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Abbiamo chiesto a un bambino di rifare i rendering di Expo

Dopo che l'account Facebook ufficiale dell'Expo ha pubblicato le immagini dei rendering facendosi perculare da chiunque per la pessima qualità, abbiamo deciso di verificare se un bambino avrebbe saputo fare di meglio.

Grab dal sito di Expo. Via.

Mancano ormai solo 80 giorni all'inaugurazione dell'Expo, ma nonostante tutta la retorica sulla più grande esposizione riguardante l'alimentazione e tutte le aspettative, possiamo tranquillamente dire che per ora l'evento si è contraddistinto soprattutto per gli scandali sulle tangenti, i ritardi nella realizzazione del progetto e le pessime figure collezionate durante l'organizzazione e la promozione dell'evento.

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Se degli scandali abbiamo già parlato, per quanto riguarda le pessime figure gli esempi si sprecano: traduzioni errate o del tutto assenti, video per incentivare i giovani a offrirsi come volontari che fanno rimpiangere l'era pre internet, siti che evocano le abilità di programmazione di un manichino sottopagato e dimostrazioni di ignoranza sul patrimonio artistico italiano.

Siccome è sempre bene abbondare, però, in questi giorni è arrivata una nuova gallery di immagini dell'account Facebook ufficiale dell'Expo. Il 6 febbraio, infatti, la pagina Facebook EXPO 2015 Milano ha condiviso una serie di rendering del Parco della biodiversità. Questi:

A uno sguardo neanche troppo attento, i soggetti incollati sullo sfondo sembrano fluttuare a mezz'aria, e molti sono scontornati così male che più che arti hanno poligoni. Per di più alcuni soggetti godono del potere della trasparenza, sono dotati di scritte o vengono riciclati in più foto. In poche parole le immagini, invece che suggerire l'atmosfera di una manifestazione internazionale, fanno venire in mente i rudimenti di photoediting assimilabili durante un corso di Informatica della parrocchia.

In poche ore su Facebook sono comparsi meme e pagine-parodia e lo spazio dei commenti sotto alle immagini si è riempito di interventi critici. C'era chi diceva che "hanno fatto fare questo lavoro al cugino della sorella del cognato dell'amico del portinaio" e chi tirava in ballo la questione del lavoro creativo non retribuito: "Con i professionisti veri ormai è difficile strappare una commissione pagata 'in visibilità'."

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Molti poi suggerivano che un lavoro così approssimativo e sciatto sarebbe stato possibile solo nel caso in cui l'incarico fosse stato affidato a un grafico di età compresa tra i 0 e i 15 anni. Qualcuno ha perfino linkato il sito di Art Attack.

Nel frattempo il presunto autore dei rendering/titolare dello studio in cui i rendering sono stati realizzati, l'architetto Fabio Fornasari, ha deciso di rispondere alle critiche scrivendo su Facebook che le immagini sarebbero state pubblicate "anzitempo, non terminate."

Non viene chiarito come "un lavoro in corsa e in corso" sia potuto finire su una pagina ufficiale da quasi un milione di like come quella di Expo. Ma la bufera che si è scatenata, spiega Fornasari, dimostrerebbe la responsabilità che "abbiamo nel lavorare non tanto su 'materiali digitali' quanto sugli immaginari e le estetiche." Perché, aggiunge tra parentesi, "non è un problema di quanto si sa usare Photoshop."

Se è davvero così, allora forse tutte le polemiche sollevate finora su EXPO non hanno centrato il punto: non c'è da discutere della competenza o della serietà di chi deve curare l'immagine di quello che sarà un evento internazionale ma, se mai, del suo senso estetico e del suo buon gusto.

Di fronte a una situazione del genere abbiamo dunque pensato di prendere un'altra strada e fornire una nostra risposta all'annosa questione sollevata in molti commenti: un bambino saprebbe fare di meglio? Per farlo abbiamo individuato un giovane volontario (Stefano, di 11 anni), e una volta davanti al computer gli abbiamo chiesto di rimaneggiare i rendering. Le condizioni erano molto semplici: "ricalcare" le immagini conservando nei limiti del possibile le scelte cromatiche e spaziali. Nell'esperimento Stefano è stato supervisionato da un adulto, che oltre ad avergli dato qualche dritta sui colori e sullo strumento "pennello" di Photoshop l'ha assistito in alcune parti della stesura.

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Qui di seguito vi riproponiamo le immagini pubblicate dalla pagina Facebook dell'EXPO seguite dai rendering modificati, così che possiate valutarle voi stessi.

Via Facebook.

La versione ricalcata.

Via Facebook.

La versione ricalcata.

Via Facebook.

La versione ricalcata.