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reportage

Cosa succede a Kazantip?

Vi ricordate della repubblica del rave di Kazantip? Si dà il caso si trovi in Crimea, che da marzo di quest'anno è passata sotto l'amministrazione della Federazione Russa. Ma tutto questo non sembra minimamente preoccupare il suo presidente.

Aggiornamento: Un mese dopo la pubblicazione della nostra intervista, nonostante le rassicurazioni del presidente Nikita Marshunok, su diversi siti è comparsa la seguente notizia: "Non possiamo celebrare l'amore e la felicità mentre i nostri fratelli e sorelle, siano essi russi, ucraini o di altra nazionalità, vengono uccisi. Di conseguenza, Kazantip 2014 si prende una pausa e quest'estate non si terrà."

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Se alcuni sembrano confermare questa linea e online si parla delle difficoltà intervenute col passaggio all'amministrazione russa, a luglio Nikita ha annunciato in conferenza stampa che l'edizione 2014 si sarebbe tenuta ad Anaklia, in Georgia. E mentre sul suo account Facebook personale e il sito kazantipa.net vengono pubblicate foto che testimoniano i preparativi per il 20 agosto, data fissata per l'inizio del festival, a Tbilisi un gruppo di religiosi ha organizzato diverse proteste per richiedere la cancellazione dell'evento e ha accusato Giorgi Sigua, responsabile dell'Ente Nazionale del Turismo georgiano, di voler favorire questa "Sodoma e Gomorra".

Negli anni il Kazantip in Crimea era stato più volte affiancato da iniziative che si proponevano come la vera alternativa. Anche quest'anno, la confusione regna. Ma probabilmente fa tutto parte dell'atmosfera.

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Autoproclamatosi repubblica indipendente (con tanto di ministeri e un Presidente che gira in Segway), e con un programma così fitto da occupare più settimane, Kazantip è da tempo uno dei festival più particolari e interessanti di tutta Europa. Si dà anche il caso che si tenga in Crimea, la penisola che da marzo di quest'anno è passata sotto l'amministrazione della Federazione Russa.

Proprio i recenti sconvolgimenti politici, secondo alcuni, metterebbero a rischio il futuro del festival. D'altra parte Kazantip ha sempre attratto un gran numero di cittadini russi, ed è perciò improbabile che proprio dalle sue spiagge si possa scatenare una rivolta contro il Cremlino. Per fare chiarezza ci siamo rivolti a Nikita, il sopracitato presidente e uno dei protagonisti del nostro documentario dedicato al festival.

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Parlando con lui abbiamo scoperto la sua straordinaria retorica filorussa, che tra un commento pungente sull'Ucraina e l'altro ha dissipato ogni dubbio sull'eventualità della cancellazione del festival—col presidente di Kazantip così legato a Mosca, l’unica vera brutta sorpresa del Kazantip di quest’estate potrebbe essere l’avvistamento di un Putin seminudo tra le onde del Mar Nero.

VICE: Se dovessi riassumere Kazantip in una sola frase, quale sarebbe?
Nikita: Una volta mi piaceva citare un tipo che la definiva “L’Amsterdam russo-ucraina”, ma negli ultimi anni le cose sono cambiate; adesso abbiamo visitatori da 106 paesi. In generale si può dire che Kazantip non è quello che pensi, ma a volte può essere quello che sogni.

Secondo te Kazantip ha già realizzato il tuo proposito di fondare una società innovativa e migliore o c’è ancora della strada da fare?
La società è fatta di persone e io non le idealizzo. Senza dubbio, come Stato, Kazantip è al primo posto per numero di cittadini felici. Ma il comportamento di queste persone non è sempre impeccabile.

A quanto pare il Burning Man è l’unico festival a cui porti rispetto. Quanto ha influenzato Kazantip?
Non nego che il Burning Man sia stato a lungo una fonte d'ispirazione. Ma dopo esserci stato ho capito una cosa molto importante: tutte le installazioni erano un nonnulla se paragonate alle persone che ho visto lì. Era come tornare ad avere fiducia nell’umanità. Credo che sia possibile (e doveroso) coinvolgere le persone creando terreno fertile per l’autoaffermazione di migliaia e migliaia di individui, piuttosto che cercare di sorprendere il mondo intero come un piccolo team di illusionisti.

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Adesso ho a disposizione un’enorme esperienza e risorse per lo più illimitate. Puoi star certo che lo faremo e allora il Burning Man sarà orgoglioso di essere paragonato a Kazantip. Con la sua idea per cui tutto è temporaneo, il Burning Man è destinato a restare solo un bell’accampamento di nomadi nel deserto.

Quant’è importante la musica al Kazantip? Ha un ruolo centrale o è più che altro un elemento marginale nel contesto più ampio della repubblica?
La musica è soltanto un sottofondo. Ma deve essere impeccabile e al passo coi tempi—o ancora meglio, deve rappresentare il futuro. Mi dispiace che non ci siano cambiamenti rivoluzionari nella scena musicale dell’elettronica contemporanea. Al momento le nostre priorità musicali sono identiche alla top chart di Resident Advisor, ma dobbiamo anche andare incontro ai gusti musicali di gente un po’ più di nicchia (trance, drum'n'bass, hardcore techno, così come una piattaforma live elettro-indie). La musica è figa, ma diciamocelo, la vita di un individuo moderno è ricca di molti altri interessi e significati. Bisogna guardare le cose in quest’ottica.

Visti gli sconvolgimenti in Crimea e Ucraina, c’è mai stato il rischio che il festival non avesse luogo, quest’anno?
Per quanto mi riguarda, assolutamente no. Ho sempre avuto la certezza che non si sarebbe andati oltre la retorica. Ti dirò un segreto: in Crimea non c’è niente di significativo o interessante, a parte Kazantip. Inizialmente la controversia ruotava intorno a un’altra repubblica. Kazantip è un’inimitabile e inesauribile fonte di energie importantissime, ogni cittadino di ogni nazione ne avrebbe bisogno, almeno una volta l’anno.

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Conosci molte persone che sono state toccate dai recenti avvenimenti in Crimea e Ucraina? Pensi che Kazantip possa avere un valore aggiunto come via di fuga dalla realtà, in questo senso?
La situazione fuori dai confini della nostra repubblica è ovviamente più politicizzata. Gli ucraini stanno soffrendo la perdita della Crimea, e specialmente quella di Kazantip. Ma si tratta di una specie di invidia incontrollata e di isterismo più che di senso comune. Siamo pronti a guarirli.

Prevedi delle difficoltà organizzative per Kazantip, visto che si trova in Russia e non più in Ucraina?
Per ora non vedo altro che una marea di opportunità. Di suo, l’Ucraina non sarebbe mai stata capace di risolvere i problemi della Crimea. Non poteva e non voleva. Ma la Russia può, ed è pronta a farlo. Ci aspetta un futuro di prosperità. La domanda è cosa ne faranno—la nuova "Las Vegas," "Monte Carlo" o "Singapore"?

L’unico problema, quest’anno, è la necessità del visto russo per la Crimea. In futuro probabilmente i problemi burocratici saranno risolti. Temporaneamente, finché la comunità internazionale si mostra restia ad accettare la Crimea e Kazantip come entità indipendenti, le persone sono costrette a prendere voli via Mosca; c’è di buono che i prezzi dei biglietti sono dimezzati.

Da dove nasce l’idea di offrire la libera cittadinanza alle donne di Ucraina e Crimea?
Conoscendo la difficile situazione degli ucraini, Kazantip è stata la prima a offrire aiuto. L’abbiamo fatto prima di molti altri, anche prima di Europa e Stati Uniti. Siamo stati i primi a porgere la mano a ogni ragazza ucraina offrendo ViZa [biglietti d’ingresso] gratuiti. Perché solo ragazze? Perché pensiamo che i ragazzi non dovrebbero distrarsi. Devono continuare a combattere per la libertà, devono sfondare le porte dell’Europa, combattere per il potere, o semplicemente sedersi e riflettere sul perché hanno iniziato questo circo e quali siano i benefici di questi sacrifici e queste privazioni.

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Credi che Kazantip resterà in Crimea o tornerà in Ucraina?
Stai scherzando? Kazantip non è mai appartenuto all’Ucraina. Appartiene a me. Dopo il collasso dell’URSS ho avuto l’opportunità di agguantarne un pezzo. Da allora, ho impiegato anni a costruire il mio Stato. Per evitare di attirare troppo l’attenzione ho fatto finta che si trattasse di una specie di festival. Trasferirmi in Ucraina? Che idea assurda. Sinceramente, non ci ho mai pensato. Perché dovrei?

Quest’anno a Kazantip è previsto qualche elemento di protesta contro le azioni russe in Crimea?
Vabe', allora mi stai prendendo in giro. Quali proteste? La repubblica di Kazantip ha riconosciuto l’esito del referendum in Crimea ancor prima che fosse ufficializzato. Bisogna rispettare il diritto all’autodeterminazione di tutti i popoli, non solo di quello ucraino. In Crimea hanno scelto liberamente. E ovviamente siamo contenti per loro.

I dignitari di altre nazioni sono benvenuti a Kazantip? Cosa diresti se Vladimir Putin venisse in visita?
È strano che Vladimir Putin non abbia ancora trovato il tempo di venire a trovarci, ma abbiamo molti amici comuni che sono frequentatori abituali di Kazantip. È probabile che gliene abbiano parlato. Vorrei proporre di spostare tutti i convegni ufficiali da Sochi a Kazantip, poiché è un magico luogo di potere.

Tra l’altro Kazantip dovrebbe essere incluso nella comunità delle superpotenze—così tutti la smetterebbero di ignorare la sua esistenza. Certo, non siamo la nazione più grande, ma sappiamo prenderci cura di ognuno, riconciliare le persone e risolvere conflitti globali. Siamo pronti per condividere i nostri segreti per la felicità con tutti gli abitanti della Terra.

Thumbnail via Wikimedia Commons, dall'edizione 2007. Segui Kit Macdonald su Twitter: @kitmacdonald