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A8N3: Propensione al bere

Il potere del copricapo

Adam Parfrey sa tutto quel che c’è da sapere sugli svitati delle società segrete.

Immagini di archivio per gentile concessione di Adam Parfrey Memorabilia che esaltano i pregi (da sinistra, in senso orario) dell’essere ritualmente picchiato, annegato e segato a metà, al fine di provare la propria lealtà alla loggia. Il mio rapporto con la massoneria ha avuto inizio il giorno in cui sono venuto al mondo, per merito di mio nonno. In gioventù aveva fatto parte di una loggia massonica di Liverpool dalla quale era poi uscito, voltando le spalle al gruppo e alle sue attività. Il motivo principale del suo abbandono fu mia nonna. Le donne, per regolamento, non potevano sapere nulla delle riunioni. Ma parte della famiglia di mio nonno era collegata ai massoni, e dopo il suo allontanamento questa tagliò i rapporti con la coppia, facendo sì che io, a decenni di distanza, mi ritrovi con un mucchio di parenti di cui non so nulla.

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Conoscerli mi renderebbe più felice? Avrei più successo? Probabilmente no. I miei nonni venivano dallo Wirral, una zona vicino a Liverpool i cui abitanti non mi sono mai stati particolarmente simpatici. Ciò che mi piace di questa storia è che mio nonno scelse l’amore, dicendo per sempre addio alle bevute in compagnia di poliziotti e avvocati dai copricapi buffi, intenti a coccolare scheletri o a fare qualsiasi altra cosa sia richiesta per avere successo all’interno di una società super segreta. O l’amore, o, meno idealisticamente, la minaccia delle ire di mia nonna, che in alcune occasioni sapeva essere una vera belva. L’alto grado di lealtà e le altre norme cui si deve sottostare per entrare a far parte di logge massoniche e altre società segrete hanno sempre esercitato un certo fascino su di me. Ma il mio livello di interesse non è assolutamente paragonabile a quello dell’editore e scrittore americano Adam Parfrey. Fondatore e proprietario della casa editrice Feral House, Adam ha passato gli ultimi vent’anni ad accumulare una collezione di chincaglierie massoniche e, insieme a Craig Heimbichner, ha appena ultimato un libro sull’argomento: Ritual America: Secret Brotherhoods and Their Influence on American Society. VICE ha avuto la fortuna di ottenere alcune immagini del volume in anteprima, insieme a un colloquio con Adam in cui si è parlato della sua ossessione per la massoneria e le altre società. Vice: Nel libro sostiene che al culmine di popolarità del fenomeno, un americano su tre apparteneva a una qualche società segreta. Mi sembra pazzesco. Come sono cambiate le cose oggi?
Adam Parfrey: Quella statistica viene da due fonti distinte. Un’enciclopedia delle società fraterne datata 1898 e un libro più recente, dal titolo Fraternal Organizations. Sembra folle, ma non lo è, perché queste società rispondevano a necessità primarie per la gente dell’epoca: assicurazioni mediche, reti sociali, divertimenti e luoghi per distrarsi dagli impegni familiari dandoci dentro con gli alcolici.

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Ha mai fatto parte di una società segreta?
Il mio amico texano Bruce Webb e la moglie Julie gestiscono una galleria piena di materiale proveniente da società segrete che hanno chiuso i battenti. Bruce mi ha incoraggiato a unirmi agli Odd Fellows, e così ho partecipato alla cerimonia di iniziazione nella loro tenuta a Waxahachie, in Texas. Devo ammettere di aver dimenticato la parola segreta e la stretta di mano. Cos’altro bisogna fare per unirsi agli Odd Fellows?
Il “rito di iniziazione” prevede l’esposizione di uno sciocco scheletro chiuso in una bara. È una sorta di monito: ti resta poco da vivere, quindi faresti meglio a entrare in una società che, almeno in teoria, si possa occupare di te. In passato, a causa della sua amicizia con il compianto Anton LaVey, ha avuto a che fare con la Chiesa di Satana. Cosa la differenzia dalle società massoniche?
Anton diceva che la Chiesa di Satana era parzialmente ispirata a idee e rituali propri della massoneria. Ma per tutto il tempo in cui ci frequentammo non ebbi mai l’occasione di vederlo condurre una qualche “cerimonia”, eccetto per l’uso di organi e sintetizzatori. È importante ricordare che la massoneria è alla radice di centinaia di sette indipendenti—vale lo stesso principio per cui il programma in 12 passi degli Alcolisti Anonimi è impiegato da altri gruppi.
Questo disegno, raffigurante un rito di iniziazione, che forse non assomigliano granché ai rituali massonici odierni. Che importanza crede abbiano questi uomini e i loro copricapi nella società di oggi?
La massoneria è ancora importante nella polizia e nell’esercito, ma lo è meno nella vita di tutti i giorni. Craig Heimbichner e io riteniamo che il fenomeno sia talmente radicato nella cultura americana che oggi è raro dover passare attraverso i vecchi rituali e i legami di appartenenza. In altre parole, chi ha instaurato la massoneria come mezzo di controllo ha avuto un tale successo da non aver più bisogno di nuovi adepti. Ma di questi tempi, non sono gli Illuminati a governare il mondo?
Gli Illuminati sono nati come organizzazione anti-cattolica e anti-monarchica in un momento in cui prese di posizione come queste potevano portarti al cappio. Provo molto rispetto per l’organizzazione originaria, nata dall’idea di Adam Weishaupt. Oggi però, si ritiene che gli Illuminati siano una setta satanica composta da ladri e assassini accoppiatisi con extraterrestri rettiliani. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro? Perché proprio ora? Spesso i retroscena sono importanti quanto le opere stesse, se non di più.
Le cospirazioni hanno sempre attirato il mio interesse—la Process Church, il caso Manson, mi riferisco a queste cose. Ho iniziato a interrogarmi sulle società massoniche e gli “ordini”, chiedendomi quale diavolo fosse il rapporto tra i segreti, le parate e l’abbigliamento così singolare. Mi sono avvicinato alla letteratura sulla cospirazione e alla linea ufficiale (da “Camere di Commercio”, come mi piace dire), fornita dai vari gruppi. Quel che ho scoperto è che la realtà è ancora più strana di quanto ci si aspetterebbe.

Le immagini sono incredibili. Da dove provengono?
Dalla mia collezione. Sono per lo più cose trovate qua e là su eBay, ma anche presso rivenditori di libri usati e amici. Sono vent’anni che le raccolgo. Il processo di lavorazione è stato lungo, perché era venuto fuori un bel po’ di materiale. Ho dovuto ridurlo sensibilmente. Volevo inserire 4.000 fotografie, ma alla fine mi sono arreso e ne ho scelte solo 400. Quali sono le sue preferite?
Inizialmente mi sono concentrato sull’ossessione degli Shriners per i bambini storpi, fotografando i clown dell’ordine intenti a terrorizzare i piccoli ricoverati negli ospedali. Al contempo, mi sono interessato ai rituali del Klan e alla visione nazista che univa massoni ed ebrei in un unico “nefando complotto.” Ho lavorato sul libro per un decennio o più. La mia ossessione per le fratellanze mi ha portato a raccogliere libri, riviste, giornali, cartoline, foto, bandiere, dipinti, manifesti, bottiglie di liquori e strani aggeggi di iniziazione. Di tutto, insomma. Poi è arrivato Dan Brown con quei cacchio di libri, spingendo gli editori a pubblicare migliaia di altri libri sulla società segrete. E un migliaio di speciali TV dai titoli improponibili, tipo “I segreti degli alieni delle SS: Dal Vaticano alla Casa Bianca”.
Dio santo, ci sono talmente tante ristampe di roba esoterica, teorie del cazzo e ottusità anti-cospirazioniste messe in campo dagli stessi membri delle fratellanze. Ciò che mi ha realmente aiutato a rimanere concentrato sul libro è stata la quantità di immondizia sfornata dall’editoria. Ritual America: Secret Brotherhoods and Their Influence on American Society è edito da Feral House.