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I sei gruppi WhatsApp peggiori in cui puoi capitare

Settimana scorsa tutti hanno parlato dei gruppi Whatsapp delle mamme di scuola. Ma chiunque abbia Whatsapp sa che esistono gruppi ben peggiori: quello delle pulizie di casa, quello delle cene del liceo, quello per i regali di laurea.
Niccolò Carradori
Florence, IT

Qualche tempo fa Repubblica ha fatto uscire un articolo in cui si analizzava una delle pesti del Ventunesimo secolo: i gruppi WhatsApp delle mamme che vogliono sincerarsi delle condizioni scolastiche dei figli e si coalizzano via smartphone per interferire in questioni di cui hanno scarsa competenza. In uno di questi gruppi, ad esempio, una madre aveva emesso una fatwa contro un compagno di classe della figlia che aveva i pidocchi.

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È sempre esilarante vedere come i mezzi di comunicazione istantanea riescano a distorcere e ingigantire il modo in cui affrontiamo la realtà. Tempo fa, ad esempio, un'amica incinta mi ha raccontato di essersi dovuta cancellare dal gruppo "future mamme" perché una semplice chat per condividere i problemi della gravidanza si stava trasformando in un convegno quotidiano e terroristico sui danni dell'epidurale, dei vaccini, e la percentuale di mortalità del complesso TORCH. Con tanto di foto di neonati focomelici a corredo.

Ma al di là di questi esempi estremi, tutti noi sappiamo quanto talvolta possa essere tedioso e disturbante essere aggiunti a un nuovo gruppo—del resto l'unica vera utilità di WhatsApp è quella di comunicare con singole persone, e il meglio che può uscire dai gruppi sono le foto di tizi con il culo fuori dai pantaloni che uno dei membri ha fotografato sull'autobus.

Tutti ad esempio sanno quale dramma freudiano possa rivelarsi aprire un gruppo familiare in cui tuo padre spamma i selfie che si fa per sentirsi meno vecchio e tua madre sfoga la propria passivo-aggressività: ma ce ne sono anche altri che in ultima analisi si rivelano particolarmente deprimenti, e che tutti prima o poi sperimentano.

Ecco i sei più raccapriccianti di cui abbia fatto parte in vita mia.

GRUPPO PER LA CENA DI CLASSE DEL LICEO

Tutti gli screengrab per gentile concessione di amici e dell'autore.

Presente quella compagna che al liceo viveva il nucleo scolastico come una trasposizione della propria famiglia, e cercava in tutti i modi di organizzare occasioni ricreative comuni per rinsaldare e tenere unite tutte le cose che non avevate in comune? Esatto, quella di cui non ricordi nemmeno bene il cognome, e di cui pensavi di esserti felicemente liberato con l'arrivo dell'università e della vita adulta. Ebbene, non soltanto lo sviluppo tecnologico le ha dato la possibilità di mettersi in contatto con te quando vuole, ma grazie ai sistemi di messaggistica istantanea ha anche la facoltà di imprigionarti con tutti i tuoi vecchi compagni in un solo gruppo. Per tediare ognuno con richieste di cene o aperitivi commemorativi. Il paradosso più fastidioso dei gruppi del genere è che solitamente gli eventi reali a cui mirano difficilmente avvengono nella realtà, ma la loro apertura genera un meccanismo—che di solito dura un paio di giorni prima che i membri si stanchino—di rimembranze e pseudo-malinconia liceale a cui è veramente difficile resistere senza Lexotan. Commenti sul cuscino per le emorroidi del vostro vecchio professore di fisica, name-dropping forsennato di tutti i vecchi compagni di cui si sono perse le tracce e che per qualche motivo—fortunatamente per loro—non sono rintracciabili nella rubrica telefonica di nessuno dei presenti, e una specie di gara darwiniana nello snocciolare, uno per volta, i cazzi propri per mettere al corrente gli altri di come è stata fallimentare o non fallimentare la propria vita da quando l'esame di maturità vi ha finalmente diviso. Chi si è sposato (tu no), chi ha avuto figli (tu no), chi ha una felice vita lavorativa (tu no), chi è riuscito a smaltire quei 30 chili di troppo che non lo facevano scopare al liceo e si è trasformato in un meraviglioso cigno da accoppiamento (tu no). È il gruppo WhatsApp in cui ogni tua mancanza, ogni laurea triennale lasciata per strada, ogni relazione finita malamente, ogni taglio di capelli di cui vorresti dimenticarti per sempre tornerà a farti visita. Come il Fantasma del Natale Passato.

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GRUPPO DEI COLLEGHI DI LAVORO

In contrapposizione ai gruppi nostalgici, comunque, su WhatsApp esistono anche le versioni nevrotiche del presente. Solitamente i gruppi con i colleghi di lavoro vengono aperti per stemperare la bruttezza della quotidianità con coloro con cui ne condividi il peso, e consistono per lo più in commenti sardonici su altri colleghi non ammessi nel gruppo, e/o nell'esposizione di rimostranze verso qualcuno. Sono una sorta di gruppo terapeutico.

Alla lunga, però, ti accorgi che quello con i tuoi compagni di lavoro—con cui già passi la maggior parte delle ore di veglia che hai a disposizione—rappresenta anche la principale interazione telematica che mantieni una volta uscito dall'ufficio.
E ti rendi conto che l'abitudine di reiterare argomenti con cui avete già anche troppa confidenza non te li fa sopportare meglio, ma ti provoca un senso di repulsione senza eguali. Perché è la testimonianza istantanea e gratuita del fatto che la tua vita è composta al 90 percento dal lavoro. Hai presente le classiche storie di giovani professionisti affermati che mollano il loro lavoro per girare il mondo a bordo di un segway perché si sono stancati del consumismo e della brutalità del capitalismo, finendo immancabilmente per dilapidare in pochi anni tutta la propria vita? Avevano un gruppo WhatsApp con i colleghi come il tuo.

GRUPPO GOLIARDICO

Probabilmente è l'unico gruppo per cui hai realmente scaricato l'applicazione: un modo semplice e diretto di mantenere i contatti con i tuoi più cari amici, e farti provare per qualche minuto—mentre vi scambiate meme ironici di Bocelli o affettuose infamate fraterne—la sensazione che niente è cambiato, che siete ancora giovani, liberi, e non oberati di responsabilità come quando passavate i pomeriggi insieme a cazzeggiare. Ottimo.

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In realtà però, per qualche strana legge fisiologica, il gruppo si trasforma presto in un ricettacolo per tutte le bassezze che possono girare con una connessione internet.
Video passati da amici degli amici degli amici, immagini gore degradanti e repellenti, file audio di vecchi che bestemmiano, video di Ivana Zanicci che caga in diretta, meme di Antonio Zequila, ecc ecc.

Detta così non è poi la fine del mondo—è semplicemente internet—se non fosse per la simpatica correlazione fra le suddette foto e video e la tua galleria e cloud personali. Specie se li condividi con qualcuno. Per esperienza personale, infatti, so quanto è complicato spiegare al proprio padre per quale motivo hai il video di una pornostar che, improvvisandosi mago Silvan, fa fuoriuscire oggetti ergonomicamente vari dall'ano.

GRUPPO DEI COINQUILINI/PER LE PULIZIE DI CASA

Questo è il genere di gruppo in cui incappi se abiti con persone che non fanno parte della tua famiglia. Non è stato aperto per tua iniziativa, ed è l'unico di cui non vorresti mai far parte in partenza, perché ogni notifica che arriva sostanzialmente è un'altra responsabilità che si somma a quelle che hai già, o la sottolineatura del fatto che non sei una persona civile con cui convivere.

Si è otturato lo scarico del lavandino? Qualcuno si è dimenticato di gettare l'umido contribuendo alla formazione di una bioforma aliena sul terrazzo? Qualcuno ha disegnato un Pollock di sugo sul muro cucinandosi le pappardelle? Qualcuno ha inavvertitamente stipato troppi panini integrali nel freezer provocando un blocco di ghiaccio che ha distrutto un intero mese di spesa preventiva? Sei stato tu. E ci sono prove fotografiche che lo dimostrano.

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GRUPPO IN CUI VIENI INCLUSO PER SBAGLIO

Primo episodio:

- Sconosciuta n. 1: Ciao, vi scrivo per avvertirvi che ho prenotato il ristorante per le otto. Dopo ci spostiamo in quel nuovo locale per madri divorziate distrutte dalla vita su cui gli antidepressivi triciclici non hanno effetto. (Parafrasato)
- Sconosciuta n 2: Che bello, forse riuscirò a vestirmi in modo ancor più imbarazzante dell'ultima volta e a flirtare con qualche analfabeta funzionale. (Parafrasato).
- Tu: Perdonatemi ma questo non è il numero di mia madre. Il suo nuovo è 349 -------. Arrivederci.

Secondo episodio:

- Ex compagna di scuola con matrimonio prematuro e disoccupazione impenitente: Ciao amiche, mi sono permessa di inserirvi in questo piccolo gruppo, visto che tutte siete mie clienti e seguite il mio programma a pagamento per dimagrire. L'ho aperto perché così posso monitorarvi nella vostra dieta e darvi utili consigli a tempo perso.
- Tu: Ciao ex compagna. Sono Niccolò, e mi sa che per sbaglio mi hai aggiunto. [ smile di circostanza].
- Ex compagna: Ciao Niccolò, si scusa ho aggiunto più gente a caso che potevo. Comunque sia mi fa piacere se rimani. Se mi lasci una mail ti mando il programma completo, magari ti interessa. Lì non c'è scritto ma sui 280 euro al mese c'è uno sconto se porti un amico. Altrimenti ci vediamo presto per la cena di classe. Ora faccio il gruppo! [ Smile con occhi che piangono dalle risate].

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Terzo episodio:

- Sconosciuto (con foto profilo di Dolores Ibárruri): Salve, se sei in questo gruppo significa che mi hai lasciato il numero mentre volantinavo per l'incontro di Lotta Comunista. Ti scrivo perché sabato prossimo, alle 7,30 di mattina, tutti i tesserati si incontreranno per discutere della questione "uomo moderno e pseudocapitalismo nella prevendita degli omaggi per le discoteche che sembrano autogestite ma non lo sono e gli organizzatori vogliono solo scopare". Siete tutti invitati a partecipare e a far sentire la vostra voce.
- Tu: Perdonami ma non ricordo di averti mai incontrato in vita mia, sei sicuro di non aver sbagliato numero?
- Sconosciuto: Può darsi, a volte mi succede. Oppure le persone che fermo per strada mi danno il numero di amici che gli stanno sul cazzo. Comunque sia ti aspetto sabato mattina. Buona giornata.

GRUPPO PER IL REGALO A UN AMICO

Ed eccoci infine all'ultimo gruppo, che rappresenta la casistica occasionale di WhatsApp più gettonata: la classica chat temporanea in cui parteci con un singolo commento—per dare l'assenso al regalo—ma che ti riempie di notifiche per giorni interi, fino alla sera del compleanno o della laurea o del matrimonio dell'amico per cui è stato aperto.

Non puoi eliminarti dopo aver scritto che parteciperai e che renderai tutto il denaro proporzionale per il regalo alla persona che si incaricherà di andare ad acquistarlo, perché comunicheresti un disinteresse troppo maleducato e menefreghista. Quindi rimani, non leggendo mai la conversazione, e scrollandola a fine giornata per far scomparire il segnale di notifica. Alla fine al compleanno/laurea/matrimonio non ci vai, ma i soldi devi renderli ugualmente perché eri nella chat.

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