I tatuaggi dei campi rom di Belgrado

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I tatuaggi dei campi rom di Belgrado

Da quando ha iniziato a lavorare a un progetto di VICE sui campi rom di Belgrado, Alexandria Ajduković si è imbattuta in una grandissima varietà di tatuaggi. Così ha iniziato a fotografarli.

Da quando ha iniziato a lavorare a un progetto di VICE sui campi rom di Belgrado, la fotografa Alexandria Ajduković si è imbattuta in una grandissima varietà di tatuaggi.

Dal puntino sulla fronte a forme irriconoscibili passando per nomi ormai sbiaditi, a forza di vederli Alexandria ha iniziato a fotografarli, e il risultato sono le foto di questo post. Alcune sono state scattate a Mali Leskovac—il campo più grande di Belgrado, dove risiedono principalmente rom di origine kosovara—mentre altre arrivano da insediamenti più piccoli che ospitano anche solo 18 famiglie.

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Albina: Ramiz è il nome di mio marito. Il punto è stato un patto con mia madre. Ma non mi ha fatto per niente male.

Anđelina: Volevo tatuarmi il mio nome, Anđela. Ma faceva malissimo, così ho fermato tutto e ho scelto Ivan, che essendo più corto fa meno male. Ivan è il nome di mio figlio. Il dolore era insopportabile.

Emra: Ridvan è mio nipote, il figlio di mio fratello. Il tatuaggio l'ho pagato 70 euro.

Dževrija: Mirsad è il nome del mio ragazzo. Quando l'ho fatto non mi drogavo, ero normale. È stato fatto con ago e filo.

Dževrija.

Dževrija: È un tatuaggio del cavolo. Mi sono pentita non appena l'ho visto finito.

Dževrija.

Fitim: Me l'ha fatto un mio amico. Ora non vive più qui, sta in Germania. Cento euro in totale, per pitbull, stelle e tutto.

Fitim.

Emra: Enis è il figlio di un mio amico. Mi è costato 50 euro.

Emra: Nedžo invece è il nome di mio figlio, questo è costato un po' di più.

Perica: Sono di Sarajevo. Il tatuaggio non dovrebbe essere così, non è stato finito.

Perica: Me l'ha fatto un mio amico a Sarajevo.

Perica.

Jeton: Emina è il nome della mia ex moglie. Non mi ha fatto malissimo.

Femija: È il nome della mia ex moglie.

Femija: Atina è il nome della mia ragazza. Me l'ha fatto un uomo qui al campo.

Femija.

Tarzan e Murat: Sbrigati, che mia moglie è gelosa.

Tarzan: Questo sulla spalla ce l'ho da sei anni, ce l'hanno anche altre persone.

Il cane me lo sono tatuato perché mi piacciono gli animali.

Almira.

Almira: È il nome di mio figlio.