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Sandy, Katrina e le altre ragazze del mucchio

Alla base del nostro rapporto con gli uragani sembra esserci una vera e propria pulsione sessuale. Conoscete altri fenomeni caratterizzati da umidità e calore che si esauriscano solo attraverso un intenso attrito?

A leggere le liste oggi, sembrano gli invitati a una festa casalinga o i personaggi di un Indovina Chi 2.0. Prima del 1979, quando cambiò la nomenclatura, somigliavano invece a un catalogo di escort. Ana, Bonnie, Chantal, Dolly… sono i nomi che i meteorologi hanno dato agli uragani passati o a venire. Quello che si è abbattuto questa notte sulle coste del New England, sollevando le gonnelle metalliche dell’imperatrice del Male e della Libertà, si chiama SANDY.

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Prima di vedere nel dettaglio che cos’è un uragano, è bene capire COSA FA un uragano. Nell’arco di una giornata, Sandy ha fatto le seguenti cose:

- 17 morti, 13 stati colpiti

- allagata la metro di New York e picchi di 4 metri d’acqua in città

- 8 milioni di persone senza luce

- decine di edifici in fiamme

- 2 centrali nucleari in allerta

- rottura di una diga

- 20 miliardi di dollari di danni

CBS New York Live Stream

Il servizio telefonico d’assistenza è intasato (20.000 telefonate ogni ora) e l’unico consiglio di Bloomberg, come degli altri politici, è: riparatevi in un posto sicuro, supereremo anche questa. A differenza dell’Italia, dove più spesso che non le catastrofi dividono, gli USA hanno trovato da tempo la formula segreta per unire la popolazione. Tra i collanti di ultima generazione, dopo Twitter, c’è Instagram.

La ricetta dell'uragano è semplice: bassa pressione, calore e umidità da sotto, correnti fredde da sopra, venti da 115 km/h in su, rotazione terrestre. È proprio quest’ultima a farlo girare e assumere la tipica forma a spirale, versione macro di questi mulinelli, dovuti a quella che i fisici chiamano forza di Coriolis. La rotazione ha momento massimo all’equatore, proprio dove il clima è più caldo, e umidissimo sugli oceani. Risultato? Sandy e compagnia. A portarle a spasso, poi, ci pensano gli Alisei—già antichi protettori di Cristoforo Colombo. La meccanica terrestre, devastazioni a parte, è entusiasmante.

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Sandy è stata in realtà declassata da ciclone post tropicale a megatempesta. La nomenclatura prospera sulle sottigliezze. Le parole da conoscere, in ogni caso, sono: occhio del ciclone (al centro dell’uragano, dove puoi stare in pace mentre intorno tutto cade), muro dell’occhio (il cilindro distruttivo che circonda l’occhio e che ti schiaffeggia prima e dopo la zona di quiete), correnti ascensionali (il risucchio che porta l’umidità in alto, aumentando le piogge: sì, l’uragano si auto-alimenta). Da notare che “tifone”, “ciclone” e “uragano”, insieme con “willy-willy”, significano la stessa cosa: dipende tutto dalla zona d’origine—e vi prego di mandarmi esempi di altre cose che cambiano nome a seconda dell’origine, è una categoria che mi sfugge e mi ossessiona. A parte il vino.

Credo che alla base del nostro rapporto con gli uragani ci sia una vera e propria pulsione sessuale. Conoscete altri fenomeni caratterizzati da umidità e calore che si esauriscano solo attraverso un intenso attrito? L’unico modo per fermare un uragano è lasciarlo consumare sulla terraferma (o scaricargli addosso un’imponente dose di maree fredde—similmente a come si separano i cani amoreggianti).

Per gli americani, in particolare, l’idea dei nomi femminili ha per forza connessioni con l’estetica rockabilly (avete presente i tatuaggi “Man’s ruin” con sotto cancellati almeno tre nomi delle passate ragazze-uragano?) e guarda coincidenza c’è anche John Travolta. Anche in questo caso, nella valutazione della potenza non sono le dimensioni a contare, ma la velocità dei venti—chiamiamola capacità penetrante. L’energia rilasciata da ogni singolo uragano supera il consumo di elettricità annuale degli USA, fa danni per miliardi di dollari ma, come si diceva, rende tutti fratelli. Quello che i meteorologi nostrani si ostinano a non capire è evidentemente la conflittualità amore-odio—chi non ha pensato a questo quando è arrivata Poppea? Notare che quando l’uragano è troppo violento, viene cancellato dalla lista ufficiale.

La modellistica che soggiace agli uragani coinvolge fluidodinamica, meteorologia, teoria del caos ed effetto farfalla, il che rende conto della potenza e della confusione di un fenomeno così conosciuto ma altrettanto sfuggente e inevitabile. Se le condizioni al contorno sono tali da massimizzare i danni—es. una corrente d’aria fredda e secca in arrivo da un’altra direzione, l’elevata umidità per cause esterne—si parla di tempesta perfetta. C’è chi sostiene che il riscaldamento globale (innalzamento della temperatura degli oceani) abbia contribuito a rendere Sandy particolarmente devastante.

La Tempesta Perfetta per antonomasia è il noreaster di Halloween del 1991. La differenza principale tra un uragano e un noreaster è la temperatura del nucleo (caldo per l’uragano, freddo per il noreaster). Nulla toglie che nel suo percorso attraverso differenti fasce climatiche, Sandy si trasformi ancora, dopo uragano subtropicale e megatempesta, in noreaster. Per quest’abilità multiforme, per i diversi pezzi che hanno concorso alla sua virulenza, e per il suo arrivo durante la luna piena, Sandy è stata soprannominata Frankenstorm. Ah, è anche Halloween? Perbacco.

Se mai il riscaldamento globale porterà uragani anche qui, mentre aspettate rintanati sotto le coperte l’arrivo del muro dell’occhio, dimenticate musica e film perché l’elettricità è fottuta. E quando il mostro busserà alla vostra porta e con pioggia, vento e fulmini mugghierà "Dolcetto o scherzetto?" spero ricorderete le parole di Jack Burton, mentre lascia San Francisco a bordo del vecchio Pork Chop Express.

Non le ricordate? Be', l’elettricità non è ancora sparita.