Ritorno a Tirana

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Ritorno a Tirana

A causa della crisi economica, molti cittadini albanesi che negli ultimi decenni si erano stabiliti in Grecia e in Italia ora stanno lasciando questi paesi per tornare a casa.

Tirana, Albania. 2014. Panorama di Tirana dalla finestra. I dati del Census indicano che gli albanesi che sono tornati tendono a essere relativamente giovani e in età lavorativa.

La migrazione umana è un fenomeno antico, che accompagna periodi caratterizzati da sovrappopolazione, conflitti politici e crisi economiche. L'Europa, in particolare, è sempre stata teatro di migrazioni di massa, incoraggiate sia da quelli che vengono chiamati "fattori di spinta", fattori interni al Paese di origine, sia dai "fattori di attrazione", esterni al Paese di origine e associati ai Paesi di destinazione.

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Durante gli anni Novanta, il collasso della Cortina di Ferro, la caduta di molti regimi comunisti nell'Europa dell'Est e la fine della guerra dei Balcani hanno portato a un'ondata migratoria dall'est Europa verso l'ovest e il sud del continente. In Albania, la caduta del regime di Hoxha ha innescato una forte migrazione verso i paesi europei vicini come l'Italia e la Grecia.

Con la crisi economica che ha colpito questi paesi negli scorsi anni, molti albanesi hanno però invertito la rotta.

Shkodra, Albania. 2014. Agim Dini ha aperto un'azienda agricola con l'aiuto di un progetto finanziario (la onlus Oxfam Italia) per i migranti che sono tornati in Albania.

Negli ultimi decenni l'Albania ha fatto progressi enormi, stabilendo una democrazia credibile e pluripartitica e un'economia di mercato. Successivamente alla promozione da parte dell'Agenzia internazionale per lo Sviluppo e la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo nel 2008, è inoltre riuscita a mantenere un tasso di crescita positiva e la stabilità finanziaria.

Non c'è dunque da stupirsi se sono molti gli albanesi che decidono di tornare nel paese natale. Forse è troppo presto per parlare di un vero "controesodo", ma resta il fatto che in Albania, in Grecia e nei paese vicini, le conseguenze sociali e ambientali di questa nuova migrazione stanno iniziando a farsi sentire.

Tirana, Albania. 2014. Due amici seduti a un bar all'ultimo piano di un nuovo grattacelo di Tirana. Endy (la ragazza illuminata dal flash) è appena tornata dall'Albania dopo 11 anni passati all'estero.

Shkodra, Albania. 2014. Gasper Ejelli con il figlio. Gasper è tornato a casa dopo aver perso il suo lavoro in Italia.

Tirana, Albania. 2014. LLIR è il proprietario di un pub a Tirana. Ha lavorato come cameriere in Italia per circa 10 anni.

Tirana, Albania. 2014. Uno studio dell'Istituto Nazionale di Statistica e dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni ha riportato che molti dei migranti ritornati vedono il loro rientro in Albania solo come una situazione temporanea. Solo il 40% di questi immagina il suo futuro in Albania.

Tirana, Albania. 2014. Le lettere erano il modo migliore per raccontare la vita lontano da casa, e ora sono ricordi importanti.

Isola di Corfù, 2014. Molti albanesi in Grecia stanno trasferendo i soldi in banche albanesi, temendo le conseguenze dell'eventuale uscita della Grecia dall'Eurozona. Alcune aziende italiane e greche hanno cominciato ad aprire sedi in Albania, dirette da albanesi che una volta lavoravano per loro.

Shkodra, Albania. 2014. Ha lavorato in Grecia per circa dieci anni. Molte persone lavoravano nel mondo dell'edilizia. Negli ultimi anni l'edilizia in Grecia si è ridotta del 50 percento.

Gjirokastra, Albania. 2013. Ardit viveva all'estero, ma è tornato recentemente nel sud dell'Albania, dove ha aperto un barbiere.

Tirana, Abania. 2014. Locale di spogliarelli. I proprietari hanno deciso di chiudere il loro locale in Italia per aprirlo a Tirana.

Shkodra, Albania. 2014. Chiesa cattolica. Nonostante l'Albania sia un paese musulmano, tutte le religioni sono completamente integrate.

Albania del nord, 2014. Attrarre gli investimenti diretti stranieri è cruciale per la stabilità dell'economia albanese, e anche per spingere la produzione e diversificare la ristretta produzione del Paese.