FYI.

This story is over 5 years old.

Sport

Dopo il selfie di Totti niente sarà più come prima

Negli anni, Totti ci ha abituati a trovate particolari che potevano venire solo da lui e che probabilmente non saremmo riusciti ad accettare se fossero state fatte da altri. Ora, però, ha portato l'esultanza calcistica (e non) a un nuovo livello.

Allora, ricostruiamo l'accaduto. Minuto '64 di Lazio-Roma, 2-1. Holebas mette una palla lunga in area. Totti si infila fra i centrali della Lazio che tentano di leggere la traiettoria e non si accorgono di niente. La prende al volo di destro e la mette sul secondo palo. Marchetti va a schiantarsi sul primo.

Hai 38 anni, sei probabilmente il giocatore italiano più forte di sempre e sicuramente l'ultima vera bandiera rimasta nel nostro calcio. Hai appena segnato una doppietta, riprendendo per i capelli una partita in cui eri sotto 2-0, infilando l'ennesimo gol della Madonna, e diventando il primo marcatore di sempre nei derby. SossioAruta avrebbe venduto sua madre ad un mercato degli schiavi in Tracia per un momento così. E tu che fai? Un selfie.

Pubblicità

Mentre io rimanevo attonito sul divano, sull'internet il selfie di Totti diventava virale praticamente appena scattato: fotomontaggi con Barbara D'Urso, con i tizi del selfie degli Oscar, con Lotito, eccetera. Ed era abbastanza ovvio: ormai l'equazione "persona famosa che si fa un selfie durante un momento particolare = fotomontaggi e commenti virali" è scontata. Non vale nemmeno la pena di chiedersi perché accada.

Il punto è che gli articoli che sono stati scritti sulla partita si sono praticamente concentrati solo su questo: Gazzetta, Corrieredello Sport, Tuttosport, Corriere della Sera . Anche all'estero se ne è parlato tantissimo: su Goal.com il titolo dell'articolo è "The most famous selfie in history?"

Il Mirror ha sintetizzato la cosa così: "We hate selfies. HATE them. There is never a reasonable excuse for taking one - especially not at the football. […] However, our disapproval applies only to those of us who are mere mortals. Roma legend Francesco Totti is a different type of human; the type who can do whatever the hell he wants."

Bisogna dire che in questo c'è un fondo di verità. Negli anni, Totti ci ha abituati a tutta una serie di esultanze particolari, che potevano venire solo da lui e che probabilmente non saremmo riusciti ad accettare se fossero state fatte da altri.

Agli Europei del 2000, prima di tirare il rigore decisivo nella finale contro l'Olanda, aveva sussurrato a Di Biagio una frase poi diventata famosa: " Mo je faccio er cucchiaio." Subito dopo aveva segnato il rigore facendo proprio il cucchiaio. Nel 2004, dopo Roma-Juventus 4-0, aveva fatto cenno agli avversari di tacere e andare a casa, mimando poi un quattro con le mani. In un derby del 1999, esibì una maglietta con scritto "Vi ho purgato ancora," che scatenò moltissime polemiche e divenne così famosa da essere imitata, qualche anno più tardi, da Osvaldo. Risalente al 2004, invece, il gesto simile a quello di ieri: dopo aver segnato il gol del pareggio nel famoso derby sospeso per la presunta morte di un bambino, si era messo a fare l'operatore televisivo riprendendo la curva giallorossa.

Pubblicità

— Serie A TIM (@SerieA_TIM)January 11, 2015

Il gesto di ieri è stato quindi una sorta di coronamento di questo percorso. Anche in questo caso infatti l'esultanza non è arrivata in un momento a caso, ma dopo un gol non solo bellissimo ma anche pesantissimo. Come a ricordare che c'è chi può permettersi di fare certe cose e chi no. Non basta inventarsi esultanze più o meno strane e più o meno sceme. Bisogna anche essere Totti per far sì che abbiano valore.

Ma c'è un altro particolare che rende Totti e le sue puttanate così rilevanti. Ed è il fatto che nonostante mezzo mondo, inclusi noi, stia scrivendone e parlandone ancora adesso, l'elemento vincente di questo gesto è la sua semplicità: finora non sono usciti esperti di marketing che avevano studiato passo per passo la cosa (come succede nella quasi totalità dei casi con atleti e professionisti dello sport in America): semplicemente, a quanto si sa, prima della partita gli era venuta l'idea di farsi un selfie sotto la Curva in caso di doppietta, e il ragionamento alla base sarà stato a) i selfie vanno di moda e tutti se li fanno e b) praticamente nessuno se n'è mai fatto uno del genere dopo un gol.

Dopo verranno anche gli esperti di marketing, e già adesso non è difficile immaginare interi team incaricati di studiare e riutilizzare la mossa a scopo pubblicitario. Per ora, però, quella di Totti è stata definita "un'esultanza che rimarrà leggendaria."

Il selfie in campo aveva già qualche sorta di precedente più o meno noto, certo, ma la vera questione è che questo è solo l'inizio. Il gesto di ieri ha portato l'esultanza calcistica (e non) a dei nuovi livelli. Ha introdotto elementi del tutto esterni al campo da gioco e ha fatto sì che la parte di puro entertainment prendesse nettamente il sopravvento sulla partita e lo sport in sé.

E dato che l'ha fatto lui (e con questi risultati) adesso le cose non saranno più le stesse. Non solo non basterà esultare in maniera tradizionale o con semplici gesti delle mani: da domenica prossima anche solo ripetere il gesto di ieri sarà vietato. Bisognerà necessariamente superarlo, inventarsi nuovi modi per renderlo datato. E sono sicuro che i calciatori di mezzo mondo si stanno spremendo le meningi per trovarne uno, consapevoli del fatto che, per quanto pazzesca la loro idea possa essere, è probabile che non riusciranno a superare il gesto di Totti e il macello che ha creato. Ad ogni modo, staremo a vedere. Per adesso state sicuri che è solo questione di ore prima che al prossimo gol qualcuno porti in campo un bastone da selfie e faccia una bella foto di gruppo.