FYI.

This story is over 5 years old.

Attualità

La bufala sull'attentato nella metropolitana di Milano è solo la punta dell'iceberg

Negli ultimi giorni, è girata molto una bufala su un attentato nella metropolitana di Milano il giorno dell'inaugurazione di Expo, a dimostrazione del fatto che in Italia le pagine e i siti di notizie finte stanno diffondendo sempre più odio.

Una pagina evento-parodia successivamente rimossa da Facebook.

Negli ultimi giorni, a Milano ha girato molto la storia di una ragazza che, vedendo "un arabo" perdere il portafoglio, dopo averlo raccolto e averglielo riconsegnato si era sentita dire, come ringraziamento, di "non prendere la metro il primo maggio." Si trattava di una bufala, ovviamente, e pure molto vecchia e smascherata da già da tempo, ma ciò non ha impedito lo scoppiare di una psicosi, tanto che la notizia è stata poi riportata anche da diversi quotidiani.

Pubblicità

In Italia, il fenomeno di finte notizie come questa, diffuse su internet e in particolare su Facebook, esiste ormai da qualche tempo, ma solo ultimamente ha raggiunto dimensioni piuttosto rilevanti e assunto caratteristiche sempre più inquietanti—tanto che persino testate come Repubblica e L'Espresso se ne sono occupate.

Tutti noi abbiamo avuto a che fare almeno una volta con i siti che le producono, e non necessariamente per nostra ignoranza. Bensì perché quegli stessi siti hanno fatto un grande salto di qualità, inserendosi in un panorama strutturato e politicamente orientato. Del resto, come faceva notare Josh Dzieza in un articolo pubblicato su The Verge, se la "satira" che viene scambiata per una notizia può diffondersi più facilmente di una notizia vera—e quindi generare molti più click sui siti che la riportano—allora perché sforzarsi di fare "satira" e non decidere di pubblicare solo notizie finte?

In Italia, la galassia di siti di questo genere è molto ampia e in continua espansione. Per questo motivo—mentre il World Economic Forum ha definito la disinformazione digitale di massa "uno dei principali rischi per la società moderna"—abbiamo pensato che fosse giunto il momento di farne un'analisi sistematica.

Oltre ai siti apparentemente "satirici" come il Corriere del Mattino e il Corriere del Corsaro (le cui pagine Facebook hanno rispettivamente 79mila e 29mila fan) ce ne sono molti altri che non hanno dichiaratamente nessun intento satirico, ma che si presentano come siti di "rassegna stampa indipendente" o di "contro-informazione" dai tratti populisti.

Pubblicità

Di questi, Piovegovernoladro è uno dei più noti. È anche una delle fonti di informazione preferite da Maurizio Gasparri—il quale lo scorso gennaio ha rilanciato su Twitter la falsa storia secondo cui Greta Ramelli e Vanessa Marzullo avrebbero fatto sesso "consenziente" con i guerriglieri che le avevano rapite, una delle bufale più lette e condivise di quest'anno.

— Maurizio Gasparri (@gasparripdl)17 Gennaio 2015

La bufala in questione, riproposta da Piovegovernoladro, era partita da Catena Umana, un altro sito d'ispirazione populista—con annessa pagina Facebook da 186mila fan. Come nella migliore tradizione delle pagine di questo tipo, anche Catena Umana pubblica contenuti tendenzialmente anti-europeisti, no euro e filo-Putin. Uno dei suoi obiettivi principali è la lotta alla Casta—esplicitata, oltre che dal nome stesso della pagina, dalla maschera di Guy Fawkes come immagine del profilo.

Un altro personaggio storico prestato suo malgrado all'iconografia del delirio complottista è Leonida—o meglio, Gerard Butler che lo interpreta in 300—la cui immagine ricorre spesso. Su Piovegovernoladro è il custode della sezione Newsletter, dov'è ritratto con la spada in pugno e l'aria ispirata intento a urlare "Questo governo ha rotto il c…!". Un'immagine molto simile compare anche sul sito Dimissioni e tutti a casa, dov'è usata come sfondo.

Grab della sezione Newsletter di Piovegovernoladro.info

Ma il populismo è solo una delle tante categorie in cui si possono dividere questi siti, e nemmeno la più popolosa. La maggior parte, infatti, punta a fare "informazione alternativa"—dove "alternativa" spesso vuol dire razzista e più o meno nascostamente fascista. Il principale esponente di questa tendenza è senza dubbio VoxNews (la cui pagina Facebook ha quasi 40mila fan), che alterna critiche al governo Renzi a resoconti epici degli atti di eroismo compiuti dai militanti di Forza Nuova.

Pubblicità

Ma al di là dell'indirizzo politico, le sezioni più interessanti del sito sono quelle dedicate a "Etica" e "Cultura." Nella prima si trovano articoli come " L'Indiana resiste: legge permette ai normali di non essere discriminati dai gay," mentre la seconda è interamente occupata da notizie anti-gay.

Grab della sezione cultura di VoxNews

Oltre ai titoli esilaranti, una caratteristica di VoxNews è l'utilizzo creativo delle virgolette per sottolineare in modo ironico determinati termini all'interno degli articoli. Così quella rom diventa una 'famiglia', un progetto scolastico per il rispetto dell'omosessualità viene definito 'educativo' e i migranti vengono chiamati 'profughi' o 'bisognosi'.

Un altro campione dell'"informazione alternativa" è Imola Oggi (la cui pagina Facebook ha oltre 50mila fan, e di cui non si capisce bene il legame con Imola) diretto con zelo ed efficacia da Armando Manocchia, uomo legato agli ambienti della Lega Nord e a Magdi Allam, nella cui lista era stato candidato in Emilia Romagna nel 2013.

Oltre che per i contenuti xenofobi, Imola Oggi si distingue per il modo in cui li pubblica sulla sua pagina Facebook, con descrizioni accattivanti che portano centinaia di like e condivisioni.

via

Ma il vero mostro finale delle notizie false su internet è un altro sito, Tutti i crimini degli immigrati. Il motto del sito è "Hic Sunt Leones - Gli altri parlano di integrazione, noi ve la mostriamo" e la sua raison d'être è la collezione, la manipolazione e la diffusione di quante più notizie possibile riguardo i presunti crimini commessi da immigrati irregolari in Italia. Ci sono addirittura delle sezioni specifiche su "Quanti sono gli immigrati in carcere?" e "Detenuti per continente di origine," mentre i titoli sfiorano l'assurdo e il paradossale—come "Si fida di marocchino: lui la uccide e poi dà fuoco."

Pubblicità

"Tutti i crimini degli immigrati" è stato anche oggetto di un'interrogazione parlamentare da parte di alcuni deputati di Sel, che hanno chiesto di valutare la "sussistenza dei presupposti per l'immediata chiusura" del sito, che pubblica immagini "dal chiaro esito potenziale di incitare all'odio razziale e alla discriminazione."

Quando poi il delirio populista, razzista e xenofobo raggiunge il suo apice, si passa al complottismo puro. I siti italiani del genere sono tantissimi, dall'ormai celebre Tankerenemy di Rosario Marcianò—specializzato in scie chimiche e ormai diventato il principale referente italiano sull'argomento—ad altri relativamente nuovi, come L'universo vibra, nel quale si possono trovare sia coraggiose inchieste sulle piramidi di ghiaccio scoperte in Antartide, sia articoli di attualità che spiegano come il volo Germanwings sia stato abbattuto con un raggio laser per un rito sacrificale a delle divinità pagane.

via

L'anello di congiunzione tra il mondo del complottismo e gli altri siti di disinformazione è Losai.eu, uno dei siti più longevi e "rinomati" del settore, che nel 2013 ha sfondato a livello nazionale ergendosi a megafono semi-ufficiale della "Rivoluzione" dei Forconi. Negli anni, Losai è uscito dal rassicurante tracciato del complottismo e ha allargato il suo raggio d'azione—avvicinandosi anche alla politica, tessendo le lodi di Vladimir Putin e iniziando a occuparsi anche di teoria del gender, definita "istigazione al suicidio."

Pubblicità

Del resto, com'è facile comprendere osservando ciò che pubblica, Losai ha delle chiare e profonde radici cristiane.

Grab

via

Oltre alla sua pagina principale, Losai ha tutto un sistema di pagine satelliti che gli orbitano attorno, dedicate ai temi più vari—dall'alimentazione, alle scie chimiche a "simbologia e sette segrete." Si tratta quindi di un vero e proprio gruppo editoriale delle bufale, sulle cui pagine trova spazio di tutto, da articoli su come Carducci fosse in realtà un massone e un satanista a denunce della correlazione tra autismo e vaccini.

In realtà, non c'è una vera distinzione tra le varie sottoculture delle bufale: come sostiene il professor Michael Barkun in A culture of conspiracy, le teorie del complotto migrano l'una dall'altra, incessantemente, creando così un una specie di sistema finito e racchiuso in se stesso, completamente impenetrabile alla realtà.

Non è un caso poi se le bufale e le notizie false hanno finito per riflettere un certo orientamento politico: già nel 1921 lo storico francese Marc Bloch sosteneva che tramite esse gli uomini esprimono "inconsciamente i propri pregiudizi, odi e timori," e perché si amplifichino, prosperino e si diffondano basta che trovino nella società "un brodo di cultura favorevole."

Infatti, se si osserva attentamente l'ecosistema populista dell'Internet italiano, quello che emerge è un mondo sostanzialmente inventato, ma molto più coerente di quello reale—dove gli immigrati delinquono e ci invadono, i governi hanno l'unico obiettivo di impossessarsi delle tue ricchezze, tutti i media sono asserviti a qualche tipo di potere, i fatti di sangue hanno sempre un unico responsabile, e così via.

Si tratta, alla fine, di un mondo insieme terrificante e rassicurante—terrificante perché comporta conseguenze catastrofiche, e rassicurante perché presuppone un certo tipo di "controllo" su una realtà sfuggente, complessa e che non si riesce mai a comprendere fino in fondo.

Segui Mattia e Leonardo su Twitter: @mttslv, @captblicero