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Attualità

Come sono diventato un meme

Vi capita mai di chiedervi chi sono le persone che compaiono come sfondo nei meme e nelle foto d'archivio? Il mio amico Claudio lo è diventato suo malgrado, così l'ho contatto per farmi raccontare cosa si prova.

Immagine via

Vi capita mai di chiedervi chi sono, cosa pensano e che vite fanno le persone che compaiono come sfondo nelle foto d'archivio o nei meme che vedete su Facebook? Se la risposta è no, non preoccupatevi: siete in buona compagnia. Fino a qualche anno fa, del resto, anche io non mi ero mai posto il problema.

In molti casi, diamo semplicemente per scontato che quelle persone siano nelle foto perché è il loro lavoro. Ma anche quando è effettivamente il loro lavoro, le cose non sono così semplici. In un articolo dell'anno scorso, una ex modella di stock photo ha descritto questa condizione definendola "alienante" per il fatto che non ha alcun controllo sul modo in cui viene utilizzata la sua immagine. Ha raccontato che vedere le sue foto in giro la faceva sentire "invidiosa di una versione inesistente di me stessa, più giovane e più felice." Qualche tempo prima, un'altra modella si era lamentata pubblicamente dopo che un suo scatto a tema "inverno e indisposizioni" era stato utilizzato dal Guardian per illustrare un articolo sul fetish per le orge con uomini obesi.

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Da parte mia, ho compreso tutto questo qualche tempo fa, quando due ragazzi che conosco, Claudio e Diana [i nomi sono stati modificati per tutelare la privacy], sono diventati loro malgrado i personaggi di un "meme". In realtà, la storia di come questo è avvenuto è piuttosto semplice: all'epoca stavano insieme, si erano fatti una foto, la foto era bella, lei l'aveva messa sul suo Flickr e qualcuno l'ha presa e postata su Facebook accompagnata da frasi smielate sul vero amore.

Da lì, la foto ha iniziato a girare—cosa che ha continuato a fare in tutti questi anni. Adesso, cercandola su Google immagini escono fuori svariate pagine di risultati, che comprendono siti spagnoli, rumeni e russi. È finita anche su YouTube, a illustrare diversi video di canzoni d'amore.

Un video di "Il mio giorno più bello nel mondo" di Francesco Renga. Quelli nell'anteprima—nonché da 0.55 a 1.22—sono Claudio e Diana.

"Non mi ricordo di preciso com'è successo," mi ha detto Claudio quando gli ho telefonato per parlare di questa storia, "perché appunto è passato un po' di tempo. Mi ricordo che altre foto di Diana erano state usate allo stesso modo, postate in questi gruppi Facebook che facevano link smielati e cose del genere. Lei era andata proprio a chiedere di smettere di usare le sue foto, dicendo che altrimenti sarebbe ricorsa a vie legali."

Nonostante questo, però, non sono riusciti a cancellare definitivamente la foto da internet, e nell'ultimo periodo questa ha ripreso a girare su Facebook. Qualche giorno fa mi è capitato di rivederla, condivisa da Fanpage Spettacolo—una pagina con 1,5 milioni di fan—e accompagnata dalla frase "L'attrazione mentale è molto più forte di quella fisica. Di una mente non ti liberi neanche quando chiudi gli occhi." Nel momento in cui scrivo ha ottenuto circa 10mila like e più di 12mila condivisioni—e mi fa molto ridere pensare che in Italia ci siano oltre 12 mila persone che hanno condiviso Claudio e Diana sulle loro bacheche.

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"Sì, l'ho vista anche io l'altro giorno," mi ha detto Claudio al telefono. "È pazzesco che siano arrivati a trovare una foto del genere, perché non è che se scrivi su Google 'foto amore' o 'coppia felice' la trovi. Infatti ci sono rimasto un po' così, anche perché non ce l'ho più nemmeno io."

L'anonimato totale dei soggetti di questi scatti fa parte della natura stessa delle foto, usate come mero supporto grafico per illustrare o veicolare un messaggio del tutto indipendente dalle persone fotografate, che sono solo delle personificazioni di un significato. Ma questo non significa che esse non abbiano una loro individualità, delle vite.

"La cosa divertente è che chi fa queste cose non va a pensare che le persone nelle foto siano persone vere," mi ha detto Claudio quando ne abbiamo parlato. "Chi ha fatto questo meme non ha pensato che sono effettivamente una persona, che avrei potuto vederlo ed esserne magari infastidito. Sai quanti meme con foto esistono? Nessuno pensa mai alle persone fotografate," mi ha detto.

A quanto pare non ci pensa nemmeno chi le persone nelle foto le conosce bene. "Alcuni miei amici a cui ho fatto vedere la foto mi hanno detto, 'Non è possibile! Non ci credo! Ma quello sei tu!'," mi detto ancora Claudio. "Ma altri non mi riconoscono, perché come ho già detto la gente non ci pensa nemmeno. Per farti un esempio, io quella foto [la versione di Fanpage Spettacolo] l'ho condivisa sul mio profilo, ma sono certo che non tutti i miei amici di Facebook hanno capito che l'ho condivisa perché ci sono io. Sono sicuro che c'è gente che pensa che l'abbia condivisa perché mi piace la frase."

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Quando gli ho chiesto se avesse mai pensato di prendere provvedimenti mi ha risposto di sì, aggiungendo che poi non era andato avanti perché sarebbe stato inutile. "All'epoca avevo pensato di andare da un avvocato e fare qualcosa," mi ha detto, "ma poi mi avevano detto che sarebbe stata una perdita di tempo e di soldi e ho deciso di lasciar perdere, anche perché non me ne frega più di tanto."

Il fatto che a Claudio sembri non importare che la sua immagine sia usata in quel modo mi ha sorpreso parecchio—penso che al suo posto avrei reagito in modo molto diverso. "Se vogliamo mi fa anche un po' piacere, nel senso che il significato che esprime non è qualcosa di negativo, la foto è bella e quindi insomma non è una cosa brutta," mi ha detto, quando gli ho chiesto di spiegarmi il perché di questo suo disinteresse. "Fosse stata un'altra foto, magari mi sarebbero girati i coglioni. Ma dato che è una foto mia e della mia ex ragazza, in un momento bello… Ovvio, mi dà un po' fastidio la frasetta del cazzo che c'è sopra, ma va be'."

Del resto, forse questo atteggiamento è anche l'unico che ha senso avere nei confronti della cosa. Molte delle persone che per qualche motivo sono diventate dei meme sono riuscite a sfruttare a loro vantaggio la vitalità della propria immagine, riuscendo in alcuni casi anche a guadagnarci dei soldi.

Il caso di Claudio e Diana, però, è diverso—a metà tra questo e quello dei modelli di stock photo. Per quanta diffusione abbia avuto la foto, infatti, in essa loro non sono che delle figure sullo sfondo—è la foto in sé ad essere diventata una specie di meme, non le loro due figure. Ma forse è meglio così: almeno loro sono finiti solo sulle bacheche di qualche coppietta innamorata e non sono stati derisi dal mondo intero, com'è capitato a lui.

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