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Il secondo motivo che spinge l'interesse ancora oggi, invece, è che nonostante Pietro Pacciani e i "Compagni di Merende" siano generalmente—e ufficialmente, dalle procure di Firenze e Perugia—considerati quantomeno gli esecutori materiali di almeno quattro degli otto duplici omicidi, il caso è piuttosto controverso, e secondo moltissimi esperti, figure professionali coinvolte direttamente nella vicenda, e appassionati di cronaca nera, non si è mai giunti a individuare neanche uno dei reali colpevoli. Molte di queste teorie si basano su un fatto incontrovertibile: la pistola utilizzata in tutti gli omicidi legati al caso, la Beretta calibro 22, non è mai stata trovata; e non ci sono prove che fosse in possesso né di Pacciani, né di nessuno dei Compagni di Merende.Il caso in realtà sarebbe ancora aperto, dopo quasi mezzo secolo, almeno per quanto riguarda la famosa teoria dei mandanti (coloro che avrebbero incaricato Pacciani di commettere gli omicidi) e a quanto pare il Ros dei carabinieri di Firenze starebbe seguendo una pista legata a un imprenditore tessile di origine tedesca. Secondo altri invece la verità sarebbe incanalata altrove, e a questo proposito i carabinieri avrebbero nuovamente sottoposto all'attenzione di alcuni medici legali la documentazione dell'ultimo duplice omicidio del 1985, spinti anche dalle rivelazioni scaturite dal documentario Scopeti - L'ultimo delitto del Mostro, realizzato dal regista Paolo Cochi e in seguito dalle azioni che l'avvocato fiorentino Vieri Adriani ha messo in atto negli ultimi anni per mandato dei parenti delle ultime due vittime. Secondo la ricostruzioni di Cochi, infatti, ottenute tramite perizie professionali, nell'ultimo duplice omicidio ci sarebbero delle evidenze che smonterebbero totalmente l'impianto accusatorio verso i Compagni di Merende.
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