Magaluf post-coito

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reportage

Magaluf post-coito

Per noi isolani, Magaluf è un enorme parco a tema creato per raccogliere tutto quello che ci dà da mangiare ma che contemporaneamente non vogliamo vedere. Ma in inverno, vuota, è tanto "bella" quanto terribile e alienante.

Quando quelli che non vivono qui mi chiedono di Magaluf, dico sempre la stessa cosa: Magalug non è Maiorca. Fa parte di un altro pianeta con cui la maggioranza degli isolani non vuole avere niente a che fare. È una realtà parallela, proprio come la maggior parte dei complessi turistici a lei simili. Un enorme parco a tema creato per raccogliere tutto quello che ci dà da mangiare ma che contemporaneamente non vogliamo vedere.

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Non siamo gli unici. Anche le autorità e gli imprenditori tendono a dimenticarsi della sua esistenza, perché ovviamente vivono altrove. È una cosa che non li riguarda. Se ne ricordano soltanto quando si manifestano nuovi esempi di "depravazione adolescenziale" e qualcuno si inventa nuove formule per approfittare della stupidità umana.

Il 2014 è stato ​l'anno del mamading, che pur essendo un caso isolato, come tutto a Magaluf, è stato imitato e trasformato in moda. Era successo anche col balconing—per alcuni, l'esempio numero uno della pressione esercitata dal darwinismo sulla nostra specie; per altri, una di quelle idee geniali che ti colgono all'ottava ora di alcol scadente e droga tagliata male. L'aspetto curioso di tutta questa faccenda è che ogni volta che si scopre una di queste "depravazioni" i politici si stracciano le vesti e si preoccupano per la cattiva pubblicità (meno per la sicurezza e la vita dei turisti).

Ma a Maiorca Magaluf è da sempre sinonimo di sfascio e depravazione. Ciò che è cambiato negli ultimi anni è che a) i turisti inglesi sono sempre più giovani, e b) i cellulari hanno la macchina fotografica integrata, e si collegano a Twitter e YouTube per mostrare tutto in diretta. Il mostro Magaluf esisteva anche prima, quando a Punta Ballena sono spuntati i primi locali di strip tease, le discoteche e i bar che sparavano musica techno.

E l'inverno è il triste sunto di come per anni si è gestita la cosa, un cumulo di cemento e cattivo gusto che aspetta in letargo l'inizio della nuova stagione. Un'altra stagione in cui non cambierà nulla. In questo periodo dell'anno Magaluf è una città fantasma, uno di quei luoghi "belli" perché terribili e alienanti. Se volete stare davvero da soli, è la meta ideale. Passeggiando per le sue strada, a volte riesci persino a percepire le fattezze di questo mostro, la faccia di un povero imbecille che si sente in colpa e depresso dopo una brutta scopata.

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