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Le cose di Virginia

Lega Lizzala

Dopo gli annunci e le smentite della scorsa settimana, ho raccolto tutte le ragioni per cui Lega non dovrebbe tirarsi indietro dalla battaglia per la liberalizzazione.

Mi piacciono le notizie divertenti. Poco tempo fa sono incappata in una notizia divertentissima. Quanto divertente? Settantatré percento.

Premesso che sono solita divertirmi con poco, spesso coadiuvata da elementi leggermente illegali, più che farmi ridere, la notizia che fossero i leghisti le nuove lanterne verdi della legalizzazione mi ha fatto riflettere.

No, non è vero, mi ha fatto ridere, ma di questo devo ringraziare anche i titolisti del Corriere.

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Ecco l'elenco delgli elementi comici in ordine di comicità.

1) Fava
2) Leghisti
3) Spinello
4) Prima le puttane, poi le canne.

I primi tre punti sono semplicemente tre argomenti che mi danno alla testa in tre modi diversi, e che messi nella stessa sentenza risultano più che allucinogeni. Ma la cosa che mi scioglie il cuore non è tanto la proposta aleatoria di Fava, quanto la repentina motivazione che i colleghi e superiori leghisti hanno apportato per tenere ancora chiuso il magico vaso di Pandora della cannabis e giustificare la svolta libertaria della loro politica da "tiriamo su un po' di elettorato facile". La prostituzione.

Ora, io capisco che il discorso sia molto controverso, ma non vedo perché la nuova onda giovanile della Lega, che dovrebbe sgomitare per emanciparsi dalla cappa di vecchi lombardo-veneti con la puzza di sigaro e grappa e il terùn sempre in bocca, debba continuare a nascondere dietro una giustificazione etica senza senso del tipo "portiamo via le ragazze dalle strade" (forse le ragazze nigeriane sulla paullese hanno conosciuto più leghisti di me) la propria volontà di mandare a fanculo i vecchi e fare i rivoluzionari.

Cioè, dato per assodato che mi sembra paranormale che a inaugurare un discorso sulle liberalizzazioni nel 2014 sia un leghista, ancora più assurdo è il voltagabbana "liberalizziamo MA solo la prostituzione" dei suoi amici, mentre al triplo livello di assurdo stanno gli sciami confusi di politici di varia provenienza che balbettano, borbottano e sussurrano "un discorso del genere va intavolato," timidamente, senza calcare la mano.

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In ogni caso, sarò piena di pregiudizi, ma l'insistenza della Lega su questo solo àmbito delle liberalizzazioni non mi sembra partire da una considerazione etica né da una fermezza sulla dignità umana e i diritti, ma solo da un meeting in cui alcune brillanti teste hanno partorito un pensiero di questo genere: "se non possiamo impedire a tutte queste straniere di venire in Italia, almeno che ci paghino le tasse." Tra parentesi, il sistema della prostituzione legalizzata è ancora malfunzionante in Paesi che funzionano assai meglio del nostro sotto molti aspetti, tipo la Germania, e il vero reato legato al mondo della prostituzione, il lenocinio, qui non è perseguito o punito in maniera adeguata nemmeno con la legislazione vigente. Due più due.

Un simpatizzante leghista trasuda voglia di liberalizzazioni, Torino. Foto di Marco Valli.

Però non voglio credere che queste boutade fossero solo mosse di marketing, voglio pensare che nella nuova era della Lega ci sia una spinta avanguardista e che riescano a uscire dal guscio di vecchi rompicoglioni e diventare i paladini del new deal italiano. E poi, viva la libertà! Se fosse per me legalizzerei ogni tipo di sostanza e lascerei ogni individuo al proprio destino. Ma non accetto che uno impugni una proposta di referendum contro leggi bigotte e controproducenti e poi neghi l'evidenza quando c'è da prendere posizione davvero: siamo per il liberalismo e per la regolamentazione dei mercati che ora sono in mano alla criminalità oppure no? Come dire, leghisti, se fate una cosa, fatela per bene, prendere o lasciare, o il pacchetto completo o niente, nero su bianco.

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Proprio perché credo in voi, ho stilato alcune motivazioni che dovreste tenere in considerazione per il prossimo capitolo della campagna elettorale. Gradirei che dimostraste una volta per tutte la durezza delle vostre convinzioni e sarei entusiasta di vedere la spada di Alberto da Giussano finalmente utile a una causa giusta.

1. Per raccogliere un po' di elettori, anziché tirare indietro la mano, continuate a perorare la causa della cannabis legalizzata, perché, secondo alcuni calcoli, l'elettorato sensibile a questo argomento è numericamente superiore a quello sensibile al tema prostituzione. La cannabis accontenta individui di qualsiasi orientamento sessuale, e non ci sarebbero tanti giri deontologici da fare, dato che con un po' di fantasia il commercio della cannabis sarebbe equiparabile al mercato degli alcolici o del tabacco e con ancora più fantasia sarebbe integrabile in quello erboristico.

2. So che state pensando davvero a come risollevare un'economia affossata da "Roma Ladrona", ebbene, la Pianura Padana si presta incredibilmente bene a una coltura estensiva di piante speciali, in questo modo non ci sarebbe più alcun dubbio su quale sia il centro nevralgico dell'attività produttiva di questa penisola. Dai, non fatevi fregare dal PD.

3. Pensate a tutti i poveri commercianti che nei mesi passati hanno aperto negozi di sigarette elettroniche: con l'introduzione della cannabis nel mercato potrebbero facilmente riconvertire la propria attività in qualcosa di finalmente sensato.

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4. Seriamente, è stancante vedere che ogni afflato progressista dei nostri politici venga castrato in virtù di un altro afflato progressista per poi finire nel nulla. Come se queste proposte stranamente sempre più bipartisan fossero un semplice ping pong di cazzate, anziché idee, programmi, prese di posizione, per cui l'elettore abbia quantomeno un'idea di chi vuole cosa, e della formazione a cui rivolgersi se vuole lo stesso. Per esempio, se un Paese è pronto per rivedere il proprio sistema di diritti civili, perché tirare indietro l'argomento con la scusa che "sono più urgenti altre questioni"? E allo stesso modo, se siamo pronti per le liberalizzazioni, siamo pronti per affrontarle tutte.

5. Ragazzi, il vostro simbolo e il vostro nome si prestano a meraviglia ad una campagna di legalizzazione, che ve lo dico a fare.

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