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La domanda del giorno

I moldavi hanno paura di diventare la nuova Ucraina?

Ci sono un sacco di cose in comune tra la Crimea e la Transnistria, stato indipendente de facto non riconosciuto nella Repubblica di Moldavia. Ma la similitudine più ovvia è che Moldavia e Ucraina condividono un passato sovietico, e che sia la Crimea...

Manifestanti ucraini di Euromaidan arruolatisi nella Guardia Nazionale (Foto di Henry Langston).

Ci sono un sacco di cose in comune tra la Crimea e la Transnistria, stato indipendente de facto non riconosciuto nella Repubblica di Moldavia. Ma la similitudine più ovvia e semplicistica è che Moldavia e Ucraina condividono un passato sovietico, e che sia la Crimea che la Transnistria preferirebbero far parte della Russia piuttosto che dell’UE.

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I paesi confinanti mantengono relazioni amichevoli, ma in questo momento la questione desta non poche preoccupazioni. Si stima che i soldati russi in Transnistria raggiungano le 1.500 unità; l'esercito moldavo, da parte sua, ha effettuato spostamenti di truppe lungo il confine occidentale, mentre i soldati ucraini hanno serrato i ranghi su quello orientale. Alla luce di quanto sta succedendo in Crimea—con Putin che ha riconosciuto la regione come uno stato indipendente alleato della Russia—chi può dire che Mosca non proverà a fare lo stesso con la Transnistria?

Sono moldava e mi sono fatta un giro per la capitale, Chisinau, intervistando i passanti a proposito delle possibili conseguenze della situazione in Crimea sulla politica del paese.

VICE: Pensi che gli ucraini in Crimea si batteranno contro la prospettiva di unirsi alla Russia?
Tudor: Non so dire quanto si opporranno; so solo che vogliono evitare una guerra con la Russia. In caso di scontro militare la situazione degenererà anche in Moldavia, nelle regioni filorusse della Gagauzia e della Transnistria.

Il presidente rumeno ha messo in guardia Putin dal prendere iniziative in Moldavia, mentre il parlamento moldavo si è a malapena espresso sulla situazione in Ucraina. Perché, secondo te?
I politici stanno cercando di mantenere relazioni economiche con la Russia, in quanto molte delle nostre industrie dipendono ancora da loro. Prima di prendere una posizione netta vogliono capire come si configurerà la situazione nella regione. E vogliono evitare problemi con le minoranze nel nostro paese: russi, ucraini, abitanti della Gagauzia. Forse hanno una loro opinione sulla situazione ma cercano di tenerla per sé.

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Quindi la Moldavia è un paese neutrale.
Dovremmo prendere una posizione netta: la neutralità non porta nessun vantaggio. Di solito la grande politica la fanno i grandi Stati, e proprio perché non siamo un grande Stato non possiamo influenzare la situazione in quest’area. Quindi ci dovremmo schierare con l’Ovest o con l’Est.

Che tipo di scontro deve fronteggiare l'Ucraina?
Ion: Uno scontro geopolitico tra Russia ed Europa, tra valori e caos, tra il presente e il passato. Si tratta di una violenza inammissibile da parte di Putin, e spero che l'Ucraina avrà il coraggio di sbarazzarsi di queste pressioni.

È importante anche per i moldavi, no?
Sì, è così. Le nostre relazioni economiche risentirebbero fortemente di una situazione di conflitto. Ma ce la faremo. Gli europei ci salveranno.

Come potremmo aiutare i nostri vicini?
Dobbiamo manifestare apertamente la nostra posizione: non possiamo permettere a un altro stato di interferire nella politica interna dell'Ucraina. Spero che la situazione si risolva pacificamente e senza morti.

Cosa pensi Vladimir Putin?
Tamara: Penso che la Russia sia stata sfortunata in fatto di leader. Paragonarlo a Hitler sarebbe troppo poco; vuole passare per democratico, ma è un bastardo.

E degli ucraini, che mi dici?
Noi li sosteniamo. Ci hanno dato una grande prova di coraggio, e spero che non si arrendano e si battano per la Crimea.

Credi che questa situazione potrebbe avere conseguenze sulla Moldavia?
Certamente. Se la Russia fosse più vicina dovremmo preoccuparci seriamente per il confine della Transnistria. Incrociamo le dita per l'Ucraina. La loro vittoria è anche nostra.

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Come viene presentata l'Ucraina sui media nazionali?
Victor: I canali russi stanno indubbiamente manipolando l'informazione, e non fatico a capirne il motivo. Pervîi Canal e Rossia 24 [i principali canali news della Moldavia], per esempio, dicono cose assurde. I media ucraini cercano di mantenere l'obiettività, ma sono sotto pressione. Ovviamente anche i media occidentali stanno manipolando la situazione, seppure in modo meno consistente rispetto ai russi.

E i moldavi, in tutto questo, che fanno?
Risucchiano tutto quello che passa per di lì. E se ci sono di mezzo sangue e scontri, ancora meglio. Ma dal momento che non è possibile capire quanto siano affidabili le notizie che danno, ci sono un sacco di fraintendimenti, c'è molta confusione.

Putin è stato candidato al Nobel per la pace. Che ne pensi?
È tragicomico. E soprattutto in un momento come questo, lo trovo terribile.

Quale pensi sarà il futuro della regione, alla luce degli ultimi avvenimenti?
Sasha: Penso andrà tutto bene. Ci attende un futuro radioso—un mondo migliore.

Mi piace il tuo ottimismo. In Ucraina in molti sembrano pensarla così.
Ho dei parenti in Ucraina, sono stati molto coraggiosi.

Anche in Moldavia nel 2009 ci sono state delle proteste contro il governo. Pensi sia cambiato qualcosa?
No, niente.

Pensi che la vita in Moldavia abbia risentito di quanto sta succedendo in Crimea?
Naili: Non lo so, ma penso che dovrei tornare nel mio paese di origine, in Uzbekistan. I miei genitori mi hanno portato qui quando avevo tre anni.

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Penso che anche lì stiano risentendo dei problemi in Ucraina.
Sì, ho sentito dell'Ucraina. Se fossi stato in piazza Indipendenza anche io avrei protestato e combattuto.

Perché?
Perché sarei diventato un eroe.

Si parla di guerra in Crimea, tu che ne pensi?
Andrei: C'era da aspettarselo. Le basi sono state gettate con il crollo dell'URSS. Le guerre ci sono sempre state, e sempre ci saranno. In queste situazioni il potere dei vari leader politici conta, e in Ucraina manca un vero leader. Il Paese è diviso. Ecco perché tutto quel caos.

Ma nella Maidan gli ucraini erano uniti.
Tu dici? C'è un forte odio tra l'est e l'ovest del paese. In piazza Indipendenza erano tutti "zapadențî" [termine dispregiativo per indicare gli ucraini dell'ovest] e li hanno portati lì coi soldi, perché quella è gente che non ha nemmeno il lavoro. Durante la rivoluzione arancione sono scesi tutti in piazza, ma ora c'è un'altra generazione, gente che non conosce la storia. Bisogna conoscere la storia.

Per evitare di ripetere gli errori del passato?
Prima o poi quegli errori torneranno. La gente non impara mai dai propri errori o da quelli degli altri. In Moldavia nel 2009 è successo lo stesso, e ci sono state anche delle vittime. Non sappiamo dove porterà questa cosa. A una vita migliore? Sì, ma a quale prezzo?

Cosa pensi della situazione in Ucraina?
Mihai, soldato: È un problema loro, non nostro.

La Moldavia è preparata a un conflitto?
Perché non dovrebbe? Sono un comandante e ho 12 uomini ai miei ordini. Se ci sarà bisogno, entreremo in azione.

È normale trovarsi in stato di guerra nel ventunesimo secolo?
Non lo è, ma la decisione non dipende da me.

Mi sembra strano che l'esercito non sia preoccupato per la situazione.
Certo che siamo preoccupati, e ci pensiamo anche. Non so… potrebbe anche scoppiare la guerra, ma non penso arriverà in Moldavia.

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