con persone reali in un mondo reale. Non tutto quello che succede su internet è finzione. Grazie a internet ho instaurato rapporti solidi con persone che non ho mai incontrato (o forse li ho instaurati con me stessa, e loro sono solo proiezioni delle persone con cui vorrei avere dei rapporti).

A volte paragono le persone della mia vita a quelle con cui interagisco su internet e penso, 'perché le persone che conosco nella vita vera non possono somigliare a quelle di internet?' Forse è perché le persone vere non sono fatte di pixel. I loro errori e i loro difetti non si possono cambiare a mio piacimento. Le persone virtuali non ti deludono quanto quelle vere. Non così spesso. Ecco perché internet fa bene a chi è triste. Puoi avere a che fare con le persone senza averci veramente a che fare.

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6. I tuoi conoscenti si lamentano del tempo che passi online?

La persona più vicina a me trova molto divertente parlare del mio telefono definendolo il "mio ragazzo." Gioisce quando la batteria è scarica. Una volta ha minacciato di buttarlo dalla finestra. Lo preoccupa più il mio rapporto con internet e come lo escludo che ciò che potrei fare con un'altra persona. Io gli rispondo sempre che non è lui che escludo, ma la realtà. Sfortunatamente per lui, anche lui è reale.

7. Ti metti sulla difensiva quando ti viene chiesto cosa fai su internet?

Per me conta più il fatto di essere online rispetto a cosa faccio una volta che sono online. Tutti sanno cosa faccio online. Twitto. La questione è cosa faccio quando vado al bagno. Dico al mio ragazzo "devo fare la cacca" e poi sparisco per il resto della serata.

8. Hai mai notato un decremento nella produttività, sul lavoro o meno, a causa del tempo che passi online?

Ovvio che sì.

9. Controlli le email anche prima di fare qualche altra cosa più urgente?

Non riesco neppure più a usare le email, perché hanno più di 140 caratteri. Se devo mandare una mail, la detto a Siri. Internet ha distrutto la mia soglia di attenzione al punto che anche un'email è troppo. Internet mi ha fatto abbandonare le email. L'iPhone mi ha fatto abbandonare il portatile.

10. Ti innervosisci se qualcuno ti disturba mentre sei online?

Di solito sono in stato comatoso e non mi rendo conto del mondo che mi sta intorno. Quando sono nella tana del coniglio, non vedo nessuno.

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11. Quando non sei connessa pensi alla prossima volta in cui ti connetterai?

Mi è capitato.

12. Allontani pensieri negativi riversandoli su internet?

La mia paura più grande è la morte. O meglio, non ho problemi con la morte. Ma l'atto di morire in sé—l'incapacità di respirare, l'attacco di panico finale—mi spaventa. E mi spaventa anche la vita, in fondo, perché la morte è contenuta implicitamente nel concetto di vita. A volte la vita mi sembra iperreale. Guardo la gente e mi sembrano tutti dei robot, o degli oggetti di gomma, e ho l'impressione di essere l'unica a capire come stanno veramente le cose. Ma forse è solo ansia. E il fatto è che la mia psicologa non è di grande aiuto. Non sa spiegarmi come stanno le cose meglio degli altri, né può fermarmi quando sento di morire. Nemmeno internet può, ma è il posto adatto per controllare quella scarica di adrenalina. È più semplice che avere a che fare con gente di gomma.

Un'altra mia paura è il rifiuto. Se devo subire una cosa del genere, preferisco essere io a impormela. Quando mi sento rifiutata da un essere umano in carne ed ossa, nella vita reale, o fiuto la minaccia di un rifiuto, ho bisogno di sentirmi dire che valgo qualcosa. E per sentirmelo dire cerco conferme rivolgendomi a degli sconosciuti attraverso un avatar che mi somiglia vagamente.

Quando succede, di solito il risultato è una pioggia di tweet. Che poi puntualmente cancello, ovviamente.

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13. Credi che senza internet la vita sarebbe noiosa o meno interessante?

No, penso sarebbe bellissima. Mi immagino in riva al mare, che stringo una cosa verde. Forse sono alghe, forse muschio. Berrei tantissima camomilla.

Ok, sì. Sarebbe noiosa.

14. Ti ritrovi a dire "ancora un attimo" quando sei online?

Se c'è una cosa che odio, è il tempo lineare. Internet mi dà la sensazione di poter fermare il tempo. Ma non posso fermare il tempo, quindi mi dico "ancora cinque minuti" e cado nel vortice. Entro in un blackout totale.

15. Ti preoccupi di quello che succede online mentre sei offline, o pensi a come sarebbe bello essere online?

Ovvio.

16. Vai a dormire tardi perché stai su internet fino a notte fonda?

Stanotte mi sono svegliata alle 3 e mi sono connessa. Ora sono le 6 e mezza del mattino. L'ho fatto tutte le notti, questa settimana, tranne lunedì, perché lunedì non sono proprio andata a dormire. Penso che internet sia come il sole. Forse i goth, gli emo e le persone con la pelle troppo sensibile non dovrebbero usare internet.

17. Cerchi di nascondere quanto a lungo sei stata online?

Quando bevevo, entravo in un locale già ubriaca e ordinavo subito qualcosa. Facevo finta che fosse stato quel qualcosa a farmi ubriacare. Il mio account Twitter So Sad Today è anonimo perché mi vergogno di quanto twitto. Trovo che siano due processi simili.

18. Decidi mai di stare su internet invece che uscire con gli amici?

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Internet significa stare tra la gente senza dover uscire di casa. E poi, posso essere chiunque ho voglia di essere.

19. Hai provato a ridurre il tempo che passi su internet, senza riuscirci?

Tutti i giorni.

20. Ti senti depressa, umorale o nervosa quando sei offline, per poi sentirti meglio quando sei online?

In verità, molte volte è internet a rendermi depressa, umorale o nervosa. Vado su internet e due secondi dopo odio tutto. Ma la vita vera è anche peggio.

Internet, anche quando fa schifo, offre infinite possibilità che tutto cambi da un momento all'altro. Magari so che un sito farà schifo, perché faceva schifo anche un secondo prima, ma io continuo a tornarci. Alla fine cambia. La vita invece non è così. Se continuo a schiacciare "aggiorna" nella vita reale, le cose non cambiano. Fare gli stessi errori e aspettarsi risultati diversi è una cosa che non funziona.

Forse però non è del tutto vero. C'è una sorta di spiritualità nelle cose ripetitive: i mantra, il rosario, gli Ave Maria, o, come canta Prince, Joy in repetition. Il problema delle dipendenze è che la gioia della ripetizione a un certo punto lascia spazio a una combinazione di gioia e problemi. Finché rimangono solo i problemi.

Ma su internet sono brava. Se Twitter è un videogioco, io ho vinto. Nella vita non sono sempre brava. Non ho sconfitto il fatto che un giorno morirò. Qual è il codice del trucco per evitare la morte?

Quando metti un cetriolo sottaceto, non c'è modo di farlo tornare a essere solo un cetriolo. E internet mi ha messo in salamoia da lungo tempo.

So Sad Today è una crisi esistenziale perenne che si sviluppa in 140 caratteri. L'autrice lotta da tempo con la sua coscienza. Lo fa da ancora prima di Twitter, ma ora le sue ansie hanno trovato uno spazio.

Illustrazioni di Joel Benjamin.