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Il paese che ama

Mentre si susseguono le dichiarazioni politiche e i botta e risposta sulle contromisure e le responsabilità della strage di Lampedusa, i commenti razzisti sui social network restituiscono un'immagine degna del peggior Medioevo.
Leonardo Bianchi
Rome, IT

Foto via

Dopo quanto successo a Lampedusa, la Presidente della Camera Laura Boldrini ha perentoriamente dichiarato che “nulla dovrà essere più come prima,” poiché altrimenti “tutta questa solidarietà e attenzione non avrà senso.” Nell’informativa in Parlamento, il Ministro dell’Interno Alfano ha ricostruito la dinamica del massacro e si è dichiarato profondamente addolorato per quanto successo: “La rabbia, l'indignazione, il senso di impotenza mi impongono di unirci al grido di papa Francesco, a quel 'Vergogna!' che credo sia un sentimento collettivo.”

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Peccato che Alfano—e molti altri che in questi giorni si stanno stracciando le vesti e scaricando torrenti di lacrime sui media—sia stato alleato per parecchi anni con gente che invocava le cannonate sui barconi, disinfettava i sedili dei treni dove si sedevano gli immigrati e ha fatto passare in Parlamento norme durissime e disumane quali la Bossi-Fini, una legge che ha fatto indagare per immigrazione clandestina i più di cento sopravvissuti e che nessuno, a partire da Alfano, ha intenzione di cambiare.

Sospendere polemica almeno finché non finiscono operazioni recupero.Non si risolve questione cancellando Bossi-Fini.Problema più complessoST

— Angelino Alfano (@angealfa) October 4, 2013

La Lega Nord, del resto, è stato il primo partito a spiccare nelle polemiche. Gianluca Pini, vice-capogruppo alla Camera, aveva individuato i colpevoli dell’eccidio nel giro di qualche ora: “la responsabilità morale della strage che sta avvenendo nelle acque di Lampedusa è tutta della coppia Boldrini-Kyenge,” che in più “hanno sulla coscienza tutti i clandestini morti in questi ultimi mesi.” Il 4 ottobre il sindaco leghista di Gemonio, Fabio Felli, ha tolto il tricolore dal municipio per protestare contro il lutto nazionale deciso dal Governo. Felli ha anche postato la foto dell’impresa su Facebook con queste ispirate righe d’accompagnamento: “Chi si deve vergognare, ma veramente vergognare, anzi sprofondare nella vergogna sono i nostri governanti, il ministro Kyenge, la presidenta (tutto al femminile così è contenta) Boldrini per il becero buonismo nel volere l’‘integrazione’ e l'accoglienza a tutti i costi.”

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Foto via.

Certi giornalisti sono riusciti a spingersi ancora più in là. Su Il Foglio, Camillo Langone ha prima scritto che lui, da bravo intellettuale di destra/alternativo/vagamente decadente, se ne fotte ampiamente dei “mendicanti africani” davanti al Conad; poi ha affermato senza dubbio che a uccidere i migranti a Lampedusa è stata la “non indifferenza ovvero l’illusione dell’accoglienza.” Insomma, la responsabilità è di Letta, della Kyenge e di tutti gli italiani che nel 2013 hanno superato la distinzione tra ariani e Untermenschen.

Il vomitevole articolo di Langone è riuscito a far breccia nell’intellighenzia italiana politically uncorrect, ad esempio in Giuseppe Cruciani de La Zanzara – uno che non si è mai fatto troppi scrupoli a provocare leghisti con la bava alla bocca sul tema dell’immigrazione per fare più ascolti.

Basta melassa su #Lampedusa http://t.co/7oIeK9sqxX

— giuseppe cruciani (@giucruciani) October 4, 2013

In questa folle corsa alla spietatezza non poteva mancare Il Giornale: l’editoriale post-strage è stato affidato ad una garanzia assoluta, Magdi Allam. “Basta! Basta! Basta! Basta!”, esordisce indignato l’ex vicedirettore del Corriere della Sera convertitosi in successione al cristianesimo, all’estremismo di destra e al signoraggio. “Basta assistere alla flagrante violazione delle nostre leggi nel nome del relativismo giuridico e del buonismo che incrina lo stato di diritto! Basta con l’auto-colpevolizzarci attribuendoci tutte le colpe e assolvendo gli altri da ogni responsabilità! Altro che vergognarci! Noi italiani abbiamo fatto fin troppo! […] Riaffermiamo a viva voce e orgogliosamente che l’Italia è la casa comune degli italiani, che l’Italia non è una terra di nessuno e che gli italiani non vogliono che si trasformi in una terra di conquista.” A noi!

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Questa spaventosa mancanza d’empatia verso il genere umano assume toni ancora più grotteschi sui social network.

Via Avvistamenti di Creature Mitologiche.

Quindi, di chi è la colpa di questa ennesima tragedia? Elementare: dei veri razzisti, coloro che li illudono.

E oltre ai veri razzisti, non possono mancare i “comunisti”, che nel 1947 versarono sui binari il latte caldo destinato ai bambini dei profughi istriani.


Via Adesso fuori dai coglioni.

Infine, come dice un certo Homer Simpson, a uccidere i profughi siete stati voi.

L’Italia Che Ama™ attacca anche Giorgio Napolitano, reo di non prestare troppa attenzione alle 2000 italiani suicidati da Equitalia.


Immagine con oltre 13.000 condivisioni.

E perché Bergoglio non apre le porte dei suoi “lussuosissimi ospedali vaticani”?

Laura Boldrini e Cécile Kyenge sono di gran lunga il bersaglio più ghiotto nonché, rivela la pagina Politici che non hanno MAI lavorato, “LE ‘UTILI IDIOTE’ DEL NUOVO ORDINE MONDIALE," indicate altrove come coloro che “prima li invitano e poi piangono" e istigano impunemente al suicidio.

Di fronte alla tragedia di Lampedusa, il tema dell’italianità tradita è particolarmente sentito. La pagina Ultima Difesa esprime vicinanza “col cuore alle NOSTRE vittime, tutte, e alle loro famiglie!!! Ci spiace aver dovuto omettere molti per motivi di spazio…” Per “NOSTRE vittime”, ovviamente, i camerati intendono questa cosa qui:

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Questa immagine ha avuto più di 12mila condivisioni. È da notare che nella prima versione c’era scritto “un’italiano”.

Fortunatamente, spiegano i difensori della Patria servendosi del littorio Paint Shop Pro, esiste un pratico rimedio a portata di Nazione.

Potrei andare avanti ancora per molto, ma credo che l’antifona sia chiara.

Da un lato, la politica sta cercando in tutti modi di mostrarsi solidale e spremere una lacrima per il più letale naufragio di migranti sulle coste italiane di sempre. Il Governo Letta, tuttavia, è troppo lacerato al suo interno per mettere mano alla normativa. Ad ogni modo, tragedie del genere erano già state orribilmente strumentalizzate in un passato non troppo lontano.

Il 28 marzo 1997 (governo Prodi I) la Kater I Rades, un’imbarcazione carica di circa 120 profughi albanesi, venne speronata nel canale d’Otranto da una nave della Marina Militare. A seguito dell’affondamento morirono più di 80 persone, e si salvarono solo in 34. Berlusconi, all’epoca all’opposizione, riuscì addirittura a piangere di fronte alle telecamere.

Dall’altro lato, gli italiani si sentono assediati da flussi migratori che sorpassano la loro comprensione, e per rispondere a questa insicurezza esistenziale preferiscono—soprattutto sui social network—trincerarsi in un fortino mentale degno del peggior Medioevo.

Ma forse, in fondo, non siamo razzisti. Come dice Langone, siamo brava gente, gente de core. Gente che fondamentale se ne fotte delle oltre 19mila persone che dal 1988 hanno perso la vita lungo le frontiere dell’Europa e che su questo sito riesce a prendere per vera una notizia del genere.

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Era solo una battuta, ovviamente