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reportage

Il mio primo appuntamento in un'ex base militare sovietica

Cosa c'è di piu romantico di un'ex base militare nucleare abbandonata?
Tutte le foto di Alex Hoban.

Sapevate che mi piace tanto, ma davvero tanto, visitare luoghi abbandonati? E che adoro l'abbandono post-industriale, per il modo in cui è carico di pathos dell'indifferenza ma allo stesso tempo fornisce un gioioso esempio del fascino dell'umanità per il nuovo? Be', viaggiare per il mondo alla ricerca di ammassi di acciaio arrugginito è un passatempo piuttosto solitario: ecco perché, quando ho deciso di fare un giro tra le fatiscenti rovine di Paldiski—un'ex base nucleare sovietica off limits—ho pensato di invitare qualcuno a venire con me. Qualcuno che potesse aiutarmi a provare che non sono il lupo solitario asessuato che credete, e che potesse fornire una nuova ed esaltante prospettiva del tipo, "Ma se l'è fatta?" al deprimente scenario dei miei reportage.

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Quindi, ecco Agni: una ragazza estone altissima che ho conosciuto circa due ore prima di scattare questa foto. Penso siate tutti d'accordo che il suo sorriso adorabile e il suo desiderio di esplorare i bunker nucleari della penisola baltica con degli sconosciuti siano una fantastica combinazione.

Durante i suoi anni d'oro, Paldiski era la più grande struttura del suo genere nell'intera Unione Sovietica. Più di 16000 tra uomini e donne lavoravano qui, sotto giuramento di segretezza, per costruire sottomarini nucleari e addestrare gli ufficiali della Marina. Le recinzioni di filo spinato che circondavano la città—sorvegliate da pattuglie armate—sono state abbattute soltanto nel 1994, dopo che l'ultima nave militare russa era salpata. Se questo non è un paesaggio che urla "afrodisiaco" allora dopotutto non sono il Casanova dell'esplorazione urbana che credevo, ma solo uno che deve andarsi a noleggiare What women want e imparare a fare ditalini.

Oggi circa 4000 persone vivono ancora a Paldiski, a un'ora di cammino dai resti del complesso militare. Vivono in edifici carini come questo:

Hanno un forte senso della comunità…

…e non sono per niente preoccupati che il Fido nucleare che continua a disseppellire ossa in giardino possa un giorno far nascere bambini con dita in più o capaci di sparare raggi laser dagli occhi.

L'accesso del mondo esterno è consentito dalla umile linea ferroviaria (che è fantastica per trasportare schiavi, uranio, armi, ecc.). Quindi sapevo che seguendo questo sentiero ci saremmo ritrovati in qualche angolo sperduto e selvaggio in cui solo i più coraggiosi mettono piede. E dato che, a quanto so, le ragazze amano i tipi coraggiosi, ho pensato che in questo modo Agni sarebbe stata mia, mia, solo mia!

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Il primo mucchio di mattoni e vetri rotti dall'aspetto triste in cui ci siamo imbattuti è questa ex caserma, che avevano deciso di proteggere dalle intrusioni dei coraggiosi trasgressori con un sottile nastro di plastica, che ho tolto di mezzo in un quasi esplicito atto di virilità.

L'interno era abbastanza noioso.

"Di sicuro qualcuno prima di noi è rimasto a bocca aperta", ho detto ad Agni. Lei non ha riso.

Nella vecchia mensa, Agni ha fatto finta di servirmi il pranzo, riportandomi all'innocenza dei miei anni di scuola. Improvvisamente avevo di nuovo dieci anni, e mi strusciavo su un cuscino mentre quella tipa interessante dei cartoni animati girava attorno a Roger Rabbit. Ci eravamo appena conosciuti, ma sembrava che io e Agni stessimo legando velocemente.

Sfortunatamente, questa era l'unica camera libera.

Forse ci sarebbe andata meglio nella vecchia accademia navale, presidiata ora da una rumorosa centrale eolica.

In quel momento mi sono sentito un mezzo maniaco.

Ma c'è qualcosa nei mucchi di pannelli ondulati che mi fa bollire il sangue nelle vene.

Anche Agni sembrava eccitata mentre mi guidava attraverso le macerie, come il Coniglio Nero di Inlé ne La collina dei conigli.

Alla fine siamo arrivati davanti a questo strano mosaico, di cui faticavo a comprendere il significato. Alla fine dell'arcobaleno c'è una nave da guerra sovietica pronta a spedirti in orbita?

Poi abbiamo trovato questa torre di vedetta. Come torretta non era granché, ma Agni sembrava molto colpita quindi ho finto entusiasmo anche se dentro di me bramavo la base spaziale futuristica di Kochi.

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Là dentro era buio pesto, quindi abbiamo usato il flash della fotocamera per illuminare il nostro cammino. Ero quasi sicuro che ci sarebbe stato qualche spintone scherzoso al buio tra me e Agni. Se fosse scoppiata una guerra nucleare mondiale in quel momento, noi saremmo stati gli unici a sopravvivere: toccava a noi due ripopolare la Terra.

Nella tranquillità dell'ufficio del comandante ci siamo preparati a fare quello che fanno gli amanti. Nella capanna abbiamo parlato della nostra infanzia…

…riso delle nostre relazioni passate nella jacuzzi…

…ci siamo scambiati sguardi di intesa nella sauna.

Poi Agni mi ha fatto aspettare in questa stanza mentre lei si cambiava, l'ho aspettata qui. Perfino la stanza sembrava desiderare un po' d'azione. E poi…

Wow Agni, bel vestito! Dove l'hai preso?

Stranamente, Agni voleva smetterla di passeggiare tra le rovine dell'Unione Sovietica e spendere le successive due ora a fare un servizio fotografico. E dato che sono un rammollito, non ho saputo dirle di no.

E questo in pratica è tutto. È bellissima, vero? Non siete super invidiosi di me perché ho passato la giornata con lei?

Mi restano pur sempre le mie amate macerie.