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Al diavolo il Giuramento di Ippocrate

La vagina perfetta

Andare dal medico a lamentarsi per l'aspetto dei propri genitali è una cosa più comune di quanto pensiate.

Cari lettori, è la dottoressa Mona Moore che vi parla. Ovviamente si tratta di un nome fittizio, ma non temete, sono un medico in tutto e per tutto. La cosa importante, ad ogni modo, è che sono qui per dispensarvi qualche consiglio sulla salute, che si tratti di droga o masturbazione sperimentale.

Quando lavoravo come medico generico, ho avuto una paziente che non smetteva di lamentarsi delle sue pieghe vaginali (o piccole labbra, per essere precisi). La Signorina Vagina Frignona è venuta da me per la prima volta dicendo che aveva smesso di provare piacere nei rapporti sessuali tanto era imbarazzata dalle sue labbra flosce, che pendevano attorno al clitoride come le guance bavose di un cane. Ho trovato curioso il fatto che si fosse depilata prima del suo appuntamento e mi sono chiesta se l’avesse fatto per porre l’accento sulla spropositata dimensione delle sue pieghe.

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Sfortunatamente, l’estetica vaginale—proprio come la dimensione del pene—è un campo in cui in genere il servizio sanitario nazionale non interviene. La gente brutta non ricorre a trapianti di faccia e lo stesso vale per la sfortuna genitale. Mi sono scusata, dicendole che non c’era nulla che potessi fare e che per quel campo avrebbe dovuto rivolgersi a un chirurgo estetico privato. L’ho anche rassicurata sul fatto che le labbra ingrossate sono assolutamente normali e diffuse tra le donne, soprattutto dopo aver dato alla luce un paio di bambini.

Ma lei era decisa, quale contribuente, a ricevere un’assistenza medica gratuita, e un paio di settimane dopo è tornata per una visita. Le ho ripetuto—evitando di dare una seconda occhiata—che non c’era nulla che potessi fare. Gli unici casi in cui il servizio sanitario interviene per la chirurgia plastica sono quelli in cui il problema causa dolore (i genitali strofinano fastidiosamente contro i vestiti o durante il sesso) o se c’è una grave conseguenza psicologica. Dopo una lunga pausa, mi ha detto “Se lei non mi aiuta, dovrò farlo da sola. Come posso tagliarle?” Secondo voi esiste un modo per dire a un proprio paziente che dalla sua bocca escono soltanto idee di merda?

Come ogni ragazza single, da adolescente ho aperto le gambe con uno specchio piazzato in mezzo alle cosce per ispezionare quel cunicolo di gioia. E tutto ciò che ho pensato è stato, "compatisco i ragazzi che devono capire che fare le prime volte che ci armeggiano." Ma a meno di impegnarci in regolari attività tra ragazze, non ci sono molte occasioni di fare paragoni, e le vagine ben battute dei porno non sono sicuramente uno standard sulla base del quale dovremmo giudicare la nostra. Da quando sono diventata medico, però, l’opportunità di trovarmi di fronte le parti intime di un’altra donna è stata così frequente da poterci scrivere un trattato.

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La Signorina Vagina Frignona non se la passava male. Durante il parto, i genitali si possono sfondare in tutte le direzioni, conquistando l’aspetto di un pezzo di manzo bruciato con penzolanti lobi grigi e stagionati; meno zoccolo di cammello, più bargiglio di tacchino. I jeans aderenti sono categoricamente esclusi.

La chirurgia estetica vaginale comprende tre opzioni. La labioplastica—ridefinire le labbra in una forma liscia e simmetrica; la vaginoplastica—un generale ringiovanimento della zona vaginale compreso di restrizione; e per ultima, l’imenoplastica—una ricostruzione chirurgica dell’imene che rende biologicamente vergini. Perché quei 30 secondi di scopata adolescenziale sanguinosa sono stati così meravigliosi la prima volta che per qualche ragione li si vuole rivivere.

Ma qualunque cosa possa risultare nella perdita di sensibilità permanente sembra un’opzione senza prospettive. Quindi, al terzo round della mia battaglia con il desiderio della Signorina Vagina Frignona di farsi ridisegnare, l’ho mandata al corso Impara ad Amare la Tua Vagina. Lì si sarebbe seduta in cerchio con altre donne visualizzando i suoi genitali come uno splendido fiore, toccando le sue labbra come fossero delicati petali e rivolgendo loro tenere domande della serie “Vagina, se potessi parlare, cosa diresti?”

Non l’ho mai più vista. Tra l’altro, so che tutti vorreste sapere cosa direbbe la mia vagina, e chiaramente borbotterebbe, con una paglia tra i denti, “Grazie, parti cesarei.”

Avere a che fare con la medicina è sempre uno spasso:

Quanta coca è troppa?

La porta sul retro