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Il medico che crede di poter vivere fino a 150 anni prendendo ogni giorno 100 medicine diverse

Le ricerche sulla possibilità di prolungare la vita umana hanno coinvolto moltissimi studiosi. Uno di questi, il dottor Alex Zhavoronkov, crede che sia possibile vivere fino a 150 anni, e per farlo prende ogni giorno centinaia di pastiglie.

Il dottor Alex Zhavoronkov (Tutte le foto per gentile concessione di Alex Zhavoronkov)

Bisogna ammetterlo: l'idea che si possa prolungare oltre un certo limite la vita umana suona un tantino presuntuosa. Anche se i ricercatori che si occupano dell'argomento sono convinti che la morte possa essere "sconfitta," quest'ultima per il momento continua a fare il suo mestiere in modo preciso ed efficace. E anche se riuscissimo a posticipare un po' la fine, a che scopo? Raggiunti i 115 anni, probabilmente ci troveremmo a vivere una vita ben poco attiva.

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Eppure tutte queste considerazioni non sembrano frenare miliardari come Larry Ellison e Peter Thiel, che continuano a investire un sacco di soldi nelle ricerche sulla lotta all'invecchiamento. O gestori di fondi d'investimento come Joon Yun, che ha messo in palio un milione di dollari sfidando gli scienziati a "decodificare il codice della vita."

Un ricercatore in particolare, il dottor Alex Zhavoronkov, crede sia possibile vivere fino a 150 anni. Ha scommesso che supererà il record mondiale, che attualmente è 122 anni, e per farlo prende 100 pillole al giorno e monitora continuamente la biochimica del suo sangue. È il direttore della Biogerontology Research Foundation, una fondazione di ricerca cons sede nel Regno Unito, ha una sua casa farmaceutica, Insilico Medicine, ed è autore del libro The Ageless Generation.

Ho parlato con lui delle sue abitudini, di Dio e dei videogiochi a cui giocherà durante i decenni di vita extra che spera di ottenere.

VICE: Ciao Alex. A che punto sei con la tua ricerca sulla longevità, o sul prolungamento dell'aspettativa di vita?
Dott. Alex Zhavoronkov: Per fare un paragone, sono al punto a cui si era negli anni Settanta con l'informatica o negli anni Ottanta con internet. Le basi ci sono, si tratta solo di svilupparle e sperimentare con coraggio. Pensa a Ray Kurzweil, che un tempo era noto per le sue idee futuristiche e adesso è ai vertici di Google. E in questo periodo proprio Google, tramite Calico, la sua azienda di biotecnologie, sta investendo molto nelle ricerche sul prolungamento dell'aspettativa di vita.

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Quali sono i metodi più efficaci per vivere più a lungo?
Una dieta più bilanciata e un maggiore esercizio fisico non prolungano l'aspettativa di vita in modo significativo, ma possono portare a miglioramenti marginali. I farmaci con proprietà geroprotettive non ti rendono immortale, ma possono estendere significativamente le tue aspettative di vita. Abbiamo conoscenze sempre maggiori sulle proprietà dei geroprotettori—farmaci che intervengono sulle cause alla radice dell'invecchiamento e sulle patologie legate all'età.

Come funzionano i geroprotettori?
Alcuni rallentano il metabolismo, altri attivano la risposta allo stress e riparano alcuni meccanismi biologici, altri ancora riducono i danni accumulati. Ma queste sono solo le conoscenze di cui disponiamo al momento. Il prossimo passo sarà la medicina rigenerativa—terapie cellulari avanzate, tessuti e organi sviluppati in laboratorio, medicinali che riprogrammano le cellule per indurre processi di rigenerazione cellulare. Tra 10 o 15 anni ci saranno delle terapie che andranno ad agire sul materiale genetico, per renderlo sempre più resistente agli effetti dell'invecchiamento.

Tu prendi 100 medicine diverse ogni giorno—di cosa si tratta?
Non voglio entrare troppo nei dettagli, perché non voglio che i lettori comincino a prenderle senza sapere nulla a riguardo, senza un'adeguata conoscenza di come personalizzare la propria terapia e senza un continuo monitoraggio del proprio sangue e delle cellule.

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Prendi anche un sacco di vitamine e integratori: come li distribuisci durante il giorno?
Sì, prima di pranzo prendo diverse pillole che compensano l'assunzione calorica. Dopo pranzo ne prendo altre e altre ancora alla sera, per recuperare velocemente durante il tempo piuttosto breve che dedico al sonno. Molte delle pillole che prendo—il 90 percento, probabilmente—sono farmaci da banco, integratori, vitamine e minerali, che assumo in grandi dosi. Ne prendo così tante per saturare il mio organismo e assicurarmi che arrivino dove ce n'è bisogno.

E per quanto riguarda il restante 10 percento?
Il restante 10 percento è composto da farmaci su prescrizione o non ancora disponibili al pubblico. Per cui c'è un elemento di auto-sperimentazione. Devo ammettere che in diversi casi questo mi si è ritorto contro e ho dovuto riaggiustare tutto. Ho molti amici medici ed ematologi che mi aiutano a interpretare i risultati dei test e degli esami del sangue a cui mi sottopongo regolarmente e che mi dicono se sto esagerando con qualcosa.

In assoluto, quanti anni si può vivere?
A mio parere, 150 anni è un traguardo raggiungibile. Il record, attualmente, è 122 anni e mezzo. Se decidessero di provarci, alcune persone che oggi hanno 60 o 70 anni potrebbero batterlo. A livello psicologico, pensiamo all'invecchiamento come a un sollievo, a un riposo, a un declino naturale, e cerchiamo conforto nella filosofia o nella religione. Ma le persone che si divertono, che sentono di avere ancora molto da fare e che vogliono cambiare le cose—quelle persone vogliono vivere più a lungo. Non vogliono invecchiare. Ci vuole un cambiamento di mentalità.

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Stai dicendo che possiamo arrivare a quell'età senza problemi di salute?
Per me l'invecchiamento è una malattia, una malattia complessa e con molti fattori scatenanti, ma comunque curabile. Dovrebbe essere classificato come una malattia. In teoria, possiamo rimanere in salute tutta la vita. Da qualunque punto di vista si guardi la questione, penso sia giusto tentare di rimuovere il dolore e la sofferenza dalla vecchiaia.

Come ti mantieni attivo in prospettiva dei decennio in più che vivrai durante la tua vecchiaia?
Personalmente, mi piace spingermi un po' in là ogni anno che passa. Per questo ho deciso di aspettare a farmi una famiglia. Nemmeno la ricchezza materiale mi interessa. Questi eventi—il metter su famiglia e il raggiungere il benessere economico—scatenano una risposta psicologica. Ti rilassi e stai meno attento a evitare i rischi.

Ma un sacco di gente sostiene che avere dei figli sia fonte di gioia e felicità.
È una scelta personale. Io la vedo come una distrazione dal mio lavoro. Non ho ancora raggiunto obiettivi importanti. Non me la sento ancora di prendermi la responsabilità di un figlio, e non voglio nessun elemento che mi esponga a rischi o mi renda interessato all'acquisire un benessere materiale.

Credi che una vita più lunga renderebbe le persone più razionali e più capaci di organizzare meglio le loro vite?
Sì, certo. Il valore della vita aumenta. Se tu avessi 200 anni davanti a te, probabilmente sapresti che hai più tempo per provare le cose, per farti una cultura, per fare programmi e tutto il resto. Credo anche che adesso la vita sia più divertente di una volta, per via di tutta la tecnologia e di tutto l'intrattenimento che abbiamo a disposizione.

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Ma una vita più lunga sarebbe davvero più interessante? Non diventerebbe un po' noiosa e ripetitiva?
A chi mi dice che una vita più lunga non vuol dire per forza una vita più interessante, rispondo di provare un videogioco di quelli davvero appassionante. Non sto parlando di Angry Birds. Prova un videogioco come Fallout o Assassin's Creed e capirai quanto può essere divertente la vita.

Ma alla fin fine, qual è lo scopo? Che senso ha vivere una vita più lunga?
Be', pensa agli atleti, che si pongono sempre degli obiettivi. Che senso hanno, alla fin fine, le Olimpiadi? Si tratta di domande filosofiche a cui non è facile dare risposta. Ma vivere più a lungo ci permetterebbe di esplorare meglio il mondo e di capire più cose. Se oggi avessimo ancora tra noi Albert Einstein, Isaac Newton o Alan Turing, il mondo sarebbe un posto migliore, perché ci sarebbero più geni. Dobbiamo far sì che i geni vivano più a lungo.

La religione esiste per aiutarci ad accettare la nostra mortalità. Essere ossessionati da una vita più lunga non significa voler ritardare sempre di più o rifiutare del tutto di accettare l'esistenza della morte?
La spiegazione scientifica a tutte le religioni è che si sono sviluppate per aiutarci a convivere con la morte. Io stesso un tempo ero un cristiano devoto, ma da quando mi occupo di scienza ho dovuto rinunciare ad alcune cose. Non voglio offendere nessuno. La gente è libera di credere in qualsiasi cosa. Una maggiore aspettativa di vita significa anche che le persone avranno più tempo per avvicinarsi a Dio, se è questo che vogliono.

Grazie, Alex.

Segui Adam Forrest su Twitter: @adamtomforrest