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Vice Blog

Reliquie gabber

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di it

Nei primi anni Novanta un nuovo movimento olandese emerse dalle più oscure profondità della terra. Un movimento che si nutriva strettamente di marciume olandese e che, una volta affermato, insudiciò le menti olandesi. Era il movimento gabber.

I gabber li si riconosceva per le teste rapate, per le tute da ginnastica e le scarpe stilose, l'amore per tutto ciò che era connesso alla morte e quegli occhiali da sole alla John Lennon con lenti rosse, blu, o più facilmente gialle. Con questa esplosiva combinazione di superpoteri il risultato era che sembravano una via di mezzo fra un allenatore di calcio col cancro e un Gollum in acido.

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Il motore agente della scena era la musica gabber, altrimenti conosciuta come hardcore. Versione più forte e più violenta della musica house che abbia mi partorito il genere umano, la musica gabber veniva accompagnata da un ballo chiamato hakken, difficile da descrivere a parole. Praticamente consiste nel mettersi una mano sulla testa, l'altra sul partner e poi muovere le gambe avanti e indietro più velocemente possibile mentre contemporaneamente ci si picchietta la testa in stile Roxbury. Mandate avanti fino ad un minuto questo video per osservare il fenomeno in tuto il suo splendore. Le parole più famose fra i gabber erano: "cancro potente", "terrore" e "completamente fottuto".

Abbiamo quindi presunto che, dopo vent'anni dalla sua nascita, il movimento gabber avesse toccato il fondo dell'oblio dei cunicoli della musica house. Quando però siamo andati in Olanda per intervistare la vecchia leggenda della scena, DJ Paul Elstak, siamo inciampati nel cuore ancora pulsante dell'industria gabber. E stava battendo forte. Lo studio di Paul, dove registra pezzi romanticoni come Fuck you e Your mother sucks cocks in hell, è la base dell'impero commerciale gabber, la Rige Entertainment. Tutto quello che ha avuto minimamente a che fare con i gabber è riposto qui. DJ, agenti, server di siti internet che vendono online, radio hardcore e merchandising di infima qualità. Un'intera sottocultura ammonticchiata in un magazzino disperso nel sud dell'Olanda.

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Prima pensavo che tutti quelli con un tatuaggio alla "Hardcore 4ever" sul braccio se lo fossero grattuggiati via già da tempo, ma mi sbagliavo di grosso. L'hardcore è ancora vivo, nei cuori dei suoi fan, ma soprattutto fra le monumentali pile di merce che farebbe piangere una valle di lascrime al tuo piccolo fratellino, se se li ritrovasse sotto l'albero di Natale. O almeno farebbe così se fosse bamba quanto il mio. Ad ogni modo, ecco a voi le mie fotografie.

Questo è il nascondiglio. A sinistra, adesivi e poster "This is terror". A destra copricranio decorati a teschi, maniche lunghe alla "harcore hooligan" ed economici occhiali da sole in stile John Lennon, fatti così di merda che si rompono solo a guardarli.

Come questi.

Sicuro, questa testa di rapa in gomma stesa sulla mia mano è il simbolo definitivo del terrore. I gabber adorano ste cose.

Bomber col logo Thunderdome. Thunderdome è la più importante festa hardcore in Olanda e c'è da ben 15 anni di seguito. È tipo i ritrovi dei juggalo, ma per gabber.

La maschera di Angelfist è un altro articolo troppo figo.

Questo è per le ragazze gabber (gabberine?). Un ventaglio elegante, perfetto da usare al mare o per nascondere l'assunzione spropositata di pilloline.

Ancora robaccia Hellraiser. Scommetto che Clive Barker potrebbe vivere felicemente solo con le royalties degli olandesi.

Nota a margine: indovinate quale energy drink illegale a base di wasabi si trova da queste parti? Gelosi?

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Pile e pile di CD e DVD in offerta. Potresti guardarti tre ore di Terror TV per soli 6,75€.

Questa maschera sembra più una parodia dei ragazzi gabber piuttosto che qualcosa da indossare ad una festa.

Questa qua, invece, ci sta perfetta.

Di primo acchito ho pensato che questo tizio fosse il manager del magazzino perché ne aveva proprio il fisico. Ma non lo era. È il capo, il cesare dell'impero techno. Quando ho chiesto se potevo fargli una foto, si è messo volentieri a fare il segno del diavolo e a dire "terror" alla stessa maniera di un'insegnante di matematica del liceo che si trova a dover rispiegare l'equazione di secondo grado.

Ok, ve la tradurrò. Perché probabilmente non sapete l'olandese. Ed è un peccato, davvero, perché sapete, una volta New York era nostra. Ma fa niente. Dice che i gabber sono in radio. Quindi state zitti.

Quest'uomo è probabilmente più famoso di Rocky, in Olanda. Paul Elstak è il padrino dell'hardcore e del suo ben più famoso cugino, l'happy hardcore. Ascoltatevi il gustoso bocconcino che ha sfornato, Rainbow High in the Sky. Paul qui sorride perché ha appena finito di remixare la sua hit Fuck You (cantata da sua figlia, che ha 4 anni) con un sample di Christian Bale che impreca contro la troupe sul set di Batman.

Questo è il suo tatuaggio preferito. Vecchio, ma con ancora del senso (a quanto pare).

Dovrebbe raffigurare Alien, ma sembra più Predator. Paul lo odia.

Questo poster è uguale spiccicato a quelli di 15 anni fa. Oh gabber, così ci uccidete.

NICOLAAS VEUL