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La strana storia dell'ex migliore amico di Leonardo DiCaprio

A metà degli anni Novanta Leonardo DiCaprio era il re del mondo. E nello stesso periodo in cui si preparava per il ruolo di protagonista in Titanic frequentava le feste Dana Giacchetto, colui che avrebbe ispirato DiCaprio per "Wolf of Wall Street".

A metà degli anni Novanta Leonardo DiCaprio era il re del mondo. Nello stesso periodo in cui si preparava per il ruolo di protagonista in Titanic, DiCaprio frequentava Dana Giacchetto, ex banchiere d'investimento e membro del gruppo new wave Breakfast in Bed. I due amici avevano una coppia di pappagalli di nome Angel e Ceaser e organizzavano sfarzosissime feste a cui venivano invitate le persone più famose nel mondo del cinema, della moda e della finanza: Michael Stipe, Andrew Cuomo, Kate Moss, Winona Ryder, Harmony Korine e Alanis Morissette, solo per citarne alcuni.

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Tra le varie cose che accadevano durante queste feste, quando i presenti non erano impegnati a spruzzarsi addosso champagne d'annata, c'era anche l'usanza di finire la nottata a chiudere affari da milioni di dollari. O, almeno, questo è quello che sostiene Giacchetto.

La sua vita è andata in frantumi nel 2000, quando è stato arrestato perché dichiarato colpevole di frode. La maggior parte dei suoi clienti lo ha abbandonato e il tribunale lo ha condannato a 57 mesi di reclusione per appropriazioni indebita di circa 9 milioni di dollari. Grazie alla buona condotta e alla disponibilità a entrare in un programma di riabilitazione, Giacchetto ha avuto uno sconto della pena. Da allora, però, la sua vita non è più stata la stessa.

Il declino di Giacchetto è iniziato nel 1998, quando la madre Alma gli ha prestato quasi 200.000 dollari per poter fondare il Cassadra Group. Sfruttando il suo passato di account executive per il Boston Safe Deposit & Trust, aveva usato le sue credenziali per convincere i nuovi amici del mondo punk e new wave a mettere i loro soldi in un gruppo di investimento a favore degli artisti.

DiCaprio a casa di Giacchetto.

Grazie alle sue capacità e alla sua credibilità nel mondo della musica, Giacchetto aveva iniziato a lavorare con la Sub Pop Records. In breve Giacchetto si era ritrovato a lavorare per tutti gli artisti della Sub Pop, e a collaborare con gli Smashing Pumpkins, Alanis Morissette, Victoria Williams, Phish, i REM, e così via.

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Tra i clienti a cui Giacchetto avrebbe sottratto denaro c'è anche Phish che, secondo il New York Times, avrebbe perso più di un milione di dollari. Nel frattempo, la Commissione per i Titoli e gli Scambi americana si era accorta di alcune irregolarità nella contabilità della Cassandra risalenti al 1997. (Giacchetto aveva usato un trucchetto piuttosto diffuso, utilizzando delle azioni per dissimulare la scomparsa di altre).

Secondo i procuratori, così facendo Giacchetto avrebbe messo direttamente mano ai conti dei clienti del Cassandra Group e richiesto assegni alla Brown & Co. In questo modo era riuscito a evadere i controlli della finanza anche quando gli assegni portavano il nome di personalità del calibro di Ben Stiller.

Giacchetto con DiCaprio, Naomi Campbell e altri.

"Stavo avendo tantissimo successo, ben oltre i miei sogni. Ho volato così in alto da sfiorare il sole e alla fine mi sono scottato," ci ha detto quando l'abbiamo incontrato a New York l'estate scorsa.

Dopo averci detto di avere poco tempo a disposizione, dovendosi incontrare con il suo avvocato e alcuni agenti dell'FBI, si è dichiarato più volte innocente. Ci ha detto che le accuse e la condanna sono state una manovra di Hollywood, un tentativo di farlo fuori da quel mondo pieno di potere che lui vedeva come una specie di Olimpo.

"Credo che ci sia un fondo di verità nell'idea che Hollywood sia una specie di distillatore sottovuoto—anche perché di fatto è un business che si basa sulla finzione e la fantasia." "Con questo non voglio affatto dire che non sia legittimo; semplicemente, penso che alcune cose andrebbero messe in discussione e ritengo che questa mia idea abbia dato fastidio a qualcuno."

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DiCaprio e Giacchetto con Q-Tip.

Concordare un'intervista con Giacchetto è stato complicato e assurdo proprio come deve esserlo trovarsi su un set di Hollywood. Un giorno si è rifiutato di riceverci nel suo loft di Soho perché diceva che "gli stavano sistemando il pavimento." Un'altra volta ci ha impedito di intervistarlo a casa sua perché sosteneva che l'FBI, dopo aver letto questo articolo, sarebbe venuto a sapere delle preziosissime opere d'arte che tiene in casa—opere di Basquiat, di Schnabel. Quando finalmente siamo riusciti ad incontrarlo di persona si è portato dietro i suoi genitori. Ci ha convinti a intervistare suo padre Cosmo e a pubblicizzare il romanzo auto-pubblicato che questi aveva scritto negli anni Sessanta. Il giorno successivo l'abbiamo incontrato con Bruce Pavitt, il fondatore della Sub Pop Records, e ci ha parlato di una "nuova app che avrebbe rivoluzionato il mondo della musica."

A ogni incontro Giacchetto ci prometteva che avrebbe portato con sé le foto degli anni trascorsi con DiCaprio. Non gli credevamo, ma l'ultimo giorno si è presentato con una borsa piena di foto delle loro feste. Dal modo in cui le guardava e descriveva ci ha ricordato un padre che mostra le foto dei suoi figli. E non perché gli piaccia vantarsi di quei giorni di gloria, ma perché c'è stato un tempo in cui quelle celebrità erano suoi amici. Quando è finito in galera molti di loro l'hanno abbandonato.

Questo ovviamente non ha impedito a Giacchetto di continuare a fare affari con gente ricca e famosa. Oltre alla nuova app a cui sta lavorando con Pavitt sta anche partecipando al lancio di una nuova linea di prodotti alimentari di lusso che vi consentirà di mangiare aragosta alla Termidoro direttamente in lattina.

Prossimamente su VICE andrà in onda il documentario tratto da questo incontro.