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La morte di Pantani "è tutta un complotto"

Non è la prima volta che si parla della morte di Pantani come di un omicidio, ma c'è chi è convinto da tempo di aver scoperto come sono andate davvero le cose.

Foto Via. Da qualche giorno c'è una storia che occupa tutti i trafiletti centrali dei siti d'informazione: quella di Pantani e della sua morte. Secondo i referti ufficiali, il ciclista che faceva le scalate è morto di overdose il 14 febbraio del 2004 nel residence Le Rose di Rimini. Vicino al cadavere c’erano avanzi di cocaina e molliche di pane, del cibo cinese in un cestino e una lettera d'addio incomprensibile ai più.

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La magistratura fece le sue indagini, raccolse le prove e archiviò il caso come suicidio. La storia è rimasta così per dieci anni. Meno di una settimana fa, però, l’avvocato della famiglia Pantani ha fatto riaprire il caso, consegnando in procura alcuni elementi che punterebbero alla tesi dell'omicidio.

Il fatto è che non è la prima volta che si parla della morte di Pantani come di un omicidio. A riguardo sono usciti libri, interviste e persino programmi televisivi. Qualcuno però è andato oltre, e al di là di esternare i proprio dubbi, si è convinto di aver scoperto come sono andate veramente le cose prima di tutti gli altri, e ha deciso di diffondere la versione più autentica della vicenda, che manco a dirsi è tutta un complotto.

È così che poco più di un anno fa Paolo Franceschetti—il nome noto del complotto italiano, dei delitti e dei misteri ma anche dello spirito e del tempo, associato dalla stampa a massoneria e poteri forti—Fabio Frabetti e Stefania Nicoletti hanno aperto un blog che manco a dirsi si chiama Indagine sulla morte di Marco Pantani e parla della morte di Pantani come di una commistione di poteri forti, interessi e pressioni massoniche. Il sito—ovviamente—si prefiggeva di svelare il non svelato, gli errori di media, polizia, amici e sportivi, il tutto cosparso da un pacchetto di esoterismo contemporaneo, quello che trovi online digitando semplicemente la parola "segreto" o "nicolas+cage+mistero+templari."

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Leggendo

Indagine sulla morte di Marco Pantani si trovano qua e là le tre "colpe" di cui il pirata si sarebbe macchiato, e per cui alla fine sarebbe stato fatto fuori. Queste colpe, più o meno in ordine, sono che 1) Pantani parlava senza peli sulla lingua a dispetto di tutto e tutti infamando il sistema del doping, delle case farmaceutiche e delle sponsorizzazioni, 2) Pantani vinceva troppo, non voleva piegarsi alle regole del gioco, e non consentiva a nessuno di dirgli quando e come vincere, o perdere, e 3) Pantani destabilizzava equilibri geopolitici internazionali. Fabio Frabetti e Paolo Franceschetti insieme per una messa in onda della web radio Border Nights. Fabio Frabetti è il primo che mi racconta la sua versione dei fatti. Secondo lui nella morte del pirata ci sarebbero troppe stranezze: “i movimenti degli ultimi giorni, le telefonate, i silenzi.” Pantani si sarebbe suicidato in un hotel a due passi da casa in un momento in cui casa sua era libera, vuota, “perché non morire nel suo letto?” Poi le molliche di pane vicino alla bocca, “come se fosse stato imboccato, qualcosa non torna.” E poi l'ingresso all'hotel, "senza controllo, almeno fino alle 23," il cibo cinese "nel cestino", e giubbotti rinvenuti sul letto che "non erano di Pantani" e più di tutto il medico legale che fece l’autopsia—Giuseppe Fortuni, uno che il Il Fatto Quotidiano descrive come vicino alla massoneria e che stando alle sue dichiarazioni fece i prelievi sul campo e se li mise in valigia. “Si è portato a casa un pezzo di cuore, lo sapevi? Disse che aveva paura che glielo rubassero.” Paolo Franceschetti, da parte sua, ha cominciato a occuparsi della morte di Pantani nel 2008, quando ha letto un libro che parlava della morte di Pantani come di una morte "sospetta"—Gli ultimi giorni di Marco Pantani, di Philippe Brunel—e ha deciso che le premesse erano giuste ma che le conclusioni mancavano di quei particolari esoterici “che una persona inesperta di esoterismo non poteva cogliere.”

Franceschetti nel 2010, durante un convegno su delitti mediatici e disinformazione. VICE: Sei contento che finalmente anche la stampa nazionale ha cominciato a parlare della morte di Pantani come di un omicidio?
Paolo Franceschetti: Non direi contento, non mi stupisce neanche. La stranezza di questo caso è sempre stata considerare la morte di Marco come un suicidio e non un omicidio. La morte di Marco è un stato un omicidio eccellente, con coperture e depistaggi eccellenti. È sempre stato chiaro, a chiunque, non solo a me. Perché se ne parla solo adesso, a dieci anni dalla morte?
È sempre così, i poteri forti usano gli eventi a loro vantaggio, quando gli serve. Evidentemente in questo momento devono ricattare qualcuno, e devono creare una notizia in grado di coprire notizie più importanti. Tipo?
La situazione italiana, Renzi, il Governo, l’economia, la crisi, il tutto legato allo scenario internazionale. Scegli tu. E per farlo usano Pantani.
Be’ lo sport è sempre stato un’arma di distrazione di massa. In questo momento politico molto delicato si vuole evitare che la gente si interessi ad altre problematiche, come i flussi di denaro, o i reali motivi della crisi economica. E per farlo cosa c'è di meglio che lo sport, o di Pantani, che ti riempie le prime pagine e fa trascurare tutto il resto? Accennavi anche al ricatto dei mandanti, cosa vuoi dire?
Be’ sì. Credo proprio che in questo momento qualcuno stia tremando. Magari stanno pensando a un cambio di potere, ai vertici, qualcosa così. Di chi parli quando parli di mandanti?
I gruppi di potere a cui dava fastidio Pantani. Basta vedere la sua storia per vederlo. Nella sua vita si è messo contro un sacco di gente. con battaglie, anche in tribunale. Pantani era scomodo, sosteneva verità che normalmente nel mondo dello sport non vengono portate avanti. Tipo case farmaceutiche, doping, ma anche aziende e sponsor?
Certo. Il declino di Pantani iniziò quando rifiutò la sponsorizzazione della Fiat. Quella decisione gli è costata cara. C'è la droga poi, il doping, ma anche altro. Tanto per dirtene una c’è anche la pista americana. Marco vinceva tutto, forse troppo. Gli americani tengono parecchio alla loro immagine nel mondo e in quel momento avrebbero voluto che Armstrong diventasse il loro nuovo numero uno. Pantani si era messo in mezzo. Allo strapotere americano? Ok.
Quando capitano certe disgrazie concorrono più cause, e alla fine—ogni volta, davvero, è sempre così—più persone e più gruppi di potere decidono l’eliminazione di quella persona scomoda che hanno in comune. Certo, se Armstrong fosse stato il motivo principale avrebbero potuto semplicemente rompere una gamba a Pantani e il problema si sarebbe risolto. Quindi be', diciamo che non è stato solo questo il motivo. Gli americani l’avrebbero risolto in modo molto facile. Sul blog quando parli della morte di Pantani parli anche di esoterismo, firme segrete e ordini massonici, di un'organizzazione che si nasconde e dei veri mandanti dell'omicidio. Quindi, chi ha ucciso Pantani?
Be’, c’è la firma dell’organizzazione che ha commissionato il fatto, che è l’ordine della Rosa Rossa. Che sarebbe?
L’ordine della Rosa Rossa è uno degli ordini più potenti nel mondo, e i suoi componenti di grado più elevato sono ai vertici di banche, multinazionali, istituzioni di alto livello. Non sono teppisti da quattro soldi. Sono ovunque. E quale sarebbe questa firma?
Be’, Pantani muore all’hotel Le Rose, di fianco al cadavere, sul comodino, la polizia trova un bigliettino su cui c’è scritta una sorta di poesia, di filastrocca. “Colori, uno su tutti rosa arancio come contenta, le rose sono rosa e la rosa rossa è la più contata.” Poi c’è la data del delitto. Marco muore il giorno di San Valentino, il 14/02/2004. San Valentino è il santo dell’amore e quindi delle rose, e se fai la somma dei numeri che compongono la data, uno per uno, il numero finale è 13. Se guardi i tarocchi il tredici corrisponde alla morte, e i tarocchi sono ovviamente un'espressione dell’esoterismo. San Valentino, i tarocchi… Non credi che possano essere solo coincidenze?
Guarda, ce ne sono tanti altri di simboli esoterici intorno alla morte di Pantani, ma bisogna essere esperti di esoterismo per capirli tutti. Ad esempio chi è esperto di queste cose vede proprio nella morte di Marco un movente esoterico. Marco non era un drogato, il suo cuore era perfettamente a posto, però aveva denunciato il mondo del doping, e quindi della droga, e quindi doveva morire proprio di questo. È la legge del contrappasso, il contrappasso dantesco. Bisogna anche sapere che quello di Dante è il libro segreto di questa organizzazione, della Rosa Rossa, che affonda le radici nei templari, nei Rosa Croce, ma anche prima, nella notte dei tempi. Quindi no, non sono coincidenze.
Be’, un esoterista ti direbbe sicuramente di no. Io sono un avvocato, e mi attengo ai fatti. I fatti ci dicono che è sicuramente un omicidio. Poi l’esoterismo è una pista, per cercare qualcosa. Se poi scopriremo che sono tutte coincidenze vabe'. Magari scopriremo che Marco andò all’hotel Le Rose perché era amante di quell’albergo, e che ci andò il giorno di San Valentino perché era innamorato della proprietaria, che poi magari l’ha ucciso perché non ricambiava il suo amore. Ci può stare, no? Però tu non ci credi. Ma usciranno mai con esattezza i nomi dei mandanti?
Be’ direi di no, credo di no. Se succederà qualcosa, troveranno un capro espiatorio, ma questo solo se decideranno di andare fino in fondo, e non sono sicuro che arriveremo a questo punto. Dipende un po' dai tempi, dipende da quanto ci sarà bisogno di continuare a parlare di questa storia. Ti dico la mia? Sarà un buco nell’acqua, come al solito. Non hai molta fiducia nel futuro.
Se davvero si dovessero scoprire verità come questa, le persone in Italia inizierebbero a farsi domande su tante altre cose. Segreti, complotti, altri personaggi morti in modi non troppo diversi dalla fine che hanno fatto fare a Marco. Partendo dalla sua morte, la gente comincerebbe a porsi molte domande: Ayrton Senna, Pasolini, il Torino Calcio, Rino Gaetano, Fabrizio De André o Lucio Battisti. C'è uno schema dietro, è tutto collegato, ci sono dei motivi, degli interessi. I potenti hanno paura di questo, perché la gente, se glie lo consenti, certe cose le vede. Non a caso il mio blog ha raddoppiati i lettori dopo l’articolo sulla morte di Marco. Be' la gente è curiosa.
Vuole sapere, ha bisogno di sapere. Pubblicheremo un post [uscito ieri, e consultabile qui] su una serie di morti analoghe a quella di Marco. Motivi, moventi, modelli di omicidio, cose che ritornano sempre, ogni volta. Così, tanto per mettere in chiaro un paio di cose, poi vedremo. Thumbnail via. Segui Giorgio su Twitter: @sm_uu