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Notizie del dopo-sbornia

I Fratelli d'Italia hanno manifestato contro gli immigrati al grido di "Ebola no grazie," l'IS ha photoshoppato un'immagine di Piazza San Pietro con la sua bandiera nera e a Roma hanno commemorato Priebke.

Xenofobia
I FRATELLI D'ITALIA HANNO MARCIATO CONTRO GLI IMMIGRATI AL GRIDO DI "EBOLA NO GRAZIE"
La protesta si è svolta nella stazione centrale di Milano

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Pubblicazione di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale.

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Questo sabato un centinaio di militanti di Fratelli d'Italia, guidati dall'ex ministro Ignazio La Russa, ha "invaso" la stazione centrale di Milano sventolando tricolori e protestando contro Mare Nostrum e l'immigrazione clandestina.

"Ridiamo l'Italia agli italiani, ridiamo la stazione Centrale ai milanesi", ha gridato La Russa al megafono. Il politico si è anche rivolto ai migranti che stazionano in centrale: "Questo è un luogo di transito, non di bivacco."

Un momento di tensione si è registrato quando un contestatore è stato prima insultato dai manifestanti, e poi colpito con una bandiera da Romano La Russa, consigliere regionale della Lombardia e fratello di Ignazio.

Occupy Central
LE PROTESTE A HONG KONG NON FARANNO CAMBIARE ATTEGGIAMENTO ALLA CINA

Alcuni manifestanti per la democrazia a Hong Kong (Foto di Michael Grothaus)

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Secondo il governatore di Hong Kong CY Leung, le manifestazioni per la democrazia in corso nella città non hanno “alcuna possibilità” di cambiare la posizione di Pechino e ottenere lo svolgimento di libere elezioni.

I manifestanti hanno bloccato per più di due settimane intere aree della città, nella speranza di ottenere libere elezioni nell’ex colonia britannica.

Parlando ai microfoni di TVB, un canale televisivo locale, Leung ha detto che le manifestazioni di protesta sono “fuori controllo”, aggiungendo che se il governo cinese decidesse di reprimere le proteste la polizia di troverebbe costretta a dover usare la forza.

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Il Blue Ribbon Movement, un gruppo filo-governativo, si è detto pronto ad accerchiare i dimostranti se l’amministrazione cittadina non riuscirà a liberare la città dalle loro barricate entro domani sera.

Priebke
IL BOIA DELLE FOSSE ARDEATINE È STATO COMMEMORATO A ROMA SU PONTE SANT'ANGELO
L'avvocato di Erich Priebke lo ha voluto ricordare a un anno dalla sua morte

Roma. Uno schiaffo alla città la messa nera allestita con un grottesco altare a Ponte Sant'Angelo per il boia Priebke pic.twitter.com/78lgUxkQqa

— Franco Maria Fontana (@francofontana43) October 12, 2014

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A un anno dalla morte di Erich Priebke, avvenuta l'11 ottobre 2013 e seguita dagli scontri per impedirne la sepoltura ad Albano Laziale, a Roma si è tenuta una messa all'aria aperta per ricordare l'ex capitano delle SS.

"Visto che il luogo della sepoltura non si può rivelare," ha spiegato il legale di Priebke, Paolo Giachini, "per risolvere il problema di chi vuole coltivare la memoria di Erich Priebke e rendergli omaggio in un luogo fisico, abbiamo deciso di eleggere come luogo ideale della sua memoria il ponte Sant'Angelo." Secondo Giachini, Priebke "andava spesso a passeggiare su quel ponte" quand'era in vita.

Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha parlato di "gesto deprecabile compiuto da persone che hanno la testa più vuota che rasata e che ci fa comprendere quanto sia importante mantenere viva la Memoria nelle nuove generazioni."

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Califfato
L'IS HA FATTO SVENTOLARE LA SUA BANDIERA NERA IN PIAZZA SAN PIETRO
Il fotomontaggio è sulla copertina dell'ultimo numero di "Dabiq," la rivista propagandistica online

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Nell'ultimo numero della rivista propagandistica Dabiq, scritta interamente in inglese, l'Is ha messo in copertina un fotomontaggio in cui la bandiera nera del movimento sventola su San Pietro.

All'interno del numero c'è anche un lungo articolo dove si incita alla lotta contro "Roma" e i "romani," che nella terminologia del Califfato hanno però un significato più ampio: più che un luogo fisico si tratta di un simbolo dell'Occidente "crociato."

Non è la prima volta che l'Isis minaccia Roma. Lo scorso 22 settembre un portavoce, Abu Muhammad al-Adnani, aveva minacciato di "conquistare Roma e spezzare le croci."

Snappening
MIGLIAIA DI FOTO INVIATE TRAMITE SNAPCHAT SONO STATE DIFFUSE ONLINE
La cause sarebbe rintracciabile in una vulnerabilità in un’applicazione collegata

Via Snapchat.

(via)

Un mese dopo il “Fappening”, il furto e la pubblicazione online delle foto di nudo di Jennifer Lawrence e altre celebrità, circa 200.000 utenti di Snapchat potrebbero subire lo stesso destino. Pare infatti che molte immagini inviate tramite Snapchat, una app che permette di inviare video e immagini che scompaiono 10 secondi una volta ricevute, siano state pubblicate online.

Una portavoce della società ha affermato che “i server di Snapchat non sono stati violati” e ha dato la colpa a “applicazioni di terze parti utilizzate per mandare e ricevere immagini,” una pratica proibita nei termini e condizioni d’uso dell’app proprio perché mette in pericolo la sicurezza delle informazioni scambiate dagli utenti.

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Dei 4,6 milioni di utenti di Snapchat, la metà hanno tra i 13 e i 17 anni: c’è preoccupazione che tra le immagini diffuse ve ne siano di pedopornografiche. L’evento è già stato soprannominato “Snappening”, in riferimento al “Fappening.”

Diritti
A DUE GIOVANI È STATO IMPEDITO DI DONARE IL SANGUE IN QUANTO OMOSESSUALI
È successo in provincia di Lecce

(via)

A Santa Caterina Novella di Galatina, provincia di Lecce, i responsabili del reparto immuno-trasfusionale dell'ospedale hanno impedito a una coppia di gay di donare il sangue. "Siete omossessuali, non potete donare," si sono sentiti rispondere dai medici.

Nel corso del colloquio pre-prelievo, i due sono stati invitati a tornare a casa perché considerati "soggetti a rischio." Uno ha anche raccontato che "un'infermiera ha provato a dissuaderci dicendo che già in passato il nostro sangue era stato buttato."

Sulla vicenda è intervenuto anche il direttore generale dell'Asl di Lecce: "Si tratta di un ingiustificato e grollano errore che ha i connotati di una discriminazione espressamente vietata anche dalla nostra Costituzione, ma immagino che il medico abbia agito in buona fede."