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QFWFQ!

Tutti insieme microchimericamente

In ognuno di noi circolano cellule e DNA estranei al nostro corpo, ma non è un horror né il presagio di una razza umana metrosessuale.

"Qfwfq!" è la rubrica scientifica di VICE. Pronunciatelo ad alta voce: QFWFQ! Mi sembra un nome adatto non solo per questa ragione, ma anche perché qui si parla di roba che in formule si scrive facile, ma che a capirla non c'è verso.

Ieri ho scoperto che molte persone non sono mai completamente se stesse. Dico davvero! Sarebbe un'ottima frase con cui iniziare la Smemoranda, se solo tutta questa storia, più che un grande archivio di luoghi comuni, non ricordasse gli horror in cui i DNA delle persone si rimescolano tra loro dando luogo a cose matte e spesso spaventose.

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Nel nostro corpo, oltre all'Escherichia coli, all'herpes o al papilloma (per chi ce l’ha) e altri batteri e virus parassiti che aiutano o complicano la vita, siamo contaminati da cellule umane non nostre che pur facendo parte di noi al 100 percento non hanno il nostro DNA, ovvero non dovrebbero essere noi ma sono noi. Per fortuna, salvo stranezze, non sono cellule di un imbecille qualsiasi, ma della nostra mamma. A fare romanticismo poi, se siete madri, c’è che oltre alle cellule della vostra mamma siete costituite in piccola parte anche da cellule di vostro figlio. E qui viene la cosa di recente scoperta e per me spaventosa: queste cellule arrivano a insediarsi fino al cervello per trasformarsi in neuroni e fare sinapsi con tutti gli altri neuroni, con quel che ne segue.

Un passo indietro. Tutto ha inizio con un mostro della mitologia greca: Chimera. Chimera era la sorella di Cerbero e dell'Idra di Lernia, e di solito è raffigurata così. È una sorta di impossibile biologico, che tuttavia riusciamo a immaginare perfettamente. Per questo si definisce chimera un sogno vano o una speranza irrealizzabile. Anche per la rabbia che questa delusione genera, Chimera è sempre stata vista come un'incarnazione del male, e in essa gli uomini riflettevano le loro ansie di contaminazione con il regno animale. Considerato che c'è ancora chi alleva pecore per farne concubine, l’idea mi sembra plausibile.

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In biologia si parla di chimera quando un animale ha due o più popolazioni di cellule geneticamente distinte: due diversi DNA formano un puzzle di regioni variamente assortite che convivono pacificamente nell’organismo. Per intendersi, la caprecora è una chimera ottenuta combinando gli embrioni di una capra e di una pecora—insisto sugli ovini perché in greco chimera = capra. Sono stranezze che raramente avvengono in natura, e a tutt’oggi i casi umani di chimerismo riconosciuto non arrivano a 50. In laboratorio invece, giustizia o crudeltà, è dal 1984 che si fanno giochi di puzzle genomico su numerosi animali. Quelle nel video sono Roku ed Hex, scimmie chimera ottenute da sei diversi DNA:

Molto più diffuso è invece il fenomeno naturale per cui un essere vivente viene contaminato da una piccola quantità di cellule estranee che entrano a fare parte del suo organismo, nel qual caso si parla di MICROCHIMERISMO. L'esempio più classico di microchimerismo umano è proprio lo scambio reciproco di cellule tra il feto e la madre. In numeri: oltre metà delle madri riceve DNA dal feto, mentre un terzo dei feti porta con sé DNA materno.

Significa che un giorno o l’altro ci spunterà un mostro purulento dal petto con la faccia preoccupata di mammà che indaga se ci siamo messi il maglioncino che è venuto il brutto tempo? Mm. Si tratta per lo più di cellule staminali embrionali, quelle utili per rigenerare i tessuti e fare le magie biotecnologiche. Mi piace pensare che sia una trasmissione benefica, ma c’è il dubbio che a volte scateni fenomeni autoimmuni, a distanza anche di trent’anni dal concepimento.

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Quello che mi ha colpito è che, oltre al fatto di essere DNA estraneo, la madre di un pargoletto si ritrova il cervello contaminato da cellule maschili. Viceversa, un maschio su tre sarebbe costituito in parte da DNA femminile. Ne ho parlato con un amico musicista che ci ha subito visto il futuro della razza umana metrosessuale in cui si è tutti un po’ uomini e un po’ donne, e ci voleva fare una canzone. Quando gli ho spiegato che la cosa avviene da centinaia di migliaia di anni, ha fatto spallucce e tagliato corto: “I’m a free bitch baby.”

Ipotesi scientifiche:

- il fenomeno della contaminazione cerebrale potrebbe diminuire nelle madri il rischio di Alzheimer; questo il dato più rilevante, ma non dimostrato della scoperta;

- le cellule fetali contribuirebbero al processo di angiogenesi—formazione dei vasi sanguigni—e alla rigenerazione delle ferite;

- nei figli, una maggiore presenza di DNA materno sembra legata al manifestarsi del diabete mellito di tipo 1;

- nelle madri, una maggiore presenza di DNA fetale sembra legata all’insorgere della sclerodermia;

- l’aiuto delle staminali spiegherebbe la maggiore longevità delle donne.

Riguardo all’ultimo punto, una maggiore longevità delle femmine è riscontrata anche presso i fagiani. In questo caso il maschio paga lo scotto di avere un piumaggio variopinto per corteggiare meglio, talento che lo rende più facile da impallinare, a differenza della grigissima femmina. Prova che la riproduzione è più importante della sopravvivenza.

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Dico questo perché il microchimerismo avrebbe implicazioni come ennesimo strumento di controllo del patriarcato geloso: se dopo il concepimento la donna cercasse un altro uomo, le cellule ereditate dal feto—portatrici del corredo paterno—potrebbero riconoscere l’estraneità dello sperma altrui e causarne il rigetto immediato, oltre a più lente “vendette autoimmuni”. Insomma, questa cosa del DNA condiviso crea un misterioso campo dinamico di legami proto-familiari da togliere il sonno.

Ipotesi non scientifiche:

- probabilità che una donna si trasformi fisicamente in uomo a causa del microchimerismo: inferiore allo 0,1 percento;

- probabilità che un uomo si trasformi fisicamente in donna a causa del microchimerismo: inferiore allo 0,1 percento;

- probabilità che una donna cominci a lavarsi poco, parlare di calcio e voltarsi per ogni lembo di pelle scoperta, a seguito della penetrazione di cellule fetali maschili nella barriera emato-encefalica: poiché la ricerca è stata effettuata solo su cadaveri, non c’è modo di prendere una decisione definitiva in merito.

Se speravate che il microchimerismo vi sollevasse dalla responsabilità di ammettere qual è il vostro sesso preferito, o pensavate di dare la colpa di tutti i vostri mali a Ma’ e Pa’, potete sfogare il vostro disagio su una pagina della Smemo, strapparla, accartocciarla, ingoiarla e sperare che l’incremento di inchiostro e cellulosa nel sangue vi distragga dal senso di colpa. Come diceva il buon Vonnegut, “Così è la vita!”