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Soffrire imparando: 18 ore con Real Time

Guardare Real Time dalle nove alle tre di notte è un ottimo modo per fottersi il cervello.

È ormai da qualche anno che avere una televisione in casa sembra del tutto superfluo. Fino a poco fa, quelli che la guardavano si giustificavano con la mistica frase “Io ho SKY,” lasciando intendere con ciò di dedicarsi a cinema in alta definizione, informazione 24/7, documentari, serie americane, sport internazionali e altre figate varie. Ma poi, quando andavi a casa loro, ti propinavano sempre qualche cazzata su Discovery Real Time.

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Quando mi hanno chiuso la tv analogica, e Real Time è approdato nel mio salotto, canale 0031, ho cominciato anche io a subire questa strana e inevitabile attrazione che tanti amici e persone, di primo acchito insospettabili, sembravano provare. Col passare dei giorni, le ore passate in compagnia di RT hanno continuato ad aumentare inspiegabilmente finché, a un certo punto, mi sono decisa ad andare fino in fondo alla questione, nel tentativo di capire perché le trashate di Real Time siano così speciali—o "migliori" dell'altra monnezza che riempie la tele. Per farlo, appunto, mi sono sparata un'intera giornata di programmazione di fila. Non-stop. Dalle nove di mattina alle tre di notte. Eccovene un resoconto, programma per programma.

8.45 Il boss delle torte

Pattino sui calzini dal letto al divano e accendo la tv: compare Buddy il pasticcere che istruisce i suoi sgherri su una torta a forma di demone dei boschi, in 3D e presunta scala 1:1. Se stessi bevendo White Russian al posto del caffellatte il tutto potrebbe avere più senso. Invece nisba. Forse mi sono riaddormentata, ma ho sentito chiaramente dire che Buddy tiene una partita di armi nella cella frigorifera.

9.15 Obiettivo peso forma

A dire il vero questo me lo sono perso per aprire le finestre e fare altre cose fisiologiche. Nel mentre ho pestato i gomiti negli stipiti delle porte cercando di buttare l’occhio alla tv. L'unica cosa che ho portato via dall'ascolto del programma è la frase “ginocchia grasse.”

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10.10 Clio Make Up

Finalmente un po’ d'azione! Sono tutta occhiaie. In 15 minuti compresi di fast forward, Clio aiuta una casalinga con il trucco del giorno. Prendo nota: BB cream, fondotinta, illuminante, correttore verde e poi color carne, primer, ombretto, fard. Mi sale l’ansia della sepolta viva.

10.40 Paint your life e Com’è fatto con Barbara Giulienetti (entrambi)

Barbara, la donna con le palle e il martello, colora di nero e oro le pareti di una stanza. “Adesso la vostra camera è in puro stile giapponese,” fa lei rullo in mano: ovvero, puro stile camera ardente del maestro di yoga. A questo punto cominciano ad arrivare i primi dubbi. Avrò fatto un'enorme cazzata a propormi per questo esperimento da couch potato? Sono vagamente pentita, e mi sento anche impreparata: affrontare una prova del genere senza assumere psicotropi è come andare in guerra con le scarpe di cartone. Mi fa male la testa. Sono solo le 11.

12.05 Cucina con Ale

Riesco solo a prendere le pentole con Ale, che intanto lui ha già finito primo secondo e pure lo zabaione al porto. Tanto ho tutta una programmazione del primo pomeriggio, no? E del pomeriggio inoltrato. E del tramonto. E della sera.

12.30 Cucina con Buddy

Ancora cucina… ancora Buddy, quello delle torte.

13.00 Cortesie per gli ospiti

Funziona così: invitate a cena Ale di cui sopra, che ha appena pranzato, e vi stronca la cena, Chiara, che vi boccia la casa dopo averne accarezzati gli stipiti, e Roberto che non si sa che lavoro faccia ma solitamente si occupa dei centrotavola e dell’oroscopo delle commensali.  Prendete spunto per il dessert: sapete come nacque il "siamo alla frutta"? Quando Cesare Borgia invitò tutti i grandi capi a cena, e al momento della frutta dalle armature negli angoli uscirono i suoi scagnozzi e li scannarono.

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15.00 Abito da sposa cercasi

Sonnecchio mentre capricciose fanciulle americane cercano l’abito per il matrimonio, e penso che voglio fare qualcosa di fisico, o malsano, o socialmente inaccettabile. Tutto quel tulle bianco che intravedo deve essere la luce e non voglio mai più aprire gli occhi.

15.25 Adolescenti XXL

Riecco il solito metodo per farmi passare la voglia di ciucciare lo zabaione: variabili masse grasse sgambettano rinchiuse in quello che assomiglia a un lager. In questa puntata: i piccoli grandi pubescenti e il percorso militaresco nella steppa; i trainer dicono: “Sei la nostra Lara Croft.”

16.20 Shopping Night

È elegante correre in ciabatte e accappatoio coordinati facendo razzie per la Rinascente dopo l’orario di chiusura? Dall’indottrinamento parafascista di Enzo&Carla imparo che il buongusto è come La Forza: molte la millantano, ma Lei sta dispersa nello spazio siderale. A questo punto della mia misantropia pomeridiana me ne sto impuntita sul divano nella mia informe flanella sbavandomi succo addosso, mentre qualche donna con tendenze cleptomane nella forma socialmente accettata dello shopping compulsivo si presta al programma (inconsapevole, ahilei, del suo malgusto). Viene quindi snidata, messa con le spalle al muro e obbligata a pagare per tutti quelli che usufruiscono del sistema sanitario pubblico e ancora si ostinano a fare vedere i loro polpacci.

17.15 Abito da sposa cercasi

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Di nuovo.

17.45 Tabatha mani di forbice

Quando date i nomi ai vostri figli, state attenti. Sapete cosa significa Tabatha? Significa gazzella. Non mastino, né squalo, niente che abbai, morda o maneggi lame troppo vicino al vostro orecchio.

18. 40 Cucina con Buddy

Di nuovo.

19. 30 Cucine da incubo USA

Il cugino cuoco di Tabatha: urla, porta il toupée e demolisce esercizi commerciali e psiche dei proprietari. Essendo masculo, bestemmia, anche. A fin di bene, sia chiaro.

21.10 Little Miss America

Vorrei appisolarmi ma non posso, perché l’orrore fatto riccioli d’oro presta il suo sorriso senza i dentini davanti al teleschermo. I figli del demonio esistono, e sono tutte femmine. Sintesi della puntata: reginetta bionda con ADHD scorrazza su un monopattino trattando di merda la madre e urlandole frasi come "Sei licenziata!"

23.05 Non sapevo di essere incinta

Lezione du jour: il test di gravidanza, nel dubbio, si fa. E no, l’astinenza non è un rimedio.

00.00 Malattie imbarazzanti

Malattie imbarazzanti vuol dire proprio imbarazzanti: cioè che non dovrebbero vedersi in televisione. Nella successione, pustole purulente anali causa peli incarniti, muscoli della cervice lassi (si curano con fisioterapia vaginale: stringi il cono, rilascia il cono, stringi…), incontinenza post operazione prostatica, caso dentistico. Altra lezione imparata: se temi di avere la gonorrea è meglio rivolgersi a uno studio medico, non a una televisione satellitare.

02.40 Wedding Planners

Vorrei recuperare la dignità e andare a letto, ma sono così prostrata che riesco solo a ribaltarmi sul fianco e farmi pippe mentali sul matrimonio organizzato da Enzo: come riuscire a bypassare un controllo del fisco sui soldi spesi in nastri di rafia, 400 metri, e confetti, un trilione. Forse è un complotto democristiano per aumentare i matrimoni.

Sono le tre di notte, e in un tripudio di petali, sorrisi e madri sciolte in pianto, è il momento di ritirarmi. Sarebbe anche il momento di trarre delle conclusioni. Ma non ce la faccio. Il cervello umano non è fatto per assorbire così tanti consigli in 24 ore. Mentre mi appisolo sul divano, penso a come dovrei dipingere di nero il tulle della torta del boss mentre sto a dieta nella Rinascente di notte e preparo centritavola. Mi addormento. Sogno che mio papà è un gatto.