Ieri sera sono andate in onda su Rai Uno le prime due puntate de I Medici, la nuova fiction che la tv statale aveva sobriamente presentato come L'EVENTO PIÙ ATTESO DELL'ANNO—proprio così, in caps lock.In effetti sulla carta I Medici è lontanissimo dagli standard produttivi "fine anni Settanta a Beirut" che in genere caratterizzano la fiction Rai che tanto amiamo: stavolta ci sono creatori della serie americani, producer di X Files, Skin che fa la sigla. C'è addirittura Dustin Hoffman. Insomma, era una produzione carica di aspettative ed è anche stata ampiamente ricompensata dal pubblico: le puntate hanno ottenuto il 30 percento di share e più di sette milioni di telespettatori.
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- ciclo Storie di Santi
- ciclo Gli Amici di Gesù
- ciclo ImperiumE via dicendo.Insomma, capisco l'idea e il bisogno di fare qualcosa di diverso rispetto alle solite produzioni Rai, ma capisco un po' meno come sia possibile pensare che questo cambiamento possa venire da una delle produzioni più solidamente istituzionali esistenti in Italia.Ci vuole una miopia non male per non capire che mettere degli scrittori americani in mano a quella specie di Braccio Armato delle Parrocchie non è esattamente una grande idea di futuro per la tv italiana. Mentre ci sono delle cose gratis, tipo il coraggio editoriale, la curiosità, la visione che potrebbero essere parecchio più d'aiuto. Si sperava che la serie dovesse allargare la base dei propri spettatori, non rassicurare quelli che ci sono già, ammesso che siano ancora fra noi.Perché alla fine per fare sette milioni di telespettatori bastavano Don Matteo e Nonno Libero, non c'era mica bisogno dell'EVENTO PIÙ ATTESO DELL'ANNO.Segui Laura su TwitterSegui la nuova pagina Facebook di VICE Italia: