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VICE vi invita alla festa dell'anno

È arrivato il momento di prepararsi spiritualmente a quella serie di picchi glicemici e riappacificazioni familiari noto come Natale. Fortuna che anche quest'anno ci sono un sacco di modi per renderlo più interessante.
Niccolò Carradori
Florence, IT

Programmi per Natale, a ognuno il suo. ​Foto di ​Male Chef

Finalmente è arrivato, come ogni anno, il periodo di prepararsi spiritualmente a quella serie di picchi glicemici e riappacificazioni familiari noto come Natale.

Il valore intrinseco delle tradizioni è sempre piacevole e rassicurante, ma il problema è che uniformarsi allo spirito natalizio e ai suoi dettami porta con sé anche un forte fattore di stress. Lo sanno tutti: prima viene l'aperitivo pre-vacanza coi colleghi dell'ufficio, poi la ricerca dell'opera prima di uno scrittore bulgaro del '400 da regalare a una compagna di corso per sembrare colto (che, quando va bene, si trasforma nell'acquisto dell'epistolario di Luciano Rispoli), e infine l'idea di dover organizzare intere vite in un abile gioco d'incastri tra i tuoi pasti e quelli altrui.

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Va detto inoltre che spesso il dispendio di denaro, energie, e aspettative non vale la candela: la compagna di corso è già partita e non potrà ritirare il tomo, all'aperitivo si presentano solo i colleghi stronzi e il pranzo di Natale si esaurisce in lunghe invettive politiche da parte di qualche parente, il tutto mentre cerchi di digerire l'intera industria alimentare e di nascondere la sbronza ai tuoi.

Stando allo scenario appena descritto, non vi risulterà impossibile credere che c'è stato un periodo della mia vita in cui non sopportavo il Natale. Un anno con gli amici decidemmo di saltare a piè pari il problema, e organizzare un viaggio a Barcellona per le feste. I miei non presero benissimo il fatto che i nostri villi intestinali non avrebbero catalizzato le stesse proteine nella cena della Vigilia, ma fui irremovibile.

Il nostro viaggio di emancipazione culturale si rivelò illuminante: fu una specie di Canto Di Natale post millennio. Visto che tutti gli alberghi erano pieni, finimmo in un ostello dimenticato da Dio che pullulava di tagliagole e donne di malaffare.

Consumammo il pranzo di Natale in una bettola che credo fosse cogestita dal proprietario dell'ostello, perché gli standard imprenditoriali erano praticamente identici, e ci servirono delle pietanze liberamente ispirate alla normativa per lo smaltimento dell'amianto.

Dopo due giorni eravamo tutti quanti attaccati ai cellulari, in cerca di quel tepore familiare perduto che i narcos della camera di fianco non riuscivano a trasmetterci.

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Dopo quell'esperienza, come Ebenezer Scrooge, ho rivalutato l'apparato socio-culturale del Natale, e capito che il nocciolo della questione non è sovvertire le tradizioni, ma stemperarle.

Visto che non eravamo riusciti a distaccarci dal nostro retaggio, io e i miei amici abbiamo deciso di crearne uno parallelo: una tradizione condivisa e personalizzata che aiutasse a digerire e a godere appieno quella canonica.

Così col tempo abbiamo istituito una sorta di Natale "alternativo" e ogni anno il 24 dicembre ci ritroviamo in una taverna per scambiarci affetto sincero e regali stupidi: tenute da kendo, scarpe correttive con pattini incorporati e compilation di Gigi Finzio.

Ci nutriamo unicamente di cibo spazzatura, guardiamo S.O.S Fantasmi e Una Poltrona Per Due, e scriviamo recensioni appassionate dell'ostello di Barcellona, sorprendentemente ancora in attività. Perché va bene personalizzare, ma certi capisaldi vanno mantenuti.

Tutto questo per dire che il ruolo tribale e rassicurante delle tradizioni è importante. Il segreto è renderle malleabili.

E voi, come sublimate lo spirito natalizio? Fatecelo sapere con l'hashtag #ProgrammiXNatale. Questo non solo perché ci importa sinceramente dei vostri progetti natalizi, ma perché di mezzo c'è anche una ​festa che si terrà allo Stadio Olimpico di Roma il 4 dicembre. 

I due piani interni dello stadio saranno a completa disposizione del vostro giubilo fino alle tre del mattino, e per accompagnare i bagordi ​Sky Online vi offre la migliore house e la migliore bass del momento.

L'headliner è Julio Bashmore da Bristol, che ormai da cinque anni spacca in giro per l'Europa, a cui si uniscono le selezioni musicali di Monki, la reginetta di BBC Radio1, l'elettronica schizofrenica di Bok Bok e la tribal portoghese di DJ Nigga Fox.

La line-up  sarà completata da alcuni nomi di punta della scena romana: Luca Albino AKA Capibara, Diego Manfreda (K Party) e Conrad Van Orton (CRS Recordings). 

Per partecipare gratuitamente vi basta ​registrarvi, e raccontarci con un tweet o con un post cosa farete per Natale.