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Un nuovo studio potrebbe aver scoperto la verità sull'orgasmo femminile

L'origine dell'orgasmo femminile, che dal punto di vista dell'evoluzione non ha alcuno scopo, è rimasta un mistero per decenni. Adesso un nuovo studio potrebbe aver scoperto da dove viene e a che cosa serve.

Foto di Jovana Rikalo

. Questo articolo è tratto da Broadly.

L'origine dell'orgasmo femminile, che dal punto di vista evolutivo non ha alcuno scopo, è da sempre un mistero. Per anni, gli scienziati si sono chiesti quale ne fosse lo scopo: da dove deriva? Come funziona? Perché esiste? Ma ora una ricerca sembra poter dare risposta a queste domande—e in questa risposta c'entrano i furetti.

Una nuova teoria pubblicata sul Journal of Experimental Zoology ha proposto una possibile spiegazione dell'orgasmo femminile. Lo studio, intitolato "The Evolutionary Origin of Female Orgasm," suggerisce che l'orgasmo come lo conosciamo oggi sia l'evoluzione di una funzione corporale molto diversa propria dei nostri antenati di milioni di anni fa—una funzione corporale fondamentale per la riproduzione.

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Oggi nelle donne l'ovulazione avviene naturalmente una volta al mese. Ma per molte specie di mammiferi, tra cui i gatti, i conigli e i furetti, l'ovulazione dev'essere indotta e si verifica solo quando, durante il rapporto sessuale con un membro di sesso maschile della stessa specie, si verifica una stimolazione che provoca un rilascio ormonale. Quest'ovulazione indotta durante il coito deve verificarsi perché possa avvenire il concepimento. Secondo i ricercatori, l'orgasmo femminile potrebbe essersi evoluto a partire da un riflesso che metteva in moto un processo di questo tipo, nei tempi remoti in cui gli esseri umani procreavano ancora tramite l'ovulazione indotta.

"Abbiamo dedotto il modo in cui questo nuovo tratto potrebbe essersi evoluto a partire dallo studio dell'ovulazione indotta," ci ha spiegato Mihaela Pavličev, una delle autrici dello studio. "I due gruppi di animali in cui è presente l'ovulazione spontanea sono i roditori e i primati, per cui pensiamo che sia stato proprio un loro antenato comune a sviluppare l'ovulazione spontanea, tra i 70 e i 75 milioni di anni fa."

Ci sono diverse prove a sostegno di questa teoria. Negli animali in cui l'ovulazione è indotta durante il coito, il clitoride è collocato all'interno della vagina. Il clitoride umano invece si trova all'esterno. Questa posizione potrebbe essere collegata a un'evoluzione del modo di ovulazione; potrebbe darsi che, milioni di anni fa, la stimolazione del clitoride fosse necessaria per indurre l'ovulazione.

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"Abbiamo analizzato l'anatomia dei genitali femminili e pensiamo che il clitoride si sia spostato dalla cavità vaginale ai tempi in cui si è sviluppata l'ovulazione spontanea," ha detto Pavličev.

Tuttavia, secondo Pavličev, la questione del rilascio ormonale e dell'ovulazione indotta è solo uno degli aspetti da tenere in considerazione riguardo all'orgasmo femminile: ci sono anche reazioni muscolari e fenomeni neurologici che è necessario studiare più a fondo. E c'è anche il fatto che il clitoride è simile al pene, e che proprio da questa similitudine tra i due organi potrebbe derivare una similitudine tra gli orgasmi che producono. In ogni caso, tutte queste ipotesi non rispondono ancora alla domanda sul perché esista e a cosa serva oggi l'orgasmo femminile.

"Sappiamo che esiste e che esiste da tempo," ha detto Pavličev, "e stiamo cercando di capire come mai. Per questo dobbiamo prendere in considerazione anche altri fattori, oltre ai nostri antenati primati."

Anche se questa teoria evoluzionistica non fornisce una risposta definitiva sul motivo dell'esistenza dell'orgasmo femminile, Pavličev spera che considerare la nostra evoluzione aiuterà a fare luce su questa funzione e a rispondere a molte altre domande, in futuro.

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