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A Day with the Family Day Family

Un giorno con i fan di Benedetto XVI al Family Day di Milano.

Questo week end Sua Santità Benedetto XVI è venuto a rischiarare di beatitudine gli inferi gironi della città di Milano, in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, e la città si è prestata ad accoglierlo con tutte le misure di sicurezza di solito riservate alle manifestazioni studentesche del 12 dicembre (dall’analogo slogan: Pinelli Santo Subito).

Lo scorso sabato, nell'ambito dell'incontro di Papa Benedetto con le famiglie, circa un milione di cattolici si è riunito al campovolo di Bresso. Non potendo lasciare senza voce questa grossa fetta di umanità, anche noi abbiamo pellegrinato con il nostro bagaglio di peccati fino alla periferia di Milano e messo alla prova la fede (degli altri), sperando magari nell’indulgenza plenaria promessa dal Papa.

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Non sappiamo se ci sia stata concessa, ma di sicuro la quantità di polvere che abbiamo respirato e i martellanti Halleluja che abbiamo udito hanno fatto di noi degli agnelli immolati sull’altare del giornalismo d’assalto.

Francesco, 18 anni, dall'Abruzzo

Come mai qui?

Siamo venuti con il gruppo famiglie della parrocchia.

E come ti sei avvicinato alla fede?

Nonna era molto credente. Poi, ho una famiglia sana con principi ferrei.

Cosa ti differenzia da uno che non crede?

Io penso che oltre alla vita c’è qualcosa di più grande. Su alcune cose della chiesa cattolica non sono d’accordo, per esempio con la limitazione all’uso del preservativo, citando proprio i Club Dogo, voi siete di Milano, “anche se io e mia madre litighiamo per il grano vieta il preservativo condanna il dio denaro, senza il cash non ci vivo senza il primo mi ammalo.”

Giusto.

Claudio, 45 anni, Milano

Ciao, come ti chiami?

Claudio, lavoro al comune di Milano da vent’anni, ho 45 anni e lavoro nei servizi del Comune.

OK. Quindi sei qui per lavoro?

E per fede, perché credo.

Come ti sei avvicinato alla fede?

Facendo i vari sacramenti.

E cosa ne pensi di questo Papa?

Guarda ti dico la verità, ho 45 anni e ho conosciuto Papa Wojtyla quando scambiavo ancora le figurine con gli amici. Ratzinger è tedesco, nulla di male certo, però Papa Wojtyla era…

Polacco.

Era polacco, ecco. Era il nostro Papa. Nulla contro la religione, è un evento importante ma preferivo che i soldi della parata li davano a Reggio Emilia, a quelli del terremoto, e lo dico da dipendente del comune di Milano, non dovrei lo so.

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Cosa altro puoi dirci?

È un evento grosso, arriveranno un milione e mezzo di persone. Ieri ero in Piazza del Duomo perché lavoravo come autista-fattorino del comune di Milano. Il Papa è arrivato alle 17.30, c’ha tutta un’area riservata dell’arcivescovado, so tutto, sono preparatissimo.

E ti ha fatto effetto vedere il Papa?

L’importante sono la pace e l’uguaglianza, al di là di tutte le religioni—io ho amici musulmani, di tutti le religioni, buddisti italiani, l’importante è essere civili, religiosi.

Cosa ne pensi delle linee della Chiesa riguardo all’attualità? Contraccezione, omosessuali?

Ci dovrebbero essere le case chiuse. E poi c’è posto per tutti. È giusto che gay, promiscui, omosessuali e donne abbiano la loro libertà, l’importante è avere una compagna o un compagno che ti ama.

Secondo te è un po’ strumentalizzata la parola di Dio?

Da quando son nato, e ho 45 anni, penso che Dio è uno solo al mondo, il problema è che la gente non ha ancora capito che Dio è una cosa e la Chiesa un'altra. Poi quando la Chiesa si mette in mezzo alla politica è la fine.

Quindi l’IMU devono pagarlo.

Per forza. [Ci pensa un attimo] Ma in Italia non sarà mai come in Olanda e Germania—io davvero ho girato mezzo mondo—non ci saranno mai le case chiuse. Le case chiuse ti portano soldi, è il mestiere più vecchio del mondo, i bambini non vengono lasciati in mezzo alla strada. Come stanno adesso le cose non va bene.

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C’è padre George?

C’è padre Ralph, quello di Uccelli di Rovo, così ho sentito. Quando io ero ragazzino era andata in onda questa soap opera con questa Maggie fantastica, bellissima mora… Sai i preti o le suore sono come noi, carne e ossa. Sai, capita anche a me di… Quando sto in ufficio con una collega sette ore… Ero sposato, ora non lo sono più, magari la Chiesa non è d’accordo.

Martino, 27 anni, Milano.

Martino ha insistito che non si sarebbe fatto fotografare senza di me, ma poi ha rimbalzato il mio invito a rinnegare la propria fede e uscire a cena.

Cosa fai nella vita?

Al momento niente perché mi sono appena laureato, andrò negli Stati Uniti a fare un master all’Università di Notre Dame, in Indiana.

Come ti sei avvicinato alla fede?

Sono del movimento di Comunione e Liberazione, i miei genitori ne facevano parte.

Cosa ti piace del movimento?

Siamo ragazzi gioiosi, anche chi si trova ad affrontare un sacco di problemi.

L’abbiamo notato, all’ingresso c’era un ragazzo che diceva “ciao” a tutti con un entusiasmo che nemmeno la speed.

Sì sì, non siamo tutti così, però è vero.

Cosa ne pensi di questo Papa?

Ratzinger? Benedettone? Dai preti pedofili in poi gliene sono successe di tutti i colori, eppure resta l’emblema della certezza cristiana. Ieri in Duomo è stato impressionante, era come se riconoscesse l’abbraccio della gente come l’abbraccio di Gesù.

Ma voi conoscete qualcuno dell’Opus Dei? O i Papa boys?

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L’Opus Dei no, assolutamente no. I Papa boys non sanno l’italiano, sono solo polacchi e tamburellano.

Agostino e Caterina, 22 e 24 anni, Milano

Agostino e Caterina, 22 e 23 anni, non amano i giornalisti, i non cristiani e gli omosessuali. Però, a quanto pare, gli piace Pasolini. Non hanno voluto essere fotografati; sono là tra la folla che se ne vanno.

Quanto è importante la fede nelle vostre vite?

C: Molto, sempre.

Fate parte di qualche movimento?

C: Sì, Comunione e Liberazione.

Siete tantissimi, parliamo di attualità, volete? Cosa ne pensate di Formigoni?

A: Ecco, sempre le stesse domande. Il problema è che non vi frega di niente, voi giornalisti rovinate il mondo, siete una razza schifosa.

Grazie. Torniamo all’evento quindi, cosa ne pensate di questa manifestazione?

C: È bellissima, l’unità tra le persone è una delle forme più esplicite che rendono carne a quello che si vive.

Cosa ne pensate di quello che dice la Chiesa sull’omosessualità?

A: La famiglia è uomo donna. Il problema è che i ricchioni [Caterina ridacchia] —scusa, gli omosessuali—hanno iniziato a farsi avanti. Gli omosessuali intelligenti non rompono il cazzo, se capiste veramente il vostro idolo Pasolini lo sapreste.

C: Se siamo fatti così ci sarà un motivo.

A: Poi io non sono contro agli omosessuali.

C: La realtà è che gli omosessuali hanno un problema.

Io sono omosessuale, che problema ho?

C: Che sei contro natura.

Perché?

C: Perché è contro natura, perché l’uomo non è fatto per stare con altri uomini, e io non sono fatta per stare con un’altra donna. Mi farebbe schifo.

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E se aveste un figlio gay?

A: L’educazione ti porta a essere quello che sei.

Quindi tu educheresti tuo figlio a non essere gay?

A: È tutta una questione di educazione.

Fabio, 19 anni, Cinisello

Sei di Cinisello. Hanno messo i cecchini anche sul tetto di casa tua?

No.

Vai a messa tutte le domeniche?

Vorrei ma non riesco a svegliarmi la mattina.

E Gesù che figura è nella tua vita?

È un esempio morale, ma in questo momento non ne tengo molto conto perché sto facendo la maturità e sono un po' a pezzi.

Daniele 26 anni e Giacomo 23, dalla Brianza

Siete qua con…?

Siamo qua in tre oratori gemellati con Montesilvano in Abruzzo. Noi siamo educatori dell’oratorio.

Come è nata la vostra fede?

D: Io ho una famiglia credente, e mi hanno introdotto alla vita in parrocchia.

G: Io vengo da una famiglia cristiana, alle medie ho frequentato i salesiani, durante il liceo la mia fede è stata messa alla prova da insegnanti che facevano aperta professione di ateismo, e questo mi ha danneggiato. Ho vacillato. Ma da quel momento non ho più dubitato, diciamo che è stata una grazia.

Chi è per te Gesù?

G: Cerco di confidarmi con Gesù, ma non è sempre facile. Dovrei fidarmi di più del suo giudizio perché anche di fronte al peccato, esiste la misericordia della confessione. Dovrei imparare ad accettare di più l’azione dello spirito. Ma arrivare a capire che il bene passa per la grazia di Dio non è facile.

La fede vi ha mai ostacolato nella vita di tutti i giorni?

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G: Sì, ma se fossi stato più umile di fronte allo spirito santo e meno fariseo… Sì, meno fariseo, non avrei incontrato queste difficoltà. Per troppo tempo ho creduto di essere bravo solo perché seguace di Cristo, senza una vera ascesi personale. È stato un errore, il cristianesimo è accogliere il messaggio di Cristo salvatore, senza protagonismi.

Molti ragazzi considerano le linee del cattolicesimo su aborto e queste cose come un po’ limitanti.

G: Be’, l’idea fondamentale l’ho mutuata da un frate. Al cuore del cristianesimo c’è la conversione. Bisogna separare il peccato dal peccatore. Non l’omosessualità, ma la pratica degli atti sessuali è peccato. C’è chi ruba, chi è cleptomane, chi è vittima della masturbazione e chi fa mille altre cose. C’è il male, ma c’è la conversione.

Hai mai buttato fuori qualcuno dall’oratorio? Te lo chiedo per ripicca verso quelli che hanno buttato fuori me.

D: No, bisogna amare tutti. È l’unica cosa che come educatore ti viene chiesto.

Ma chi è Gesù per te?

D: Gesù è qualcuno che devi conoscere. Io l’ho conosciuto e mi ha dato tanto, come un modello e un cantante di cui senti la canzone più bella.

Pregnante. Grazie.