Love Sicily è il Playboy delle guide turistiche

FYI.

This story is over 5 years old.

Cultura

Love Sicily è il Playboy delle guide turistiche

Sebastiano Pavia è un fotografo catanese appassionato di reportage paesaggistici e di erotismo. Ora ha pubblicato Love Sicily: un progetto a metà fra fotografia erotica e diario di viaggio, attraverso i luoghi nascosti della Sicilia.
Niccolò Carradori
Florence, IT

Tutte le foto per gentile concessione di Sebastiano Pavia. In questa foto Bruna Caniglia, non modella e unica siciliana del libro, a Noto.

Sebastiano Pavia è un 43enne catanese il cui legame con la fotografia ha un'origine insolita. Dopo aver perso la memoria a causa di un incidente in moto—un buco temporale durato qualche mese—fu quasi obbligato a doversi servire delle immagini come supporto per l'archiviazione dei ricordi. È quindi un legame narrativo, quello che ha costruito con il suo lavoro.

Pubblicità

Dopo aver frequentato l'Istituto Europeo di Milano, nel '96 Sebastiano ha ottenuto una borsa di studio presso Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione gestito da Benetton, ottenendo così anche le prime collaborazioni importanti.

All'inizio Sebastiano ha realizzato soprattutto ritratti e servizi di moda, ma il suo interesse principale è la fotografia erotica anni Settanta. E gli ibridi narrativi che riescono a mescolarla in modo trasversale con il reportage e la paesaggistica.

Da questa predilezione ha preso vita Love Sicily: un progetto che coniuga foto di nudo a un viaggio attraverso i luoghi più nascosti e ameni della Sicilia. Una sorta di guida turistica per immagini e sensazioni. Dall'esperienza di Love Sicily, poi, sono partiti altri due progetti simili, ambientati in Kenya e in Sardegna. Ho pensato di chiamare Sebastiano per fare due chiacchiere sul suo lavoro, sull'erotismo, e sulla Sicilia che nessuno conosce.

Lynna, spiaggia della marchesa, foce del Cassibile, Avola.

VICE: Ciao Sebastiano. Io partirei direttamente dal principio: come ha preso vita il progetto di Love Sicily?
Sebastiano Pavia: Tre anni fa mi beccai una malattia che mi ha costrinse a letto e sul divano per un mese e mezzo, e a disposizione contro la noia avevo solo la mia libreria. In quel mese e mezzo, mi resi conto che nel tempo avevo acquistato una marea di libri fotografici erotici, e quindi ho pensato di realizzarne uno anche io. Perché non ero mai soddisfatto pienamente da quello che compravo, e quindi mi sono detto 'Perché non realizzare da solo qualcosa che possa piacermi?'.

Pubblicità

Ho pensato poi di unire questo aspetto al bisogno che avevo di viaggiare, essendo costretto a letto. Quindi di esaltare la mia terra: io sono siciliano, e sono anni che faccio esplorazioni nelle campagne e nell'entroterra alla ricerca di luoghi speciali. Ho deciso di legare tutto questo alla corrente fotografica del nudo in pubblico, del flashing. Mi interessava questo aspetto. Ed è così che è nato Love Sicily: ci ho investito due mesi totali di tempo, e ho pagato 11 modelle, coprendo tutto il territorio.

Etna in eruzione visto da Acicatena.

Come hai impostato il lavoro?
L'idea di Love Sicily nasce dalle letture di biologia, di cui sono appassionato. Mi piace Konrad Lorenz, che citando un altro autore spiega come 'creare' significhi sostanzialmente unire. La natura si evolve seguendo il caso, non un progetto: combina degli elementi. Quindi ho pensato di mischiare delle cose evitando di progettare. Le modelle le ho scelte a caso, non ho fatto una selezione: alcune, ad esempio, non erano ragazze che avrei scelto normalmente. Ho semplicemente messo un annuncio, e ho preso le prime che hanno risposto. Ognuna di loro, però, ha portato qualcosa di suo.

L'idea poi era quella di vivere Love Sicily con ogni ragazza come se fosse un viaggio sentimentale: come se fossimo una coppia di fidanzati in viaggio per la Sicilia.

Ed è riuscita la cosa? Come hanno reagito le modelle a questo approccio?
Sì. Abbiamo passato molto tempo insieme, visitando molti posti, raccontandoci le nostre storie. È stato un viaggio vissuto. Ovviamente essendo un libro di nudo era implicito che dovessero spogliarsi. Noi semplicemente ci svegliavamo la mattina e decidevamo cosa ci andasse di fare: andare al mare, in montagna, in giro per i paesini.

Pubblicità

Le reazioni delle ragazze sono state abbastanza varie: alcune erano più restie a spogliarsi in pubblico, altre invece erano entusiaste. Una in particolare era molto attratta dall'idea di essere vista da tutti.

Bagnanti, Riserva dello Zingaro, San Vito lo Capo.

Per quale motivo hai questa predilezione per la fotografia erotica?
Credo che fondamentalmente siano pulsione primitive. Però penso che in un certo senso c'entri anche mio padre. È morto quando avevo 11 anni, lui collezionava Playboy, Playmen… era appassionato di arte, di libri e di erotismo. Mi ha lasciato una grande collezione di libri. Quindi ho coltivato il rapporto con lui attraverso le cose che mi ha lasciato: era un appassionato di poesia francese, e aveva un rapporto complesso con l'erotismo. Forse questo mio interesse è una forma di perversione, nel senso lacaniano del termine: la versione paterna del piacere.

Capisco. Al di là dell'impostazione, cos'è che volevi trasmettere attraverso questo viaggio?
Diciamo fondamentalmente che sono un fruitore di Love Sicily come lo sono gli altri. Ho creato un libro che io acquisterei. Volevo vivere un viaggio e raccontare una bella storia, semplicemente.

Vedi io fotografo per i giornali, e sono abituato a vedere in una bella foto una truffa. Una trappola: prendere delle cose per altre, o cercare di dare un'atmosfera che non esiste. Il mio progetto era l'opposto: cercare di fare una cosa non ruffiana: infatti le immagini non sono nemmeno troppo curate, molte sono casuali, scattate in base all'emotività. Come se fossero state fatto da un fotografo amatoriale alla propria fidanzata.

Pubblicità

Lynna, B&B Masseria Sul Mare, Avola.

Una storia d'amore: io volevo raccontare questo viaggio come se fossi innamorato di loro (ovviamente in modo platonico). Però poi ovviamente la loro professionalità veniva fuori: quella spontaneità che cercavo all'inizio c'è stata soltanto in alcuni momenti. Che poi sono stati i più belli, sia da vivere che da fotografare.

Con il senno di poi, però, ho capito che forse è sbagliato: probabilmente avrei dovuto avere più cura. Infatti nei lavori realizzati in Sardegna e Kenya mi sono divertito molto a curare anche la parte meramente estetica.

Dicevi che adesso molti amici utilizzano Love Sicily come se fosse una vera e propria guida turistica…
Sì, io sono partito con l'idea di coprire tutto il territorio e fotografare i posti più belli. Quelli meno conosciuti. Non avendo impostato il progetto in modo organico all'inizio, ho dovuto costruire una specie di intelaiatura una volta che, portato a termine il lavoro, mi sono trovato davanti questa mole di fotografie. Visto il materiale ho pensato di legare le storie in base al territorio: in modo da poter dare anche una fruibilità funzionale a Love Sicily.

I faraglioni di Acitrezza.

Da Love Sicily hanno preso vita i progetti in Kenya e Sardegna. Qual è il legame che unisce questi tre lavori?
Be' sai, io tendo a mettere troppa carne sul fuoco generalmente: con Love Sicily ho realizzato un diario di viaggio attraverso 11 ragazze. Con i lavori successivi, un po' per contenere le spese, un po' per riuscire a instaurare un legame più profondo e naturale, ho deciso di scegliere una sola ragazza. Comunque sia l'idea era sempre quella di vivere la terra in cui stavamo viaggiando attraverso una storia d'amore platonica. C'è un unico viaggio, ed anche più fruibile, più erotico. Bruna ad esempio, la ragazza che ha posato per me in Sardegna, non è una modella professionista: e quindi c'era un carico di malizia e di pudore diverso, che si nota. Poi, come ti ho detto, in questi due lavori successivi ho deciso di curare più l'immagine.

Pubblicità

Quello che resta di più di questi tre lavori, poi—e spero che si noti nelle foto—è lo spirito narrativo. In questi tre viaggi mi sono capitate un mucchio di cose: in Sardegna ho preso il mio primo pugno in faccia, in Kenya il mio assistente ha preso un verme che depone le uova sotto la pelle…

Perché hai deciso di autoprodurre Love Sicily? Hai tentato di proporlo a qualche casa editrice?
Inizialmente avevo pensato a questo progetto come a una collana, non a un lavoro singolo. Volevo coinvolgere molti altri fotografi e fare una cosa più globale.

L'ho proposto a Taschen, a Reus… ho contattato 6 editori: quasi tutti tedeschi austriaci o svizzeri che si occupano di fotografia erotica. Ma mi hanno detto che Love Sicily non lo era abbastanza: il mio approccio anni Settanta non è così esplicito. Quindi l'ho autoprodotto on demand. Però lo sto portando in giro per le librerie, e sta avendo un buon riscontro sul pubblico.

Lynna, Ortigia, Siracusa.

Sempre ragionando a posteriori, secondo te che immagine dà Love Sicily della Sicilia?
Be', diciamo che forse il paesaggio deve lottare per riuscire a prendere spazio rispetto alle ragazze. Ma io spero di essere riuscito a rendere entrambi gli aspetti. Si vede molto entroterra, e si sta fuori dai luoghi comuni siciliani. Volevo mostrare un lato inedito, nascosto.

La Sicilia è piena di questi posti che in pochi conoscono, e che sono molto diversi dall'immagine stereotipata. Quando vengono a trovarmi i miei amici, ad esempio, non li porto a Taormina: li porto a Castelmola, che è un paesino più piccolo, molto simile, in mezzo alle montagne. Dove c'è un locale dedicato al cazzo: fanno biscotti a forma di minchia, servono il vino in bottiglie a forma di minchia, ogni tavolo ha al centro una minchia di mezzo metro… e il tutto è fatto con gusto, non con oscenità. Ci ho portato Carla Cox, la pornostar—che al tempo di Love Sicily aveva appena vinto un Avn. L'ho portata lì per fare le foto ma siamo stati talmente bene che ce ne siamo dimenticati. Ecco, ci sono anche posti così in Sicilia.